ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 26 Luglio 2015 00:00

Wwf e Parco Nazionale dei Sibillini: le filiere agricole valido aiuto per la tutela della natura

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Macerata - L’agricoltura può essere una forte alleata della tutela del territorio come dimostra l’esperienza del Parco Nazionale dei Sibillini che in EXPO 2015 con il WWF Italia ha presentato il progetto interministeriale "Dall’Expo ai territori".


Si tratta di una serie di iniziative che coinvolgono i territori delle aree protette italiane tematizzate sul cibo che prevede fino a ottobre, undici visite guidate, in bici e a piedi, tutte gratuite e realizzate in collaborazione con aziende agricole e ristoranti del Parco che prendono il nome di "Pedalate e Passeggiate del gusto" e il progetto "Il Menù della Sibilla", una rete che unisce oltre 60 ristoratori e aziende agricole del Parco in un menù a km zero che valorizza l’agricoltura capace di tutelare specie e habitat del proprio territorio.
L’agricoltura costituisce una minaccia alla conservazione della biodiversità quando è caratterizzata dall’intensificazione delle produzioni con le monocolture e l’utilizzo della chimica (fertilizzanti e pesticidi), ma una minaccia è costituita anche dall’abbandono delle pratiche agricole tradizionali da cui dipendono la conservazione di molti habitat e specie.
Il terzo rapporto (ISPRA , 2014) sullo stato di conservazione di habitat e specie in "Direttiva Habitat UE" ha evidenziato che il 67% degli habitat è in uno stato sfavorevole di conservazione. Il 22% degli habitat considerati in buono stato è costituito da ambienti di derivazione antropica legati all’agricoltura tradizionale (formazioni erbose, castagneti, ecc.) che caratterizzano il paesaggio italiano.
A livello europeo 255 specie e 57 habitat tutelate dalle Direttive sono strettamente associati alle pratiche agricole. Il 47% delle specie minacciate o in declino è in varia misura legato agli ambienti agricoli
In Europa l'11% delle specie tutelate dalla Direttiva è concentrata principalmente nelle zone agricole.
La maggior parte delle specie (200) è associata principalmente alle praterie, 22 specie ai seminativi estensivi, 33 richiedono entrambi i sistemi agricoli (Fonte: Farming for Nature 2000, EC, 2013).
Un esempio dell’importanza delle pratiche agricole tradizionali per la conservazione della biodiversità lo troviamo proprio nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini con il legame tra il mantenimento della zootecnia estensiva di ovini e la conservazione delle praterie secondarie caratterizzate dalle magnifiche fioriture di orchidee su suolo calcareo, uno degli ambienti più preziosi della Direttiva Habitat UE.
Il mantenimento dei pascoli fioriti con la presenza oltre che di orchidee selvatiche di fiori come il narciso, la viola eugeni, la fritillaria dell’orsini, che rappresentano una delle principali attrattive turistiche per il versante nord orientale del Parco, è indissolubilmente legato alla presenza della pastorizia dal mese di giugno a dicembre. Nei Sibillini si è però passati da quasi un milione di capi ovini negli anni 50 del secolo scorso a poco di 30.000 capi attuali a causa dell’abbandono della pratica della transumanza verticale (il trasferimento estivo delle greggi dalla collina alla montagna), un abbandono che adesso minaccia la conservazione di un habitat prioritario per l’Unione Europea come le praterie secondarie dell’Appennino.
Purtroppo il servizio ambientale reso da questa pratica zootecnica tradizionale non viene oggi riconosciuto dal mercato, il consumatore non ha la possibilità di mettere in relazione quello che consuma per la sua alimentazione con la conservazione della biodiversità, perchè non conosce queste relazioni ed il loro valore.
Con i Menù della Sibilla il Parco Nazionale dei Monti Sibillini cerca di portare a tavola nei ristoranti ed agriturismi del territorio la biodiversità fornendo ai turisti – consumatori informazioni sui legami tra le filiere agricole che forniscono le materie prime per i piatti del menù e la conservazione degli habitat e le specie selvatiche del Parco. (aise) 

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