Sono intrappolati in quattro strati di rocce scistose della formazione Wolfcamp, nel West Texas, nell'enorme bacino di Permian che arriva fino al New Mexico e che, secondo l'amministratore delegato della compagnia petrolifera texana Pioneer Natural Resources Scott Sheffield, potrebbe contenere fino a 75 miliardi di barili. Se così fosse, sarebbe secondo solo al campo Ghawar dell'Arabia Saudita. "E' probabile che stiamo assistendo alla nascita di un nuovo bacino di Permian", ha osservato Medlock, indicando come grazie allo sviluppo delle tecniche di fratturazione idraulica orizzontale ed altre applicazioni sara' possibile estrarre volumi di shale oil ad un tasso tale da renderlo "la principale piattaforma mondiale di estrazione petrolifera onshore", cioe' sulla terraferma.

Il Wolfcamp si stima contenga anche 1,6 miliardi di barili equivalenti di gas naturale. "Il fatto che sia la più grande scoperta di petrolio (non convenzionale) dimostra che anche in aree dove sono già stati estratti miliardi di barili se ne possono potenzialmente scoprire altri miliardi", ha osservato in una nota Walter Guidroz, responsabile delle risorse energetiche dell'Usgs. Per Medlock, trivellando il Wolfcamp, potranno essere scoperti altri giacimenti perché vi sono potenzialmente diverse formazioni shale interconnesse in quel bacino. I tassi di produzione dipenderanno dai costi di estrazione in relazione ai prezzi del greggio. E se gli esperti concordano nel prevedere un nuovo Rinascimento dello shale grazie alle nuove scoperte, ci vorranno anni, avverte Medlock, prima che l'estrazione dal bacino di Permian raggiunga tassi importanti.

Per approfondire:
Us Geological Survey: https://www.usgs.gov/
Rice University a Houston: http://www.rice.edu/
Pioneer Natural Resources: http://www.pxd.com/​

Sostieni il tuo quotidiano Agorà Magazine I nostri quotidiani non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore

Sostengo Agorà Magazine