Secondo fonti vicine al governo, le forze di Damasco sono entrate a Sakhur e Haydariya, riuscendo a tagliare quasi in due la zona orientale della città.
Residents of besieged East #Aleppo give a clear message: we want to resume our normal lives https://t.co/5SvUZBDrCr pic.twitter.com/dzcqOIZTgc
— UN Refugee Agency (@Refugees) 26 novembre 2016
In questa situazione i civili cercano di mettersi in salvo. In 24 ore almeno 3000 persone hanno lasciato la città, in base a quanto sostiene il ministero russo della Difesa, e ora raccontano l’inferno che si sono lasciati alle spalle, informa Euronews.
“Non c’era cibo, solo del pane vecchio. A ogni famiglia sei pezzi di pane. I bambini avevano fame. E finalmente siamo riusciti a scappare”.
#Syria: the number of children living under siege has doubled in less than one year pic.twitter.com/DEhJVPKQEq
— UNICEF (@UNICEF) 27 novembre 2016
“Un po’ ci dicevano di andarcene, un po’ ci costringevano a restare. Eravamo nelle loro mani”.
“Abbiamo paura. Non abbiamo da mangiare, e io non conosco nessuno qua. Sono rimasto bloccato perché ero andato a trovare mia figlia”.
Infine, l’Unicef rilancia l’allarme per il mezzo milione di bambini che in tutto il paese vivono sotto assedio, tagliati fuori dagli aiuti alimentarie dalla possibilità di avere medicine.
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