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Lunedì, 31 Ottobre 2016 05:11

Taranto – Al Presidente Emiliano: oltre alle discutibili fusioni di AdP investiamo su Arlotta di Grottaglie

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Egregio presidente Emiliano, in questi giorni, s’è parlato molto della fusione tra AdP (Aeroporti di Puglia) con Gesac di Napoli. Darebbe l’impressione, che lo faccia per fare cassa, vendendo parte dei “gioielli di Famiglia”.

Probabilmente, l’attuale amministrazione regionale, non vive nell’oro, certamente, ma non è questa la maniera per recuperare, un probabile riequilibrio dei conti. Noi, crediamo che la questione AdP, debba proseguire la strada che già da anni sta dimostrando che lavora positivamente e lo dimostrano i numeri. Noi, vorremmo che ci sia lungimiranza, pensando che la Concessione sugli aeroporti di Puglia, andrà avanti fino al 2043, quindi una proiezione su quello che potrebbe essere il futuro degli aeroporti pugliesi. Quindi, la invitiamo ancora una volta, per la nota questione della riapertura ai voli di linea passeggeri nello scalo grottagliese.

 L’aeroporto di Grottaglie, per sostenere lo sviluppo dello scalo aeroportuale anche per il traffico passeggeri (linea e charter) e merci, così sfruttando al meglio le potenzialità della piattaforma logistica aeroportuale di Grottaglie, scalo con la pista più lunga del sud Europa, che già, con rilevanti cadute occupazionali di qualità, trova importante operatività con l’insediamento dello stabilimento Alenia per la realizzazione delle fusoliere del boeing 787 dreamliner ed è oggi riconosciuta, con formale provvedimento dell’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), quale infrastruttura dedicata, anche per i test range dei droni civili; del porto di Taranto per creare una forte sinergia tra l’aeroporto di Grottaglie ed il porto di Taranto, con la richiesta al Governo di provvedere all’estensione normativa allo scalo jonico delle esenzioni doganali riconosciute al porto e di finanziamento di un collegamento diretto ferroviario, così da poter costituire un polo logistico integrato, unico al centro del Mediterraneo, per sviluppare ed attrarre traffici merci, intercettando positivamente, i flussi delle nuove rotte mercantili euroasiatiche.

La relazione tra le due importanti infrastrutture mira alla creazione, a livello normativo, in caso di avvio, da parte della Regione Puglia, della privatizzazione del sistema aeroportuale pugliese, la costituzione della prima Port Authority del nostro paese tra il porto di Taranto e lo scalo aeroportuale di Grottaglie, così facilitando una politica di sviluppo economico-sociale che integri le potenzialità del porto a quelle dell’aeroporto per un polo logistico integrato.

Presidente, noi riteniamo di portare a termine queste richieste, sulla stessa infrastruttura, indicandoLe una nuova attività senza precedenti per la regione Puglia, che consiste nel progetto dei voli intercontinentali sia nella regola tradizionale delle note compagnie di bandiera, con aerei che hanno una capacità anche superiore ai quattrocento posti, sia nella modalità low cost e sia nella modalità cargo, con la tipologia COMBI di alcuni soggetti internazionali.

In particolare questi ultimi, permetterebbero di esportare in altre zone del mondo, i nostri prodotti agricoli o di altra natura (ceramiche di Grottaglie) etc. etc.. Richieste già avvenute. Questa, sarebbero un’evoluzione della scelta cargo.

Il mercato degli intercontinentali lowcost è esploso nel nord dell’Europa in questi ultimi anni, in particolare si noterà la presenza nel mercato italiano da parte di alcuni vettori strategici come Norwegian dal 2017, che sarà presente sullo scalo romano.

Le ricordiamo che nella classificazione degli scali, esistono solo tre scali definiti intercontinentali in Italia, Roma, Milano e Venezia mentre non è definito alcuno per il sud.

Nel mezzogiorno d'Italia esistono solo due piste per gli Jumbo e Jumbo Jet, che sono presenti a Palermo e Grottaglie. Quella siciliana è un centinaio di metri più lunga ma il capoluogo siciliano è svantaggiato da e per il resto del sud.

L'aeroporto grottagliese è baricentrico e raggiungibile dalle dorsali adriatica, ionica e tirrenica.

La evidenziamo che nel resto del sud continentale sono presenti dei voli commerciali per gli Usa, solo in alcuni periodi dell'anno a Napoli e per una capienza limitata a circa duecentocinquanta posti.

L’altra soluzione può essere che, Il nostro “sistema aeroportuale pugliese” (i veri sistemi aeroportuali sono gli hub di Milano, Roma e Venezia, perche essi, sono a disposizione dello stesso agglomerato di popolazione), unico in Italia, noi vogliamo che rappresenti l’esempio del sistema Pubblico della Gestione in rete dei Voli passeggeri di linea, il più esteso in Italia, perché consentirebbe veramente a quel “triangolo d’oro” (Bari–Taranto–Brindisi) di regalarci da subito dagli 8 ai 10 milioni di passeggeri annui, e così di riequilibrare i costi-benefici, di sviluppare Taranto in ogni settore.

Riteniamo che un aeroporto non vada visto solo sotto l’ottica costi-ricavi ma per  benefici complessivi che apporta al territorio.

La crescita delle terre joniche passa attraverso la “porta” dell’aeroporto di Taranto – Grottaglie.

Perché' la regione puglia non utilizza queste opportunità per avere uno scalo intercontinentale nel sud con un mercato da dieci milioni di persone? Sarebbero protagoniste anche Bari e Brindisi nel sistema.

Inoltre le ricordiamo che la stessa Ryanair è interessata in prospettiva a questo mercato.

Perché non trovare un accordo con la stessa compagnia irlandese, che ha già degli accordi con la nostra regione?

Inoltre sarebbe gradita l'apertura alle regioni vicine, come Basilicata e Calabria, che punterebbero anche loro a essere presenti su questi mercati. La evidenziamo che la Basilicata ottiene tutte le royalty sull’estrazione del petrolio (Tempa Rossa) e che quindi dovrebbe sentirsi in obbligo con la Puglia e la zona ionica.

Si dovrebbe concludere un accordo anche per le Jeep prodotte a Melfi, ma esportate tramite i porti di Salerno e Civitavecchia.

Crediamo che Taranto sia una città martire che troppo ha dato all’Italia, e che ha bisogno di risarcimenti e impegni precisi. ADESSO! Il nostro tessuto produttivo, occupazionale, turistico, è in grave crisi; abbiamo bisogno di favorire la sua crescita attraverso questo mezzo straordinario, congiunto strettamente e in sinergia con il Porto di Taranto, Ferrovia e rete Viaria.

In conclusione Presidente, ancora una volta, le abbiamo dimostrato che lo scalo ionico può essere in sistema con gli altri e le possiamo anche suggerire la gestione tramite l'authority portuale tarantina, in modo da far estendere all'aeroporto anche le agevolazioni fiscali presenti nella prima struttura e che al core business intercontinentali potrebbero essere aggiunti dei voli interni per Roma, Milano, Catania, Torino, Pisa e Bologna, sostenendo il diritto alla mobilità della zona ionica.

 La ringraziamo per l'attenzione 

 Cav. Alfredo Luigi CONTI

Presidente movimento TARANTO, DIRITTO DI VOLARE!

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