ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 11 Novembre 2016 12:50

Ku Klux Klan, marcia per vittoria Trump il 3/12 in North Carolina

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Washington - All'indomani dell'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca il Ku Klux Klan ha annunciato una manifestazione in North Carolina (uno degli 'swing state' dove Trump ha ottenuto il 51% dei voti) per il 3 dicembre. Non è stato annunciato ancora il luogo esatto dove si terrà la manifestazione.

Roma - A guardarlo non sembra minaccioso: un uomo di mezza età, biondo, pelle chiara e occhi azzurrissimi. Ma quando apre bocca, David Duke, mostra tutta la sua "anima nera". Dietro lo sbandierato desiderio di "sostenere i diritti dei bianchi" e "preservare l'eredità culturale europea", si cela un convinto antisemita con la passione per Adolf Hitler e Benito Mussolini. E' lui il protagonista del documentario di Riccardo Valsecchi, "The Nazi Hustle - L'anima Nera di Donald Trump", da oggi nelle sale cinematografiche italiane, alla vigilia delle elezioni presidenziali americane che vedono Donald Trump e Hillary Clinton darsi battaglia.

CHI E' DAVID DUKE

Ex Gran Maestro del Ku Klux Klan, fautore del suprematismo bianco, convinto dell'esistenza di un complotto giudaico-massonico per governare il mondo, Duke si è candidato per un seggio al Senato in Louisiana come Repubblicano, schierandosi pubblicamente con Trump. Un appoggio scomodo per il magnate newyorkese che ha preso le distanze, sconfessando più volte il sostegno del leader dei suprematisti bianchi. Niente di nuovo per Duke, abituato ad "avere tutti contro, dalle istituzioni ai media", come spiega orgoglioso alla telecamera di Valsecchi. Definisce la sua "una storia interessante", a cominciare dall'adesione al Klan a 17 anni; segue un turbolento periodo universitario alla Louisiana State University a Baton Rouge, dove si mette in mostra, fondando la White Youth Alliance, affiliata al Partito popolare nazionalsocialista bianco, e celebrando il compleanno di Hitler con indosso un'uniforme nazista. Non manca un arresto nel 1972 a New Orleans per incitamento a scontri. A metà degli anni '70 Duke tenta il grande salto in politica, candidandosi al Senato come Democratico, ma senza esito: è la prima di una lunga serie di campagne elettorali che gli alienano una parte dei sostegni nella destra radicale. Nel frattempo, lascia il Klan per fondare l'Associazione nazionale per l'avanzamento dei bianchi, sulla falsa riga degli attivisti per i diritti civili a sostegno della comunità afroamericana. Nel 1989 passa nelle file dei Repubblicani, e ottiene il primo (e finora unico) successo elettorale, conquistando un seggio alla Camera della Louisiana, che occupa fino al 1992. Fallimentari le successive candidature, osteggiate dallo stesso Partito Repubblicano, che non apprezza le sue posizioni oltranziste e chiaramente antisemite.

 

Nel  sito web in cui viene dato l'annuncio l'organizzazione esprime anche la gioia per l'elezione del magnate repubblicano: c'è l'immagine del presidente eletto sotto la scritta 'Trump race united my people', dove 'race' è un termine che sta tanto per 'corsa' che per 'razza'. Nel sito c'è anche un lungo appello scritto in prima persona: "Lasciatemi cominciare parlando della falsità circolante sui media che siamo un 'gruppo di odio'. Lasciatemi dirvi che nulla è più lontano dalla realtà. Non odiamo nessuno. Tuttavia odiamo alcune cose che certi gruppi stanno facendo alla nostra razza e alla nostra nazione. Odiamo le droghe, l'omosessualità, l'aborto e la mescolanza di razze perché questa cose sono contro le leggi di Dio e stanno distruggendo tutte le nazioni bianche".

Poche ore dopo l'annuncio della vittoria, l''ex leader del gruppo suprematista bianco, David Duke, aveva detto che era stata "la notte piu' eccitante" della sua vita e che il suo gruppo aveva avuto "un imponente" ruolo nell'eleggere il candidato repubblicano alla Casa Bianca. (AGI)

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