Dopo diversi anni in cui sembrava che i piani regionali avessero chiuso ogni prospettiva impiantistica, questo avviso rende giustizia a quello che in questa testata abbiamo sempre caldeggiato ovvero estrarre energia dalla frazione umida prima di compostarla.
Si tratta di una prima ricognizione, quasi una sorta di primo approccio in quanto, come chiude la comunicazione istituzionale, le risposte alla manifestazione di interesse non comportano l'assunzione di alcun obbligo specifico da parte della Regione Puglia.
Ecco l’avviso
Illustri Signori Sindaci,
il Programma Operativo Puglia FESR 2014-2020 approvato con decisione della Commissione Europea C (2015) 5854 nel Luglio 2015 prevede la priorità di investimento 6.a) - "Investire nel settore dei rifiuti per rispondere agli obblighi imposti dalla normativa dell' Unione in materia ambientale e per soddisfare le esigenze, individuate dagli Stati membri, di investimenti che vadano oltre tali obblighi". In particolare con l'azione 6.1 della citata priorità di investimento - "Interventi per l’ottimizzazione della gestione dei rifiuti urbani" si intende favorire la realizzazione di impianti per il trattamento della frazione organica con processo di digestione anaerobico integrato dal compostaggio aerobico. La Regione Puglia intende avviare le attività propedeutiche all'individuazione dei siti utili alla localizzazione di tali impianti, di cui intende cofinanziare la realizzazione nei termini previsti dall'art. 61 del Regolamento (UE) N. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013. A tal fine la scrivente Sezione rende noto che intende acquisire da parte delle Amministrazioni comunali la manifestazione di interesse alla localizzazione sul proprio territorio di impianti di valorizzazione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani derivante da raccolta differenziata. La quantità di substrati potenzialmente destinabili al trattamento biologico è molto ampia. Anche la qualità di questi materiali presenta un'articolata diversificazione. Si tratta comunque di rifiuti organici biodegradabili di origine sia agricola che urbana. La componente organica dei rifiuti urbani rappresenta la frazione omogenea prevalente in peso, nonché la più problematica da gestire per gli impatti ambientali che genera. Gli impianti di trattamento integrato anaerobico/aerobico consentono di trattare la componente organica dei rifiuti al fine di recuperarla sotto forma di ammendanti organici destinati all'uso agricolo conformi alle disposizioni dell'allegato 2 al D. Lgs. n. 75 del 2010 e ss.mm.ii., nonché di produrre una fonte rinnovabile di energia sotto forma di un gas ad elevato potere calorifico. Nella gestione integrata dei rifiuti urbani occorre dare priorità all'avvio e consolidamento della raccolta differenziata, al fine di intercettare in purezza ed alla fonte la maggior quantità possibile di frazione organica presente. L'efficacia del compostaggio passa attraverso una generale riorganizzazione dei sistemi di raccolta dei rifiuti ed è strettamente correlata con il recepimento delle conoscenze fondamentali relative al controllo del processo. La prospettiva del recupero mediante il ciclo di trattamento integrato anaerobico/aerobico deve essere intesa come processo orientato alla qualità del prodotto e alla valorizzazione energetica dei rifiuti urbani secondo i principi prescritti dalle BAT di settore e le relative BRGF coerenti.
Le tecnologie utilizzate nella realizzazione degli impianti per il trattamento biologico della frazione organica sono ormai consolidate ed assicurano la massima tutela per la salute pubblica e la tutela dall'ambiente in tutte le sue componenti. La fattibilità economica sia in sede di definizione, che di valutazione, deve essere effettuata caso per caso, in quanto essa non può prescindere da fattori locali (ambientali, gestionali, territoriali, economici e sociali) riguardanti sia la dimensione .ipotizzata che la presenza o meno sul territorio interessato di servizi, infrastrutture o problematiche particolari che possono influenzare in maniera notevole la quantificazione di oneri e benefici e quindi le scelte di carattere tecnico progettuale.
La capacità di trattamento della frazione organica biodegradabile prevista per gli impianti di cui al presente interpello è da ritenere rientrante tra quelle di media dimensione (circa 50.000 t).
Le aree individuate per la localizzazione degli impianti dovranno avere caratteristiche che rispettino i criteri di tutela dell'ambiente e del territorio indicati dal quadro normativo nazionale del vigente Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU) approvato con deliberazione del Consiglio Regionale 8 ottobre 2013, n. 204 e del PTTR. In particolare dovranno, altresì, essere considerati eventuali vincoli ulteriori, incluse le fasce di rispetto, posti dalla normativa di settore e/o da strumenti di pianificazione vigenti, le condizioni geomorfologiche ed idrogeologiche specificatamente riferite al sito, la distanza dai centri abitati, la presenza di case sparse, l'uso e la vocazione del territorio.
Per la localizzazione degli impianti sarà prioritariamente tenuto conto , della distribuzione sul territorio regionale anche in riferimento all'impiantistica esistente e ai flussi attualmente gestiti. Saranno, inoltre, privilegiate le aree, di almeno 20.000 m2 secondo l'ordine gerarchico prescritto dal vigente (PRGRU).
Alla manifestazione di interesse dovrà essere allegata documentazione attestante l'ubicazione del sito individuato per la realizzazione dell'impianto di trattamento della frazione organica (scala 1:5000), breve descrizione delle caratteristiche principali del sito proposto dalla localizzazione e dettagliato crono programma delle attività che dovranno essere svolte dall'ufficio tecnico comunale fino alla realizzazione dell'impianto.
La manifestazione di interesse dovrà pervenire alla Sezione Ciclo Rifiuti e Bonifiche, sita in via delle Magnolie, 6/8 - 70026 ZI Modugno (Ba), entro e non oltre trenta giorni dalla pubblicazione del presente avviso.
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