Un solo neo quando dovendo spiegare le cose che si fanno e che non vengono comprese è scappato un “voi giornalisti” al quale Floris ha opposto la cronaca dei giornalisti che su Ostia sono stati sul punto di essere stesi. Per il resto ecco il lavoro difficile di un sindaco, di una grande città come Roma, è venuto tutto fuori. Le polemiche sui ritardi? Per la Raggi il fattore tempo non deve dimostrare altro che l’onestà di approccio, il lavoro di squadra che è davvero partito…solo la maledetta fretta (di coprire le buche) agevola le mafie e a Roma è capitale. Le riunioni sul tetto con Romeo? La Raggi ha invitato i giornalisti ad andare sul tetto del Campidoglio “quando ero consigliera comunale mi piaceva passeggiare sul tetto”. Paura delle cimici? “No, anzi sarebbe meglio che ci fossero così si ascolterebbe cosa si dice in una amministrazione quando si vogliono affrontare e risolvere sul serio i problemi. “
Sul caso Marra “è stato un errore di valutazione” e anche sul fratello del boss, che comunque era legato ad una rotazione dei dirigenti “atto dovuto che nessuno aveva fatto finora”.
Come è stato scelto Marra? Sulla base dei curricula e dei certificati del casellario puliti. E tutto il marcio apparteneva al suo passato. Anche gli assessori che comunque in quasi tutti i casi provengono dal movimento. Insistere sugli errori? “L’errore fa parte del fare, non siamo immuni dallo sbagliare, il problema nasce quando l’errore si ripete”. Poi sul fare “lo sa che abbiamo aumentato i verificatori sui mezzi pubblici” – quando passano interrompe Floris – “E certo lo so, ma guardi noi ereditiamo un Atac che invece di acquistare mezzi dilapidava risorse, ora abbiamo acquistato 28 autobus, sono una goccia nel mare ma indica che stiamo andando, una bacchetta magica per risolvere i problemi senza soldi non l’abbiamo”.
A questo punto Floris incalza sulle questioni che riguardano il rapporto del sindaco con la giustizia. “Perché mi fa questa domanda”, risposta “perché sono un giornalista e so che si dice che è in arrivo un avviso di garanzia per la scelta di Marra”. “Non sono indagata” risponde la Raggi e “comunque su queste vicende si discute sempre nel merito”
E se questo fosse il normale agone della politica, incalza Floris “non è eccessivo da parte vostra quest’attacco altri che sono impegnati nel lavoro difficile che sconta errori” La risposta della Virginia Raggi è che è del tutto diverso l’approccio se uno risponde ai cittadini gli unici che hanno il mandato si capisce anche il perché dell’assenza di vincolo. E questo per trattare, infine il discorso della sentenza del Tar sul contratto della sindaca con Casaleggio-Grillo. Per la procura era sbagliato l’interlocutore (esponente del Pd) che puntava all’ineleggibilità ed è tutto regolare. Il vincolo di mandato? “Sa che fu istituito dopo il fascismo” domanda Floris, “Si ma per noi oggi è importante il rispetto degli elettori; chi si candida promette un impegno, presenta un progetto, se poi una volta eletto cambia casacca e fa l’opposto chi ha tradito?”
Sono i punti aperti del dibattito politico. Da parte nostra si potrebbe dire che, fatto salvo il sacrosanto rispetto dell’elettore, l’assenza di vincolo di mandato risponde anche alla pressione di gruppi esterni ma anche qui, alla fine di tutto è sempre l’onestà della persona che fa la differenza. Gridarla come slogan serve poco, praticarla senza lena alcuna nel fare quotidiano è la sola autentica e valida risposta. Buon lavoro Sindaca.
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