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Mercoledì, 25 Gennaio 2017 00:00

La conversione linguistica

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L’anno scorso la affrontai con Conversione del territorio del vento [il link

http://www.agoramagazine.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=9597:conversione-del-territorio-del-vento&Itemid=713  ha perduto il contenuto che aveva, rimasto però nel mio computer]

Quest’anno, più maturo, entro nella conversione linguistica, ovvero nell’archeologia del linguaggio completa. Studia le parole, uerba lat., u.er.ba zumero, significativo de: ‘anima-ba in cammino-er- di tuttoU’. Propongo la conversione dell’etimo nell’e.ti.mu, ‘cuoree che dà vita-ti- al ‘nome che nomina’-mu.

Il dizionario lo Zingarelli ’98 chiarisce che cosa sia ‘conversione’:

conversione [vc. dotta lat. conversione (m.), da convertere, ‘rivoltare, convertire’] s.f. 1 Trasformazione, cambiamento di stato. 2 (fig) Cambiamento radicale di idee, opinione politica, fede religiosa e sim.. 3 (filos.) In logica, operazione che consente di inferire in modo immediato da una proposizione ad un’altra proposizione mediante una semplice inversione di termini. 4 (psicoan.) Processo per cui nel paziente al posto di un conflitto si genera un sintomo fisico. 5 (mar.) Complesso dei calcoli necessari per convertire la prua vera in prua alla bussola. 6 Movimento rotatorio che uno schieramento di soldati, atleti e sim. compie facendo perno su uno dei suoi estremi d’ala per cambiare fronte o direzione di marcia senza mutare formazione. 7 (elab.) di codice, transcodificazione. 8 (astron.) rotazione. Rivoluzione.

La conversione linguistica, cv, è tutto questo ed altro, non rubricato dal pur ampio sunto.

Cv parte dal nome[1], nomen…nomine, che è nume, numen…numine, zum.: nu.me, ‘immagine (del) me’, ed il me è la parola divina creatrice per i Zumeri.

nu

  image, likeness, picture, figurine, statue [NU archaic frequency][2].

 

mer(2), mir(2)

  n., storm wind; violent storm; north (wind); long side of rectangular field inscribed on round tablet; anger; belt, girdle; an encircling snake (var. of gur3, cf., gur21) (me3, 7,  9, 11, ‘battle’, + to flow) [MER archaic frequency].

v., to blow fiercely; to get angry.

  Adj., fierce, angry, furious; northern.[3]

 

Memoria è me.mu.ri.a, ‘semea in cammino –ri del nome che nomina, mu e me.

Me.lam.mu è il lampo divino-lam- che connette il me ed il mu (nell’archetipo DA DUE UNO).

Riferisco quanto scrissi un anno fa:

 Noi celebriamo la conversione, cioè la rinascita di Sa.ulo in Pa.ulo.

Pa.ulu sta per ‘territoriopa del ventoulu’. Sha.ulu = utero del vento. San Paolo fu un ebreo poliglotta. ?  sono i successori incapaci di leggere il suo nome in sumero, pur essendo la sua città natale, Tarso nel Mersin il Cilicia, trasparente, per un lettore con An.tar.Is –Cielo. interruzione. vita- come: ‘interruzione tar .mano su/morte us’. Inoltre, leggo mer-sin nel sin.tag.ma/ tutto, come ‘cammino del me mer si-in –vita entra’? E perché questa località tra i monti Tauri nella Turchia meridionale vien vista avulsa dalla catena dei Tauri austriaca? Io metto il cilicio e confesso la mia ignoranza specifica del turco; eppure leggo zumero tur-ku, ‘distinguo. giro’, ricordo l’anatolia, nonché la terra meonia. Ben ricordo questa terra come la più cristiana (ai tempi di Antonio abate e dei padri filocalici) divenuta poi musulmana e persecutrice di cristiani.

Il Vento è pur signore di tutto (il biblico: Spirito di Dio, ‘Il’ da teonomasiologia).

