ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 15 Gennaio 2017 08:43

La criminalità informatica e i giochetti della politica

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Il Paese ha prodotto 1400 mld di altro debito pubblico dal 1990, una crescita media annua di poco più di un quinto di punto negli ultimi 20 anni, milioni di poveri e, di questi 4 milioni non riescono a fare nemmeno un pasto al giorno.  

Un Sud sempre più marginale con un reddito pro capite ai valori degli anni 60. Nemmeno l’adeguamento ai rischi di una società tecnologica smuove una rappresentanza parlamentare, costituita da abusivi, a esser seri mostrando un minimo di sensibilità e senso dello Stato. Basta leggere alcune note di cronaca su quel pericolosissimo rischio, che si chiama criminalità informatica. Leggere le dichiarazioni di un parlamentare del Pd come Latorre sull’inchiesta romana dell’ingegnere massone, che spiava e carpiva informazioni. Osservare la cyber war virtuale del parlamentare 5 stelle, che gioca con scenari di 007 e spie, in un immaginario stato Olystan. Allibiti e angosciati da cotanta pochezza,  rappresentativa del  disastro del nostro Stato.

Dice Latorre: “L’Italia è solida ma servono investimenti importanti in materia di cyber sicurezza “ e “ ..(..) gli interventi non devono riguardare solo le infrastrutture della Difesa ma dell’intero apparato istituzionale “ .

Latorre componente nientedimeno della Commissione Difesa del Senato forse preoccupato dopo quasi due anni della operazione di hackeraggio ai danni dell’aeronautica militare. Un gruppo di hacker denominato Apt 28 è entrato nel sito del ministero della difesa e in quello degli esteri. Notizie riservate da ottobre 2014 a maggio 2015 sembrano siano state trasferite su server corsari. Spionaggio, che ha interessato anche Francia, Belgio e Lussemburgo.

Addirittura un documento riservato inviato dall’Amministrazione Obama agli alleati europei e riguardante la base USA a Creta, la Sounda Bay è stato intercettato e acquisito. Sembra che lo Stato Maggiore italiano avesse dichiarato lo stato di crisi e, convocato il consigliere militare di Palazzo Chigi e la Selex di Finmeccanica, che è o dovrebbe essere responsabile della sicurezza -.

Il consigliere militare di Palazzo Chigi confermò, che l’Italia era stata attaccata dai pirati informatici (hacker), ma che il sistema di difesa informatico aveva respinto l’attacco. Il punto preoccupante della vicenda, che accomuna Latorre ai giochetti di fantacyber war del parlamentare 5 stelle? La superficiale percezione del pericolo che corre il Paese e l’assenza totale di conoscenza di cosa già è stato fatto, in questo settore e del perché non si è agito efficacemente. Probabilmente, Latorre e il parlamentare di M5S, nemmeno hanno letto mai una riga del Rapporto Ibm sulla cyber security perché se lo avessero fatto saprebbero che nel solo 2015 gli attacchi cyber alle aziende italiane è costato 9 mld di euro. (fonte Rapporto X- force . AD Ibm Cereda ).

Dovrebbero sapere, che dal 2000 l’Italia discute della sicurezza digitale! Del 2003 è la definizione della Strategia Nazionale per la Sicurezza dello Spazio Cybernetico, del Piano Nazionale per la Protezione Cybernetica e del Piano per la Sicurezza Informatica. Questi tre documenti hanno identificato la Presidenza del Consiglio e il Comitato Interministeriale, per la Sicurezza la responsabilità primaria e la condotta della politica di sicurezza cibernetica. Gli strumenti attuativi? Il DIS che è il nucleo di sicurezza cibernetica e il Cert. Obiettivi e compiti? Definizione dell’organizzazione strutturale, delle responsabilità e delle procedure da adottare per la realizzazione del sistema nazionale di sicurezza cibernetica, garanzia di monitoraggio e individuazione degli attacchi.

Il limite, che i Latorre e il parlamentare del M5S che gioca alla cyber war ignorano o fanno finta d ignorare? La mancanza totale di risorse per realizzare la sicurezza informatica, infatti, nel decreto di gennaio 2013 si legge: “Dal presente decreto non derivano oneri a carico del bilancio dello Stato”. Incredibile, che due parlamentari uno della Commissione Difesa e l’altro del Copasir nulla hanno detto sul vincolo prodotto dal “nessun onere “nel decreto !!! 

 La direttiva sulla sicurezza delle reti informatiche (NIS)  è stata approvata lo scorso anno e dovrà essere attuata al massimo entro 24 mesi . L’indagine della Procura di Roma sullo spionaggio del massone ha riacceso l’interesse dei nominati in Parlamento, ma non ritrovo nessuna manifestazione di interesse e radicale denuncia quando è stato rimosso il colonnello Rapetto pioniere di sicurezza e indagini informatiche. Nove interrogazioni parlamentari!  Ha risposto qualche presidente del Consiglio? Monti? Letta? Renzi? Qualche ministro delle finanze direttamente interessato? Grilli, Saccomanni, Padoan? Nessuno!  Forse la grande colpa di quest’uomo è stata quella di multare il re dei videopoker? Oppure i fratelli con grembiulino, cazzuola e compasso una vera sicurezza sulle reti web non la vogliono oppure la accettano solo a condizione che sia un nome a loro gradito? Altro che perdita sovranità qua si gioca con la vita di un intero popolo.

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