ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Martedì, 17 Gennaio 2017 00:00

Sommossa in carcere Brasile, 26 le vittime, diverse decapitate Mons. Vieira: “È urgente affrontare i problemi"

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Alcaçuz (Brasile) - In Brasile, 26 morti confermati, almeno 3 dei quali sono stati decapitati. È il bilancio della rivolta avvenuta nel carcere brasiliano di Alcaçuz, la più grande prigione dello Stato di Rio Grande do Norte, nel Nord-Est del Paese.

La violenza della sommossa è stata tale che le forze armate hanno dovuto attendere l’alba di domenica per poter intervenire. Un primo bilancio, fornito dalla polizia brasiliana, aveva dato conto di oltre 30 morti, senza specificare se si trattasse solo di detenuti o anche di personale del carcere.

Le vittime sono invece tutti prigionieri implicati nella feroce guerra per il controllo del narcotraffico che soltanto nelle prime due settimane dell’anno ha già causato la morte di oltre 100 persone, informa Euronews.

Nella prigione di Alcaçuz, progettata per ospitare 620 persone, ne sono incarcerate quasi il doppio.

Mons. Vieira: “È urgente affrontare i problemi del nostro sistema carcerario”

L'Arcivescovo di Natal (Rio Grande do Norte, Brasile), Sua Ecc. Mons. Jaime Vieira Rocha, ha diffuso una nota sul massacro avvenuto nella notte di sabato 14 gennaio, quando almeno 26 prigionieri sono stati uccisi durante una rissa tra bande nel Penitenziario di Stato di Alcaçuz, a Nísia Floresta, regione metropolitana di Natal, lo si legge in una nota dell'Agenzia Fides.
"Senza dubbio, è necessaria una riflessione urgente sulle condizioni delle nostre prigioni. Noi supplichiamo il buon Dio di calmare questi fratelli e rinunciare alla violenza, e chiediamo alla società e allo stato di cercare il dialogo e trovare il modo per affrontare i problemi che affliggono il nostro sistema carcerario" si legge nel comunicato.
Secondo dati raccolti da Fides, ventisei detenuti sono morti, quasi tutti decapitati, nella rivolta scoppiata nel Penitenziario Alcaçuz, diventata così la più violenta nella storia di Rio Grande do Norte. Gli incidenti sono iniziati nel pomeriggio di sabato 14 gennaio e sono terminati solo la mattina del giorno seguente. Si tratta del terzo caso con decine di morti nelle carceri del paese nel 2017, ai primi di gennaio si erano verificati massacri analoghi a Manaus e Boa Vista (vedi Fides 9/01/2017). Il maggiore problema per la convivenza all’interno del carcere è la mancanza di spazi per i detenuti, sia come persone che come gruppi o bande. Secondo i dati della Segreteria della Giustizia e della Cittadinanza (SEJUC), l'organo responsabile per il sistema carcerario a Rio Grande, il carcere di Nísia Floresta è la più grande prigione nello stato, ha una capienza di 620 detenuti, ma ne ospita circa 1.150. In questo Stato ci sono 33 prigioni con 3.500 posti, ma la popolazione carceraria supera gli 8.000 detenuti.

 

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