Due ore di spettacolo '"Tre volte 10", firmate da Alessandro Siani che con Diego, rivela, "volevo fare un film. Poi ho pensato 'ma si sveglierà alle 6 del mattino per parecchie settimane? Mangerà ogni giorno il cestino? Mi sono risposto 'no' e ho concentrato tutto in uno spettacolo teatrale. Volevo raccontare il percorso di Diego, un uomo non facile. Spero poi che la città gli dedichi un evento al San Paolo. Quello che ho costruito deve essere solo l'inizio delle celebrazioni dei 10 anni di scudetto". Il progetto si è concretizzato grazie all'Art bonus e il teatro San Carlo destinerà parte della donazione ricevuta dalla Best live, che in collaborazione con Esga trading ha prodotto lo show scritto e diretto da Siani, ad attività educational per avvicinare i giovani al mondo della musica. Unica data del live il 16 gennaio, diritti comprati da Discovery che attraverso il circuito Nove trasmetterà lo spettacolo in primavera.
"Mi sento come a casa come sempre mi sono sentito a Napoli. Io non tradisco. A Napoli sono stato felicissimo", l'esordio del campione visibilmente emozionato, in completo grigio scuro e maglietta. "Il San Carlo è una curva", per lui, che a Minà confessa di essersi ravvicinato alla Chiesa e a "Franceschito", come chiama il Papa, perché il Santo Padre pensa ai bambini "che muoiono di fame", motivo anchebdella sua vicinanza in passato a Hugo Chavez e Fidel Castro. "Lì dove c'è un bimbo che ha fame lì sono io", dice, strappando l'ennesimo applauso ai 1.300 paganti (330 euro la poltronissima) in un San Carlo festoso e strapieno.
Poi, davanti all'ovazione per il filmato che ripropone alcuno dei suoi gol più incredibili, le lacrime e l'esclamazione: "Vorrei che mia madre vedesse tutto questo. Io ero il suo fidanzato e a mio padre dicevo 'se arrivavo prima io tu non eri sposato'". E ringrazia il genitore, "che portava da mangiare a sette che eravamo a casa e lui era solo. A noi mancavano tante cose ma non l'amore". C'è spazio anche per parole per la gente di Napoli che vive un momento di fibrillazione criminale.
"Io vorrei che i ragazzi a Napoli se la cavassero in un'altra maniera, non sparando, non prendendo la droga", dice il Pibe de oro. "E questi qui che vediamo - aggiunge, indicando i giovani componenti della Sanità Ensamble nella buca dell'orchestra - hanno vinto. So che Napoli ce la farà, lottando e prendendo la palla come Pepe Reina". La Napoli del futuro per lui sara "bellissima come sempre, ma con due scudetti in più". Prima dello spettacolo, il campione argentino ha incontrato in camerino il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per un breve colloquio anche sul tema Universiadi, che nel 2019 saranno a Napoli. (AGI)
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