L’amnistia, è stata raggiunta per fornire una garanzia giuridica ai rivoluzionari che deporranno le armi in merito ai reati minori commessi durante la guerra civile. L’intesa raggiunta il 24 novembre, grazie all’impegno del presidente Juan Manuel Santos, ha sostituito quella bocciata nel referendum di ottobre.
In base agli accordi, che escludono coloro che hanno commesso i crimini più gravi tra cui violenze sessuali e rapimenti, circa 7,000 combattenti deporranno le armi nel corso dei prossimi 6 mesi. La legge prevede anche la rinuncia all’azione legale penale per coloro che si dichiarano pronti a rientrare nell’esercito nazionale.
Il Parlamento colombiano ha approvato ieri, mercoledì 28 dicembre, il progetto di legge per l'amnistia dei membri delle FARC (Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane).
Non si tratta comunque di un'amnistia generale, è stato precisato, in quanto a beneficiarne saranno solo una parte dei membri delle FARC e anche dei militari. Secondo un comunicato del Ministero della Giustizia, solo 4.100 guerriglieri già arrestati ne potranno usufruire, ma il numero totale di membri delle FARC che potranno beneficiarne è di circa 15 mila. Questo provvedimento è un primo passo per il disarmo delle FARC, da realizzare nel primo semestre del 2017. La procedura deve ancora essere stabilita nel dettaglio, nel frattempo i membri delle FARC possono e devono attendere nelle "zone" stabilite per la loro residenza. Ora manca solo la firma del presidente Santos per l'applicazione del provvedimento.
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