Il è il più antico nome di Dio[4]. Li è la sua gioia[5]. Lil è ‘giro di vento’ in eme gir.

La conversione del territorio del vento, da sha.ulu zumero a pa.ulu zumero, avvenne col battesimo, che portò Saulo [Saulo era fra coloro che approvavano l’uccisione di Stefano, Atti, 8] sulla via di Damasco a venir avvolto da una luce e cadere [Atti, 9], venir portato a Damasco in cecità per tre giorni, venir visitato da Anania [‘luogo-iadi Cieloan vel ‘generato-na’ dal Cieloan’] e battezzato.

L’ebreo poliglotta, circonciso Sha.ulu

sa

  n., sinew, tendom, muscle; vein; catgut string; cord; net; mat; bundle (tied up with a string); string of a musical instrument (the SA sign can stand for the similar E2 sign) [SA  archaic frequency].

  v., to roast (barley); to parch (wheat) (cf., sa-sa [sa-sa, n. roasting, burning; stringing (reduplicated ‘to roast (barley)’. v., to full newly woven cloth by ‘walking’ or beating, turning a net of loose fibers into tight, compact cloth. Adj., reddish; fulled (cloth). [6]

sa2 [DI –Dio, non riconosciuto se non in digir/dingir nds-]

n., advice, counsel.

v., to approach or equal in value; to attain, reach; to do justice; to achieve; to compare with; to yoke toghether; to compete (with –da-); to be zealous, competitive (reduplication class) (from sa, ‘string of a musical instrument’, cf., si…sa2, ‘to tune (a musical instrument)’, but cf., sa10, ‘to be equivalent, exchange, buy’).

adj., ordinary; without decoration[7].

sa-gi

  reed bundle(s) (‘cord, bundle’ + ‘reeds’)[8].

ulu3(lu2)

  storm; south direction (towards the Gulf) (cf., tu15-u18-lu; u18) (u18, ‘huge’, + lil2, ‘wind’)[9].

Nella sua lettera ai Galati, san Paolo fa la sua apologia personale, che recita:

Vi dichiaro dunque, fratelli, che il vangelo da me annunciato non è modellato sull’uomo; infatti, io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione da Gesù Cristo. Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo, come io perseguitassi fieramente la Chiesa di Dio e la devastassi, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri. Ma quando colui che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia si compiacque di rivelare a me suo Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai pagani, subito, senza consultare nessun uomo, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi tornai a Damasco.

In seguito, dopo tre anni andai a Gerusalemme per consultare Cefa, e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi alcun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. In ciò che vi scrivo, io attesto davanti a Dio che non mentisco. Quindi andai nelle regioni della Siria e della Cilicia. Ma ero sconosciuto personalmente alle Chiese della Giudea che sono in Cristo; soltanto avevano sentito dire: -Colui che una volta ci perseguitava, va ora annunciando la fede che un tempo voleva distruggere-. E glorificavano Dio a causa mia. Galati, 1, 11-24.

Io attesto che 25 anni fa, il 4 aprile 1992, venni colto da coma da emorragia cerebrale. Il medico chirurgo decise di non usare i ferri sul cervello ed aspettare l’asciugamento del sangue fuoriuscito. Lo ringrazio ancora di questa scelta. Dopo dieci giorni fui dimesso dall’ospedale di Treviso. Nell’anno seguente, restai espulso dall’attività finanziaria, feci parole crociate per recuperare la memoria, e mi diedi allo studio che solum è mio et io nacqui per lui, come scrisse Nicolò Machiavelli.

Nel mio caso, allo studio della teonomasiologia [studio comparato dei nomi degli dèi e delle parole comuni] nel paleonimo monte de Antares e colo maledicto, ovvero alla cima doppia del monte Altare di Vittorio Veneto, che unisce e separa Zeneda, ‘immagineda di festaZene’ da Serravalle (vel Vittorio Veneto nord). An.tar.ish = ‘cielo.interruzione.vita’, accado Tar.an.ish, ovvero il Capodanno e tutto l’anno.  L’anno era tutto per i Zumeri. La fine dell’anno poteva essere la fine del mondo se il dio-demone della morte non si fosse unito alla dea della vita. L’accoppiamento miracoloso faceva rinnovare la vita sulla Terra.

