ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 29 Gennaio 2017 05:15

Un piccolo borgo insorge per un allevamento intensivo di polli

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Con una petizione partita su change.org un piccolo borgo di 2800 abitanti ha già l’obiettivo di 25 mila firme per fermare il proliferare degli allevamenti intensivi a Grotte Santo Stefano di Viterbo - di seguito la petizione

 

Chiediamo al Ministro della Salute Pubblica, al Ministro dell’Agricoltura , al Presidente della Regione Lazio ed al Sindaco di Viterbo, di intervenire sui seguenti problemi e dare delle risposte in proposito :

Grotte Santo Stefano, frazione del Comune di Viterbo, conta circa 2.837 abitanti e ca700 polli a testa allevati intensivamente nei capannoni che sorgono attorno al centro abitato ed anche a meno di 100 metri dalle singole case più esterne, non contando gli allevamenti di suini ed altro.
 
Questi allevamenti occupano anche terreni particolarmente fertili ed in luoghi dove il paesaggio non viene proprio considerato un bene comune né dai progettisti né da chi concede i permessi;
 
Gli impianti sono in continuo aumento a seguito di ulteriori approvazioni comunali per capannoni da costruire anche a minime distanze da villette e ferrovia;
 
C’è anche da tenere conto che il trasporto dei polli, stipati in cassette di plastica aperte, avviene inevitabilmente percorrendo il centro del Paese, con rilascio nell’aria, al loro passaggio, di una scia di forfora pollina e micro particelle di piume,che tutti respiriamo;
Nei mesi estivi, in particolare, è impossibile stare all’aperto  per l’aria maleodorante e malsana, in seguito alle frequenti  aperture dei capannoni, attuate allo scopo di rinfrescare l’ambiente surriscaldato degli stessi.


Sigg. Ministri, Sig. Presidente della Regione Lazio , Sig. Sindaco di Viterbo

vogliamo sapere quale è il vostro piano di difesa e protezione degli abitanti di Grotte Santo  Stefano ( e degli altri centri in condizioni simili ) , in caso di una eventuale epidemia aviaria

e chiediamo per la nostra tutela:

La modifica della normativa che permette la realizzazione di impianti zootecnici intensivi (da 1 a più capannoni )  in qualsiasi terreno agricolo a meno di 4 km dal centro abitato e, comunque, a meno di 800 m. da case di campagna  già esistenti ed abitate;
Che vengano subito revocati i permessi dei progetti non ancora realizzati,  se in pericolosa promiscuità con le vicine abitazioni, come da normativa richiesta al punto precedente;
  

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