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Mercoledì, 04 Gennaio 2017 00:00

Cile: brucia Valparaiso, il secondo porto del Paese e a l'Araucanía incendiano le chiese

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Santiago del Cile (Cile) - Valparaiso brucia. Considerato il secondo porto più importante del Cile, sull’Oceano Pacifico, è stato avvolto dalle fiamme lunedì sera.

L’incendio, non ancora totalmente domato, ha distrutto diverse centinaia di abitazioni e 400 persone sono state sfollate. Ci sono feriti, ma per il momento non si registrano morti, informa in una nota Euronews.

Le alte temperature e il forte vento hanno contribuito a far allargare il fronte del fuoco. A rischio soprattutto il centro storico della città che nel 2003 è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. La città si trova a circa 120 chilometri ad est della capitale Santiago.

“Avevamo appena comprata una casetta con i soldi del sussidio pubblico e tutto è perduto”, dice una donna.

Questo perché meno di un anno fa, in marzo del 2015, un altro gigantesco incendio fece una vittima e migliaia di persone furono evacuate. Due anni prima era andata peggio e i morti erano stati 15.

 

I lavori per l’Araucania vanno avanti malgrado gli attacchi incendiari alle chiese

 

Incendi di tutt’altra natura quelli che succedono a Temuco e nella regione La Araucanía, lo si legge in una nota dell’Agenzia Fides.

"Il lavoro di tutti, facilitato da Mons. Vargas, sta permettendo in un quadro di rispetto e di dialogo, di costruire progetti di futuro per l'Araucanía, così tutti possono avere diritti e opportunità" ha detto la presidente cilena Bachelet alla fine dell'incontro con la "Commissione per l'Araucania" svoltosi il 26 dicembre.
Mons. Hector Vargas, Vescovo di Temuco, nel suo ruolo di "facilitatore" del tavolo di dialogo, si è detto "molto contento e grato perché ciascuno dei membri si è impegnato molto e la prova è che abbiamo raggiunto consensi su ogni punto trattato. La cosa principale è il bene comune dell'Araucania, e questo ci dovrebbe unire tutti". Il Presule ha aggiunto che la Commissione ha distrutto i "pregiudizi" e ha permesso "di verificare che ci sono veramente molti più elementi che ci uniscono di quelli che ci separano".
Il Vescovo ha annunciato che i lavori proseguiranno a gennaio senza alcun rinvio, anche se purtroppo gli attacchi incendiari causati da gruppi estremisti Mapuche che cercano di imporre in questo modo i diritti ancestrali degli indigeni non si sono fermati. La settimana scorsa, il 24 dicembre, un incendio ha completamente distrutto una chiesa e una scuola nella zona di Chamichaco, mentre il 21 dicembre è stata data alle fiamme la parrocchia San Giuda Taddeo nel comune di Ercilia.
Nel 2016 questa zona dell’Araucania ha visto dare alle fiamme 13 chiese in nome della cosiddetta “Causa Mapuche”. Mons. Vargas il 22 dicembre aveva dichiarato: “E' molto grave ma dobbiamo condannare energicamente questo tipo di fatti che non contribuiscono in assoluto ad una soluzione dei problemi nella zona, né del popolo Mapuche, né del resto della società civile".

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Read 1216 times Last modified on Martedì, 03 Gennaio 2017 22:53

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