Imparai lentamente, dal 1992 al 2003, che io sono due, il Risorto, Gesù Cristo, e Carlo Forin. Gesù prova di essere il Figlio di Dio col suo nome zumero:

gesh2,3,4, gish2,3, ges2,3,4,

   sixty (cf., gesta –vel tagesh nds)[10].

 

geshbu, gespu, gesba, gespa

  bow; boomerang; throw-stick (gish, ‘tool’, shub, ‘to cast, throw’, + nominative a; ending reflects vowel harmony prior to vowel contraction) [11].

geshbu2, geshpu2 [SU.DIM4]

  fist(s); hook; handle; grappling hook for a wrestler; wrestling (often linked with lirum3, ‘athletics’) (gish, ‘wooden tool’, + bu(4), ‘to pull, draw’)[12].

gesta, ges2, gis2 [DIS]; gesh3,4, gish3

  sixty (cf., ge –es – tu, ‘six hundred’, and ni –gi –da, ‘thing of sixty’; read instead (?) gesta, ges2, gis2, cf., igi-se3…du, ‘to walk in front of, Akk., igistu, gestu, ‘very first, leading’; gistu4, ‘(writing) board’; Sum., igistu, gestu4 [IGI.DU]; cf., ugula-ges2-da, ‘officer in charge of sixty men’; Akk., susi, ‘sixty’)[13].

È lui che spiega le origini del mio nome:

LU2XKAR2; LU2-KAR2

Il lettore noterà l’inversione lu-kar x kar-lu, car-lo, spiegata dalla lettura circolare del zumero. Il rinvio accluso:

  (cf., saga, se29, hes5)[14].

spiega con saga

saga2,3,4,5,6,7

  a sprinkler, ‘spruzzatore’, used for ritual cleaning; a purification priest (sag, ‘head’, + a, ‘water’)[15].

Lo spruzzatore di acqua santa viene corroboato e dal kar.mur, ‘forza di vita-morte’, o zag.mu(k), il Capodanno zumero, e da sagmen vel mensag, in zumero ed in latino. Si rompe l’incantamento di bib-bi, il demone pesatore della parola della saga di Bilgamesh:

lu2-KAXLI-KAXLI

   incantation priest (cf., tu6, mu7, zug4, us7, and us7-zu)[16].

lu2-kal- (l)

  dear one (‘person’ + ‘precious’)[17].

lu2-kar-ra

  fugitive; runner (‘person’ + ‘to escape’ + nominative)[18].

 

lu

   n., many; much; man, men, people; sheep.

   v., to be/make numerous, abundant; to multiply, increase; to mix; to graze, pasture (reduplication class [?]) (cf., lug; lu3). [19]

Sono approdato al nome sumero di GESH.UB, ‘albero (del) cielo’, che leggo in GESH.BU, ‘albero (di) conoscenza/buono’. Ho appreso BU come radianza, al sorgere ed al tramonto del sole:

sher2, shir2 [BU]

  n., radiance; daylight (cf., sir2; she-er/she (-er) –se-er) (Akadian loan from seru(m) II, ‘morning’ – da leggere sera(m) ‘sera’)[20].


[1] Nel nome del Padre.

[2] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 208.

[3] Diz. Halloran: 174.

[4] Robert A. Di Vito, Roma, Studies in third millennium sumerian and akkadian personal names, Editrice Pontificio Istituto Biblico, 1993: The Element IL: 235.

[5] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 157.

[6] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 219.

[7] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 221-222.

[8] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 220.

[9] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 297.

[10] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 97.

[11] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 97.

[12] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 97.

[13] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 97.

[14] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 161.

[15] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 226.

[16] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 161.

[17] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 161.

[18] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 161.

[19] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 159.

[20] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 257.

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