ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 28 Ottobre 2016 00:00

Asino = a-sin-u

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Sono le 3,26 di giovedì 27 ottobre 2016. È on line Merowe e la quarta cataratta del Nilo

http://www.agoramagazine.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=9954:merowe-e-la-quarta-cateratta-del-nilo&Itemid=713

che introduce la maga Meroe e l’asino d’0ro.

Ho specificato Horo come la divinità figlio di Iside ed Osiride, Isis+Asiris, la prima e seconda iniziazione ricevuta e raccontata nel 11° libro [11 come i mesi dell’anno zumero, con la diade della vita-morte di inizio-fine anno], 29-30 capitolo, pari alla terza teleta, l’ultima della quale l’autore dice che Lucio la ricevette, ma non specifica che fu quella ad Horo, l’iniziazione ricevuta anche da Apuleio, che gli asini letterari non sono capaci di riconoscere. Non vedono neanche che l’opera inizia con At e finisce con [obib-am], dove Ma-at è il nome di Iside la giusta opposta ad Isitike.

La Parola odierna invita a rivestirci dell’armatura di Cristo per resistere alle insidie del diavolo:

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 6,10-20. 
Fratelli, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. 
Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. 

Il pagano Apuleio fu uno gnostico adoratore di Iside, come scrivo nel mio studio Apuleio gnostico che dovrebbe essere conservato nell’archivio di www.riflessioni.it

Sant’Agostino ne parla con circospezione nelle Confessioni, da conterraneo di Apuleio, che conosceva molto bene, pur essendo di due secoli dopo, perché era ancora notorio. Lo irrideva per non esser riuscito in alcuna impresa, ma lo trattava da filosofo molto attento alla sua dimensione pagano-demoniaca.

Horo non fu altro che un competitor con Cristo nell’epoca di Ireneo di Lione. Apuleio conobbe probabilmente il filosofo gnostico Valentino, che fu a Roma nel 160, anno di pubblicazione de le Metamorfosi.

Ai suoi tempi Ireneo riconobbe che il principio del cristianesimo dell’adattamento e dell’illuminazione (la cosiddetta gnosi), che allora minacciava la Chiesa alle fondamenta, fu la divisione sulla Bibbia come separazione tra Bibbia e Chiesa. [Joseph Ratzinger, servitori della vostra gioia, Milano, Ancora, 1989: 102]

Ai nostri tempi, del Daesh, possiamo riconoscere l’unità della Chiesa con la Bibbia e vedere di riconoscere linguisticamente il zumero bib.bi.a, semea propriobi di metàib2 della gocciabi-bi-ze2 di Dioil. Nonché GESH.UB, ‘albero del cielo’.È opportuno che riconosciamo finalmente il motivo per cui Dio preferì alle sorti, al posto di Giuda, invece che Giuseppe detto Barsabba, soprannominato Giusto, Mattia [Atti, 1, 23-26]. Tiamat era la divinità gnostico-pagana dell’universo, creduta ed adorata nel contesto prima di Cristo, che aveva operato con Giuda il traditore. Rattrista che qualcuno legga il Gesù di Corrado Augias, aggiornato con la lode a Giuda, e non si meravigli che il suo ebraismo vada oltre l’ateismo delle sue inchieste.

Noi possiamo aggiornare la nostra conoscenza de Lo gnosticismo di Hans Jonas, Torino, SEI, 1991, come pure Storia della Chiesa, dalla fine del II secolo alla pace costantiniana di Jules Lebreton e Jacques Zeller, Milano, San Paolo, 1995, con un migliaio di testi sulla gnosi. Ma senza Apuleio. Perché? Per la pratica idiotista delle competenze separate che spacca la gnosi come la descrisse lo gnostico convertito Ireneo di Lione.

Sono le 4,55, 33 lettori hanno cliccato Merowe ed io non ho toccato l’asino.

Se il lettore che ha già letto l’opera di Apuleio, vi ha visto il nome della servetta Fotide, con la quale il protagonista Lucio fotte, a casa di Milone, che lo ospita, come racconta all’amico Demea, ed è l’incauta che è aliena dalla magia nota invece alla sua padrona, Panfile, capace di trasformarsi in gufo, è rimasto estraneo ai nomi, è destinato a ripetere le asinerie vissute finora da tutti i lettori che non hanno visto nell’autore uno gnostico, che racconta ai suoi settari la vicenda magica con i nomi e agli altri le favole perché non capiscano niente. Agli iniziati spetta il Cielo, agli altri, bene che vada, ad uno stato intermedio di indifferenza.

Iam haec equidem ipsa vocis immutatio desultoriae scientiae stilo quem accessimus respondet.

Infatti lo stile che ho adottato risponde alla conoscenza che si ottiene fin dalla mutazione di suono della voce.

Panfile svela ‘amorefile del luogopa del cieloan’ come Pantia è ‘semeadi vitatidel luogo del cielopan’. De.me.a svela ‘semea della parola creatriceme di diode’. Milone è ‘generazionene del soggettolu dello Spiritomi’. Fotide, è hu.ti.de, ‘connessionehu alla vitati di diode’.

Veniamo all’asino. Chiedete al Gruppo Archeologico Aquileiese del Cristo in croce con testa d’asino così raffigurato dai primi cristiani per riconoscerlo sin-ergico della Terra al Cielo. Infatti, la lettura sillabica propone A-SIN-U, dove A = Terra, U = Cielo, SIN = SI+IN, ‘vita+dentro’.

Vale la pena di riferire Sintagma, sia da F. de Saussure sia in zumero.

sintagma s.m., [dal gr. suntagma , propriamente –composizione, ordinamento-, der. di –ordinare-. Termine introdotto in linguistica da F. de Saussure (1857-1913) per indicare qualsiasi segno in quanto sia costituito da una successione di unità lessicali e grammaticali minori. Nell’uso attuale, unità sintattica di varia complessità e autonomia, di livello intermedio tra la parola e la frase, per esempio, a casa, di corsa, contare su [qualcuno]; in partic., con riferimento alla categoria grammaticale: s. nominale, verbale, aggettivale, proposizionale. Si usa chiamare s. cristallizzato , in linguistica, un sintagma formato non dalla libera unione di due morfemi (come potrebbe essere, ad esempio, la frase un incontro inatteso) ma fissatosi stabilmente in una determinata forma della lingua, e ripetuto quasi passivamente da chi parla o scrive (per es.: un imbarazzante silenzio, un viaggio di piacere, in un raptus di follia, ecc.); è detto anche stereotipo (s.m.).  

Vocabolario della Lingua Italiana, Istituto della Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani, Roma 1994.

http://www.tellusfolio.it/index.php?prec=%2Findex.php%3Flev%3D153&cmd=v&id=19097

Syntagma è la piazza ateniese diventata notoria nell’estate 2015 per la questione della primavera di Atene che ha messo a nudo “la tirannia dell’Unione europea” -per stare con Varoufakis, l’ex ministro greco che combatté contro l’espulsione-.

syntagma: gruppo minimo di elementi significativi che forma l’unità base della struttura sintattica di una frase (lo Zingarelli).

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