Lo ha detto questa mattina a Lavello, l’assessore regionale alle Politiche agricole, Luca Braia, dopo aver partecipato - insieme all’assessore della Basilicata all’Ambiente, Francesco Pietrantuono, all’inaugurazione di un Centro di raccolta di rifiuti speciali in agricoltura, finanziato con fondi Feasr e realizzato nell’ambito di un progetto che ha come capifila la società cooperativa agricola Unità contadina.
Nel corso dell’inaugurazione, l’assessore Pietrantuono - prima di partire per un impegno istituzionale - ha sottolineato “l’importanza dell’iniziativa”. “Salutiamo con piacere - ha spiegato - la notizia dell’apertura di un altro centro di raccolta a servizio degli agricoltori. In questo modo - ha sottolineato - prende sempre più forza l’idea di una filiera capace di portare un vantaggio logistico agli operatori e di aiutare il sistema raccogliendo i rifiuti prodotti nel settore agricolo senza andare in discarica. Tutto questo va nella direzione della pianificazione regionale, che punta sugli impianti da mettere a disposizione del fabbisogno nel territorio”.
A seguire, si è tenuto un incontro pubblico nella sede dell’Unità Contadina. “Il centro - ha detto nell’occasione l’assessore Braia - è una struttura che si presta a svolgere un ruolo decisivo per tanti agricoltori, che finora si sono attrezzati in qualche modo, anche incautamente in un’ottica ambientale, a smaltire i loro rifiuti. E che oggi hanno a disposizione uno strumento utilissimo. Oggi l’economia fa una scommessa importante sulle quattro “erre”: la riduzione dei rifiuti, il tema del riuso, quello del recupero dei materiali e quello del recupero energetico. Dobbiamo lavorare su questi quattro pilastri per far sì che diventino altrettanti fattori di sviluppo. Siamo a un primo passo, che è quello dello stoccaggio. Domani bisognerà cominciare a ragionare sul prossimo step, per far sì che nel tempo dell’economia ciclica e della bio-economia, gli scarti diventino materie prime per nuovi processi industriali ed economici. Non a caso si fa la raccolta differenziata, che incrementa il concetto del recupero, del riciclo e della rigenerazione. La Regione darà grande attenzione a questi processi, anche nella gestione degli iter amministrativi”.
L’assessore ha aggiunto che “con il Psr Basilicata 2014/2020 stiamo facendo scelte politiche ben precise che vanno nella direzione della scommessa sul biologico, sui giovani, sull'ambiente, sulle filiere, l'innovazione e la ricerca, perché i 680 milioni di euro che l'Europa mette a disposizione del comparto agricolo lucano possano essere il volano di sviluppo per questa regione che oggi tutti apprezzano per la bellezza e la qualità riconosciuta delle sue produzioni”. “L’impegno della politica europea sull’utilizzo dei fondi - ha detto ancora - è legato a questa equazione: produrre di più ed inquinare di meno. Gli strumenti del Psr ci vincolano a mettere in campo bandi che rendano premianti progetti che vadano in questa direzione. In più, nella nostra regione abbiamo un tema di cui dobbiamo farci carico: l’incapacità, nel tempo, di costruire modelli economici in agricoltura capaci di guardare non solo alla produzione, ma anche alla trasformazione e alla commercializzazione, per recuperare un valore economico. Produrre soltanto non basta, perché il business vero e proprio viene fatto da chi trasforma e commercializza”.
Sostieni il tuo quotidiano Agorà Magazine I nostri quotidiani non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore