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Martedì, 21 Luglio 2015 03:15

La consulta strappa i denti ad Equitalia partono le rottamazioni delle cartelle Featured

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Terremoto in vista, di quelli a più alta devastazione, per Equitalia e per il ministero dell’Economia e delle finanze (Mef): lo stesso ministero, infatti, in ossequio ad una sentenza della Consulta, è stato costretto ad emanare le norme di attuazione che sanciscono la “rottamazione” (cioè l’annullamento) delle cartelle Equitalia di importo inferiore ai duemila euro.

La legge n. 228 del 2012 diventa così immediatamente operativa, considerando il fatto che il decreto ministeriale con le norme attuative, in base ai commi 527 e 528 dell’articolo 1 della stessa legge, è già stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello Stato, la n. 142 del 12 giugno scorso. La legge, nel complesso, prevede anche il discarico dei ruoli resi esecutivi da Equitalia fino al 31 dicembre 1999.
Lo stesso decreto attuativo, proprio per il discarico dei ruoli, mette in ginocchio lo stesso ministero emittente in quanto La Corte costituzionale ha cancellato la nomina di 767 funzionari dell’Agenzia delle entrate, delle dogane e del territorio in quanto sarebbero stati promossi dirigenti senza alcun concorso pubblico. Quindi in modo illegittimo. La conseguenza principale di tali nomine, quindi, è che in virtù della sentenza regolata ora dal decreto ministeriale, tutti gli atti firmati dai 767 dirigenti potrebbero essere dichiarati nulli ed Equitalia messa in condizione di non potere esigere le cartelle rese esecutive.
Per Equitalia, quindi, ora si prospetta un lavoro certosino ai fini della possibile esigibilità delle cartelle: per provare il corretto contenuto delle stesse, che, cioè, non sono state firmate dai 767 “illegittimi”, deve produrre al contribuente copia della cartella, come previsto dall’art. 26, comma 4 del Dpr n. 602/73 che così recita: “Il concessionario (cioè Equitalia, ndr) deve conservare per cinque anni la matrice o la copia della cartella con la relazione dell’avvenuta notificazione o l’avviso di ricevimento, ed ha l’obbligo di farne relazione dell’avvenuta notifica, o l’avviso di ricevimento, ed ha anche l’obbligo di farne esibizione su richiesta del contribuente o dell’amministrazione”.
Insomma, tempi duri. Sempre che il governo, per non uscirne con le ossa rotte, dovendo mettere da parte somme che prevedeva di incassare, non agisca di conseguenza e trovi la strada (altre tasse?) per pareggiare il danno.

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