La buona notizia mi era stata inizialmente assicurata dal Presidente dell’Inps Tito Boeri in risposta ad un mio intervento ed ora viene confermata dall’Istituto di previdenza e dai Ministeri competenti”.
Così Fabio Porta, deputato Pd eletto in Sud America e Presidente del Comitato degli italiani nel mondo della Camera dei deputati, conferma la buona notizia per migliaia di pensionati italiani, evidenziata oggi (ieri per chi legge NdR) dal Ministro degli esteri Alfano.
“Si tratta – ricorda Porta – di un risultato per il quale mi sono attivato in prima persona con grande impegno insieme all’Inps (innanzitutto ), al Governo, ai Ministeri competenti, ai rappresentanti istituzionali, associativi e sindacali (patronati) degli italiani in Venezuela che hanno, tra l’altro, contribuito alla raccolta delle firme per la petizione che è stata consegnata al Governo italiano. Uno sforzo congiunto – sottolinea – giustificato dalla grave crisi socio-economica che ha colpito il Venezuela e molti nostri connazionali lì residenti e dall’iniquo tasso di cambio utilizzato per valutare il reddito dei nostri pensionati”.
“Il problema – spigea Porta – è stato risolto con la decisione delle autorità competenti italiane di prendere ora in considerazione, ai fini del calcolo della pensione, il tasso di cambio parallelo vigente in Venezuela, - il Dicom – che consente, in questo periodo ed a patto che non si verifichino improvvise fluttuazioni cambiarie, di erogare le prestazioni cosiddette “non contributive” che vengono riconosciute a coloro i quali, anche all’estero nei Paesi extracomunitari, sono titolari di redditi e di pensioni locali molto bassi”.
“Lo Stato italiano ha questa volta dato - a dispetto delle ingiuste e interessate critiche di esponenti populisti delle nostre collettività che predicano bene e razzolano poco e male - una risposta tempestiva e positiva alle richieste dei nostri connazionali dimostrando – conclude Porta – quella ragionevolezza e sensibilità che auspichiamo siano sempre il fondamento dei rapporti tra l’Italia e gli italiani all’estero”. (aise)
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