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Venerdì, 28 Ottobre 2016 14:02

Islanda, il regno dei Pirati è tra i geyser

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Reykjavik - Il Partito dei Pirati è il grande favorito per vincere le elezioni in Islanda del 29 ottobre sotto la guida della sua leader, la 49enne poetessa femminista ed ex portavoce di Wikileaks, Birgitta Jonsdottir. 
I sondaggi nell'isola di appena 300.000 abitanti danno i Pirati come secondo o addirittura primo partito nell'Althingi, il Parlamento più antico d'Europa (ha 1.100 anni) con il 20%, quattro volte quel 5% delle precedenti elezioni del 2013 (con tre deputati eletti), grazie al voto plebisciario dei giovani. I Pirati hanno già un accordo per governare in coalizione con tre partiti minori rimasti finora all'opposizionecon la benevolenza del neo-presidente, Gudni Johannesson, eletto a giugno, un indipendente anti-sistema.
I PIRATI ISLANDESI E I LORO FRATELLI
Il Partito dei Pirati islandese è stato fondato nel novembre 2012 e riprende l'ideologia del Partito dei Pirati svedese fondato da Richard Falkvinge nel 2006 per promuovere una riforma del copyright su Internet. Nel frattempo sono nati Partiti dei Pirati in oltre 60 Paesi, per lo più europei, spesso attestati su posizioni euroscettiche. Il denominatore comune è che non ci sono affiliazioni politiche la richiesta di rafforzare la protezione dei diritti civili, a partire dalla libertà di espressione e dal diritto alle privacy. 
E-DEMOCRACY E ASILO A SNOWDEN
I temi su cui batte il partito sono la domanda di trasparenza, la lotta alla corruzione, attacco frontale al sistema politico ed economico un tempo modello internazionale di trasparenza ma uscito distrutto dal crollo delle banche islandesi nel 2008 e dai Panama Papers con le rivelazioni sui conti offshore che ad aprile hanno portato alle dimissioni del premier, Sigmundur Gunnlaugsson. Tra le loro proposte si sono quelle di una nuova Costituzione e di una "E-democrazia" che raccolga le proposte di legge direttamente dai cittadini attravarso il web: con il 2% di firme, ogni progetto verrebbe sottoposto al Parlamento. Tra le idee c'è anche quella di offrire asilo politico a Ewward Snowden, il "Whistleblower" del Datagate attualmente in Russia, (AGI)

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