La giuria dell’Oscar del teatro italiano, composta da 59 autorevoli critici e studiosi di teatro, ha premiato così presente e futuro di Emilia Romagna Teatro, ma anche il percorso che ha portato lo stabile regionale ad essere riconosciuto Teatro Nazionale e centro di produzione teatrale tra i più vitali del Paese, assegnando al suo direttore uscente,Pietro Valenti, il Premio Ubu per la migliore direzione organizzativa. Un riconoscimento all’impegno e alla passione profusi in quarant’anni di carriera a cui si deve anche, tra moltissime altre, la produzione del progetto che ha portato a “Santa Estasi”.
Ancora per Ert,Enzo Avitabile vince il Premio Ubu le musiche originali di Vangelo(produzione Ert) di Pippo Delbono; "Vangelo" è sul palco del Théâtre du Rond-Point di Parigi fino al 21 gennaio.
ÈElena Bucci invece la miglior attrice PremioUbu 2016. L’interprete, insignita nel 2016 anche del premio Eleonora Duse, è impegnata in questi giorni nell’andata in scena di “Prima della Pensione” di Thomas Bernhard (produzione Ert), con Marco Sgrosso, proprio all’Arena del Sole di Bologna.
IlPremio speciale Ubu 2016 va a L’Arboreto di Mondaino, con la seguente motivazione: “centro di ricerca teatrale tra i più attivi e dinamici d’Italia, che sin dalla sua fondazione, nel 1998, riflette sul concetto di residenza, negli ultimi vent’anni divenuto sempre più centrale nel processo di creazione artistica. Rivolto ai giovani, è un laboratorio permanente che stabilisce un nesso diretto tra creatività e territorio, inserito com’è in un bosco di nove ettari, dove nel 2004 è stato costruito anche il Teatro Dimora, ora principale sede delle molteplici attività del centro”.
La premiazione della trentanovesima edizione dei Premi Ubu, curata dall’Associazione Ubu per Franco Quadrisi è tenuta sabato 14 gennaio negli studi Rai di Piazza Verdi, trasmissione di Rai Radio Tre a cura di Elio Sabella. Il Premio Ubu per il teatro – l’unico realizzato totalmente in forma di referendum, da 39 anni – è, storicamente, un riconoscimento dallo sguardo lungo, che cerca di individuare non solo il meglio che c’è, ma quello che verrà, aprendosi alle nuove prospettive.
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