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Martedì, 13 Dicembre 2016 21:29

50 anni di Arte ed Artigianato per il Maestro Mario Stellabotte. La sua Arte un diario intimo e pubblico scritto con un sogno di riscatto per una terra lontana

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Scandicci (FI) – Questa mostra personale di Mario Stellabotte non può considerarsi un punto di arrivo, anche se il suo intento celebrativo può farlo intendere. Per carattere, il Maestro Stellabotte, nato l’otto febbraio del 45, a Castelluccio Valmaggiore (FG), personaggio apparentemente mite, non frena mai il fermento creativo della sua anima, come se fosse per lui un bisogno estremo e vitale dover narrare i suoi luoghi di origine e la sua gente.

Scandicci che oggi è diventata una importante cittadina Toscana alle porte di Firenze, pur essendo stata considerata una città dormitorio, un luogo senza tradizioni, ha cresciuto importanti figure in campo artistico. Scrittori, pittori, musicisti e poeti quasi sempre ignorati dalle autorità cittadine, hanno creato un humus intellettuale che ha alimentato il “bisogno” culturale della gente che abita questa città.

Mario Stellabotte con questa mostra, che è ospitata presso la moderna e spaziosa biblioteca Comunale di Scandicci, ci ricorda anche che sono passati cinquant’anni da quando ha realizzato il sogno di avere una bottega artigiana tutta sua dove ha potuto affiancare la sua arte pittorica a quella di Artigiano delle cornici, “perché le mani di un artista non possono mai stare ferme”.

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Le opere del maestro che sono oggetto di questa mostra, molto apprezzate dai collezionisti e dagli amici che lo seguono da sempre, escono seppur parzialmente dalla rappresentazione “severa ed amaramente <<esperta>>, come affermava Pietro Civitareale nel 1973, “la cui bellezza viene a coincidere, non già con la grazia esteriore, ma con la verità fisica e l’interna carica poetica”.

E’ nel vero il critico d’arte quando afferma che le opere del Maestro Stellabotte contengono una simbologia prerinascimentale accostabile per certi versi a Sironi ed a tutto quel filone pittorico del novecento. Le opere di Stellabotte promanano un amore profondo per la classicità; “che sul filo di una ipotesi non poi tanto errata, potrebbe identificarsi persino con l’alta lezione del Masaccio, con l’incanto e la potenza delle sue figure coperte del rosso saio occultante forme energiche”. O come sostiene Dino Pasquali “la sua (del Pittore) effemèride si nutre di un humus saturo di antiche sedimentazioni, s’insapora di Sali estremamente compositi e semplici in pari tempo”. Nella pittura di Stellabotte la sua terra e la sua gente con la sofferenza della povertà ma mai vinta o rassegnata.

Evento imperdibile quindi. La mostra sarà aperta fino al 19 dicembre, giovedì 15, alla presenza di autorità cittadine e visitatori sarà offerto un brindisi di inaugurazione ed anche per festeggiare i 50 anni di attività del maestro Mario Stellabotte.

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