ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 10 Novembre 2016 00:00

Nuovo Ordine Mondiale o semplice alternanza la vittoria di Trump?

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Ha vinto soloTrump? Sì e no, il vero vincitore è la Democrazia USA: puoi avere la finanza, le lobby della comunicazione, il potere, ma se il Popolo non ti vota resti al palo... Hanno vinto gli Americani quelli nauseati dalla Politica dei Democratici che sono tornati a votare.

Trump ha vinto realizzando e incarnando il Sogno Americano: tutti possono diventare Presidenti degli Stati Uniti d'America e Trump è la realizzazione di questo Sogno, il Paese della Libertà...il Paese della Democrazia liberale pluralista, multietnica e Trump nel suo discorso di ringraziamento ha già cambiato i toni è il 45 esimo Presidente USA.

Fatta questa premessa restano i dubbi e soprattutto i fatti a cominciare dalla situazione economica degli Usa.

“Nonostante la ripresa economica, negli Usa il reddito medio delle famiglie che pure è aumentato del 5.2 per cento tra il 2014 e il 2015, rimane sotto i livelli pre-crisi. Scrive oggi Lucia Annunziata su Huffington post e continua - Contemporaneamente il livello di diseguaglianza sociale è cresciuto: fra il 1980 e oggi la ricchezza detenuta dall'1 per cento della popolazione è salito dal 10 al 18 per cento.

Dato che fa meritare agli Stati Uniti il primo posto nella scala della diseguaglianza fra i paesi ad alto reddito. Che questi numeri abbiano alimentato sfiducia nella competenza e nell'onestà della classe dirigente, rabbia nei confronti delle banche, disprezzo per l'incestuoso rapporto fra politici, intellettuali, e corporation, non provoca nessuna meraviglia.

Quello che è rilevante è che questo scontento si sia diretto verso il più irregolare dei candidati in campo. Il consenso di Donald Trump è stato ottenuto soprattutto negli stati industriali, e la sua vittoria va riconosciuta come fortemente radicata in questo scontento del mondo del lavoro, del declino della classe media. Ulteriore prova di questo legame? Se si guarda alla mappa elettorale americana, fa notare in queste ore il celebre sito di analisi politica Fivethirtyeight, fondato da Nate Silver, la lista degli stati dove Trump ha vinto è perfettamente sovrapponibile con quella identificata dall'economista del Mit David Autor come la mappa degli stati dove maggiore è stato l'impatto delle importazioni cinesi - impatto stimato nella perdita di 2 milioni di lavoro tra il 1999 e il 2011”.

Ma c’è dell’altro il problema è la mancanza di classe dirigente soprattutto nei demoratici, Marco Rubia repubblicano della Florida sarà il prossimo Candidato repubblicano stavolta l’uraganoTrump lo ha fermato ma è giovane preparato e con esperienza, nei Democratici c'è il vuoto assoluto si sono scarnati due vecchi politici Bernie Sanders e Hillary Clinton : uno marxista e l'altra lobbysta che ha prevalso ma è stata in votabile per la maggioranza dei cittadini Usa.

La delusione di costatare che la prima potenza mondiale non ha classe dirigente, mi lascia basito è che i Democratici hanno messo in campo "nonni" un esaltato filo marxista e una lobbysta della dinasty, dove sono i giovani democratici? Nelle file dei repubblicani c'è Marco Rubia fermato dal l'uragano Trump Ma i Democratici?

Questo vuoto che si evidenzia in questa elezione personalmente mi spaventa perché non bastano 4 anni per creare una classe dirigente competitiva. e ammesso che Trump fosse l'antipolitica alla Grillo. o alla Le Pen, o alla Salvini, le Istituzioni USA non gli permetteranno mai di fare guai al contrario di quello che accade in Europa dove siamo più esposti e quando prendono il potere come in America Latina restano almeno Vent'anni o di più ...quindi se New York piange Roma non ride...

Il populismo per la prima volta nella storia entra nella Casa Bianca speriamo non la trasformi in una Miraflores...ma ripeto le Istitituzioni Usa hanno tutte le possibilità di renderlo innocuo. Al contrario in Europa dove come in Latinoamerica il populismo ha possibilità di cambio della  Costituzione e delle regole condivise,  e alla fine se devo proprio essere  preoccupato lo sarò per l'Italia e l'Europa non certo per la Democratica USA.

Ha vinto, sia pure in modo anomalo, la legge dell’alternanza, una legge non scritta, ma molto forte, secondo cui i due partiti principali, il repubblicano e il democratico si alternano alla Casa Bianca. - Scrive oggi Emanuela Medoro nella nostra Agorà Magazine, e continua - In modo anomalo, perché nella Convention repubblicana di Cleveland, Donald Trump non ebbe l’appoggio ufficiale del partito che lui ha scalato dall’esterno durante le primarie, trascinato da una fortissima ondata di simpatia popolare. Per la stessa ondata, oggi lui ha la maggioranza sia al congresso che al senato, e diviene dunque onnipotente, può tutto. Per questo si parla di Trumpismo, un soggetto politico originale, sorprendente e per ora sconosciuto, alternativo ai due partiti storici e tradizionali.  

Donald Trump ha voltato pagina, ha scritto una pagina di storia nuova, mettendo nel dimenticatoio il paesaggio politico tradizionale del ventesimo secolo, già pesantemente toccato in Europa dal recente Brexit. Hanno vinto gli scontenti, tutti quelli bianchi o di colore che protestano, la classe media bianca impoverita dai cambiamenti radicali del mondo del lavoro, gli impauriti dalle novità della emigrazione degli ispanici e dei musulmani. Ha vinto perché li ha fatti sognare in grande, promettendo di creare fabbriche e posti di lavoro, alzare mura di difesa e scacciare gli intrusi, cioè i poveracci del resto del mondo che aspirano alla loro briciola di sogno americano. Nordamericano.

Potremmo essere di fronte all’inizio di un Nuovo Ordine Mondiale o è semplice alternanza?

Lo vedremo nei prossimi mesi, a partire dai rapporti che avrà la Casa Bianca con Putin, con l’Unione Europea, certamente abbiamo vissuto una notte storica, abbiamo visto minuto dopo minuto il crollo dell’apparato partitico, demolito come le Torri del 1 settembre di New York, l’abbiamo visto sbriciolarsi ad ogni nuovo dato che vedeva Trump imporsi. Abbiamo visto le facce dei conduttori televisivi nell’espressione di incredulità, ma è la democrazia, è il voto libero del popolo, che in queste ore sta spaventando in molti in Italia, resto basito di fronte al post su Facebook del giornalista dell’Unità Fabrizio Rondolino:

“Il suffragio universale comincia a rappresentare un serio pericolo per la civiltà occidentale”. Ammetto che non colgo l’ironia! La distanza fra chi fa politica e il corpo elettorale si sta facendo abissale, questo sì in occidente, la distanza fra il burocrato-politico e il cittadino si fa sempre più grande, in questo spazio si insinuano i populisti con i loro discorsi rivolti alla “pancia dei cittadini” più che al cervello. La responsabilità sta tutta nella classe politica troppo presa dalla finanza e dai salotti bene e poco incline ad ascoltare la gente, ma pronta a dei monologhi e neppure belli. No il suffragio universale come la Costituzione, nel caso italiano, non c’entra un fico secco con il successo dei populisti è la politica che è assente e i populisti riempiono un vuoto, sta alla politica ritornare a tornare a colmarlo con idee, ideali, idealità, e alla fine fatti e non più ideologismi.

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