Il 4 novembre 1918, ricordiamolo, è la data che celebra la fine della Prima Guerra Mondiale, con la firma dell’armistizio di Villa Giusti (Padova) con l’Impero Austro-Ungarico[1].
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Carlo è festeggiato il 4 di novembre, che nel 1918 ebbe il bollettino della vittoria “sui resti di uno dei più forti eserciti del mondo” levato in Vittorio dal generale Armando Diaz. L’evento portò alla cittadina la qualificazione Veneto per annunciare all’Italia dove mai fosse Vittorio Veneto, che ha compiuto 150 anni quest’anno.
San Carlo Borromeo, morto la sera del 3 novembre a 46 anni, di fatica, vescovo di Milano, mi lasciò il nome cristiano, che in zumero si incide lu.kar, ‘soggetto. Forza’ e vien letto kar.lu.
Il caso vuole che il kar.mur sia il Capodanno zumero, ‘forzakar della vita+mortemur’ o ‘forza del fegato’
mur , ur [HAR]
n., lungs; liver; fodder for fattening; lattice, grate (cf., ur5, muru12, and HAR –ha-da) (mu7, ‘to shout’/mud6, mu2, ‘to sing; to blow’+ ur2, ‘root, base’).
v., to surround, enclose; to guard, preserve; to shout; to fatten; to grind, mill; to destroy; to spoil.
Demonstrative, thus; so; in this way. [2]
In questo modo si può tradurre laicamente il KAR MUR vel ZAG-MU(-K) con ‘forza del verme della Terra’ la debolezza simmetrica al Cielo.
Le Forze Armate garantiscono l’indipendenza del popolo che le mantiene.
[1] http://www.orizzontescuola.it/celebrazioni-4-novembre-giorno-dellunita-nazionale-e-giornata-delle-forze-armate/
[2] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 183.
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