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Martedì, 13 Dicembre 2016 15:09

Gentiloni: "Rivendico lavoro Renzi. Governo dura fin quando ha fiducia" Stasera il voto della Camera

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"Questo è un governo di responsabilità garante della stabilità delle nostre istituzioni", che nasce "nel quadro della maggioranza precedente. Per qualcuno è un limite. Io rivendico il grande lavoro fatto negli anni alle spalle. Ne sono orgoglioso e fa onore a questa maggioranza". Così il neopremier Paolo Gentiloni durante il suo discorso alla Camera.
Con il tradizionale passaggio della campanella e il primo cdm a Palazzo Chigi, taglio del nastro, ieri, per il governo capitanato da Gentiloni. Un esecutivo che molti hanno già definito 'governo fotocopia', con ben 12 ministri su 18 confermati nei loro ruoli Solo due new entry all'attivo: Anna Finocchiaro ai Rapporti con il Parlamento e Valeria Fedeli all'Istruzione. E oggi, alle 18.45, nell'Aula della Camera ci sarà la votazione di fiducia sulle dichiarazioni programmatiche fatte dal neopresidente del Consiglio, informa Adnkronos. Diciassette minuti, due applausi in un'aula semi vuota. Sono i tre elementi che hanno caratterizzato l'intervento del neopresidente del Consiglio, che ha chiesto la fiducia alla Camera davanti ai soli deputati della maggioranza che sosterranno il suo governo. Da ieri si sapeva infatti che Lega Nord e M5S avrebbero disertato la seduta ma così hanno fatto, in sostanza, anche i deputati di Fdi, Fi, Cor che hanno lasciato solo una sparuta rappresentanza in aula, come anche tutti quegli altri gruppi che al governo cercheranno di rendere più complicato il cammino dagli scranni dell'opposizione. "C'è bisogno di una discontinuità, almeno nel confronto pubblico. Credo - ha dichiarato Gentiloni - che ne avremo molto bisogno e questo sarà uno dei miei impegni personali. Il governo non si rivolgerà a quelli del Sì contro quelli del No, si rivolgerà a tutti i cittadini. Si basa su una maggioranza, rispetta le opposizioni e chiede rispetto per le istituzioni", ha ammonito incassando l'applauso della maggioranza. "Non nascondo - ha poi aggiunto Gentiloni - che, pur nel quadro della medesima maggioranza, il governo nasce in contesto nuovo, creato dalla bocciatura al referendum". E ha sottolineato: "Lascio alla dialettica tra le forze politiche il dibattito sulla durata" perché, come dice la Costituzione, "un governo dura fin quando ha la fiducia del Parlamento". "La politica e il Parlamento sono luogo di confronto dialettico, non dell'odio o della post verità - ha aggiunto Gentiloni - Chi rappresenta i cittadini deve diffondere sicurezza, non paura. Su questo è impegnato il governo e anche su questo chiede la fiducia". Quanto alla legge elettorale "il governo non sarà l'attore protagonista. Spetta a voi la responsabilità di trovare intese efficaci. Certo, il governo non starà alla finestra e cercherà di accompagnare e sollecitare il confronto. Una sollecitudine che non deriva da valutazioni legate alla durata dell'esecutivo ma dalla consapevolezza istituzionale del bisogno di regole elettorali certe e pienamente applicabili con urgenza". Inoltre bisogna "ridare slancio a tre grandi azioni di riforme in corso, che necessitano impulso ulteriore: riforma della Pa, processo penale, libro bianco della Difesa". E "per garantire la stabilità degli istituti bancari e i risparmi dei cittadini", ha voluto sottolineare il neopremier, "voglio dire molto chiaramente che il governo è pronto a intervenire". Il silenzio ha accompagnato lo speech del premier. Due soli brusii di disapprovazione hanno intervallato altrettanti passaggi delle comunicazioni: "L'Italia ha un'economia forte - ha rimarcato Gentiloni - che non è aperta a scorribande e un sistema bancario sostanzialmente solido" e la necessità di dover fare "molto di più per il Mezzogiorno". Il resto è filato via, fino al breve applauso finale e dopo che la presidente Laura Boldrini ha chiuso la seduta per consentire al presidente del Consiglio di recarsi al Senato a replicare il suo discorso, c'è stato il pellegrinaggio dei deputati di maggioranza verso i banchi del governo per salutare e fare gli auguri di buon lavoro ai ministri.

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