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Giovedì, 22 Dicembre 2016 00:00

Martina Franca (Taranto) - A dieci anni dalla morte il ricordo di Domenico (Nico) Indellicati

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E’ con grande partecipazione che io, Roberto De Giorgi di Agoramagazine mi unisco al comunicato stampa inviato da Giancarlo Mastrovito, architetto, Piero Marinò, storico dell’arte, Pietro Andrea Annicelli, giornalista, per ricordare l’amico Domenico Indellicati, affettuosamente Nico, a dieci anni dalla morte. 22 dicembre 2006 - 22 dicembre 2016

Tutta la sua vita e il suo lavoro nelle diverse realtà in cui lo ha espresso (la scuola, la politica, la pubblica amministrazione, l’attività sociale e culturale) recano testimonianza di coerenza, di passione, di senso dello stile. Insegnante, educatore, politico, amministratore pubblico, uomo di cultura, artista, protagonista della vita sociale e culturale a Taranto e a Martina Franca in particolare nell’area progressista, Nico Indellicati ha lasciato un personale senso di aderenza a valori profondi come l’amore per la conoscenza, la volontà e la capacità di socializzarla a partire dai più piccoli, l’idea di città che fossero vivibili attraverso il rapporto contestuale tra l’uomo e l’ambiente, una politica di dialogo e di confronto costruttivo a viso aperto e a testa alta.

Non è questa l’occasione per ripercorrere la sua esperienza di vita.

Mastrovito, Marinò e Annicelli si ripropongono invece di farlo, insieme ad Andrea, Ciro, Marco Indellicati, figli di Nico, attraverso una iniziativa specifica che organizzeranno a Martina Franca durante il 2017.

In quella circostanza sarà possibile non soltanto rievocare una persona, un amico, di grande valore pubblico, ma riattualizzarne l’opera riportando l’attenzione, soprattutto delle nuove generazioni, su aspetti specifici oltremodo attuali che costituiscono un lascito morale e intellettuale da custodire e da diffondere in maniera ampia.

Un monito di Nico Indellicati negli ultimi tempi era: «Guagliò, diamoci da fare».

Lui, che aveva uno sguardo lungo, avvertiva l’esigenza di esortare a lavorare per delle realtà che fossero capaci di offrire, soprattutto ai giovani, risposte per il futuro. Molte volte egli si è speso in prima persona per una società più libera e solidale, inclusiva e schietta, capace di valorizzare la bellezza come segno di libertà interiore ed esteriore. I dieci anni che separano dalla sua scomparsa non hanno cambiato il senso di quell’impegno.

Esso resta, resiliente, per tutti coloro che vorranno unirsi nel ricordo di Nico.

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