ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 27 Luglio 2015 21:03

Mattarella: la diplomazia è risorsa preziosa per l’Italia

Written by 
Rate this item
(0 votes)

Roma (Italia) - “Diplomazia per l’Italia” è il titolo dato alla XI Conferenza degli Ambasciatori d’Italia iniziata oggi alla Farnesina, vi partecipa anche il nostro Ambasciatore Silvio Mignano . Accolto dal Ministro Paolo Gentiloni, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto i lavori con un lungo intervento

in cui ha accennato ai teatri internazionali che vedono impegnato il nostro Paese, alle crisi politiche ed economiche nel mondo, ma anche all’importanza della promozione della lingua e cultura italiana e al ruolo di Expo per valorizzare il made in Italy, senza tralasciare l’appello per la liberazione dei quattro connazionali rapiti in Libia e la fine dell’odissea dei due marò in India.

Alla sua prima Conferenza degli Ambasciatori da Presidente della Repubblica, Mattarella ha rivolto un messaggio di “saluto e apprezzamento all'intera rete diplomatico-consolare, il cui lavoro acquista importanza sempre crescente per l'immagine del Paese, per l'impostazione delle sue relazioni politiche ed economiche, per le ricadute sociali e culturali in un mondo sempre più interdipendente, accompagnando e facilitando le relazioni dirette tra capi di Stato, di governo e ministri degli Esteri”.
Mattarella ha quindi lodato la “professionalità e dedizione con cui il personale del Ministero degli Esteri svolge i propri compiti, talvolta correndo rischi personali molto alti, come in occasione del recente attentato contro la Cancelleria consolare italiana al Cairo o come nella prolungata lodevole apertura della sola nostra Ambasciata a Tripoli. Un personale – ha aggiunto – spesso chiamato ad affrontare delicatissime questioni umane e di sicurezza; ad esempio il rapimento di connazionali in aree di crisi, l'ultimo dei quali una settimana fa in Libia”.
Per Filippo Calcagno, Salvatore Failla, Fausto Piano e Gino Pollicardo l’impegno italiano rimane “massimo” così come “per padre Paolo Dall'Oglio, sequestrato in Siria nel luglio 2013”.
Certo è che “rappresentare l'Italia all'estero è una missione resa oggi ancora più impegnativa dalle tante incognite che caratterizzano lo scenario internazionale”, ha riconosciuto Mattarella che ha quindi citato la “minaccia di Daesh” e “i sanguinosi attentati terroristici in Francia, Tunisia, Egitto, Kenia, Nigeria e altrove”, ma anche “la crisi russo-ucraina, i flussi di profughi e di migranti provenienti dall'Africa e dal Medio Oriente”, e poi Siria, Iraq, Libia, Yemen, Corno d'Africa.
“Non è accettabile l'atteggiamento rassegnato e fatalista che a volte prevale nelle istituzioni multilaterali, nei governi e nelle opinioni pubbliche, di fronte a una strage, a una pulizia etnica, a una repressione per motivi religiosi”, ha ammonito il Capo dello Stato. “Non possiamo rassegnarci all'impotenza, al distacco politico e morale che rischia di classificare come "normali" e "ineluttabili" fatti drammatici, che richiedono invece una adeguata reazione morale e politica”. Al contrario “occorre alzare lo sguardo oltre la contingenza. Abbiamo bisogno di ideali e di visione strategica, capaci di attrarre e conquistare consensi, di stati e di società civili, se non vogliamo che le relazioni internazionali, ed anche l'ordine economico e sociale, siano determinate dalle sole ragioni del mercato, talvolta senza regole, e che il contraltare sia rappresentato non dal diritto o dalla politica ma da fanatismi, con il loro potenziale disgregativo”.
Servono “politiche lungimiranti”: per questo “sono preziose” l’esperienza e la saggezza degli ambasciatori, così come la loro “capacità di leggere e interpretare gli avvenimenti globali con strumenti aggiornati e una rinnovata indipendenza di giudizio”.
Mattarella ha quindi accennato al ruolo dell’Italia all’Onu e nell’Eu, sottolineando che il nostro è un “Paese impegnato nel rispetto dei diritti umani e nella ricerca della pace, della stabilità, della sicurezza, dello sviluppo economico e sociale”.
Quanto all’Ue “è la sola dimensione futura nella quale noi europei potremo essere in grado di partecipare con dignità e protagonismo al mondo globale. Anche per questo giudichiamo positivamente l'accordo di Bruxelles, che ha scongiurato l'uscita della Grecia dall'euro e il suo fallimento finanziario”. Tuttavia, ha aggiunto, “non possiamo nascondere la sensazione dell'affievolimento dei legami di solidarietà che queste settimane hanno drammaticamente evidenziato; legami che sono, invece, indispensabili per sostenere il telaio politico e giuridico dell'Unione. Non possiamo nasconderla anche perché questa è oggi una percezione diffusa tra i cittadini europei, che colgono la ridotta capacità di progettare il futuro, la difficoltà di generare sviluppo, socialmente equilibrato e inclusivo”. Dunque, “dobbiamo liberare l'Europa dalla tenaglia che la stringe, tra egoismi nazionali e sentimenti populisti, anch'essi collocati quasi esclusivamente nell'orizzonte interno”.
“L'Europa è parte irrinunciabile della nostra identità nazionale, anche perché - a volte sembra necessario ricordarlo - l'Europa poggia sul Mediterraneo”, ha ricordato Mattarella che ha di nuovo sottolineato l’esigenza di “affrontare con umanità e saggezza il tema delle migrazioni e il dramma dei profughi che fuggono dalle guerre, dalle persecuzioni, dalla povertà assoluta”. L’Ue “fa meno di quanto sarebbe suo dovere fare e questo atteggiamento, culturalmente nuovo per molti aspetti, sorprende. Sono alla prova i valori su cui l'Europa si fonda, ma a volte paura ed egoismo prevalgono sulla responsabilità di affermare la indivisibilità di valori come libertà, democrazia, solidarietà”.
Sempre “intorno al Mediterraneo è aperta la terribile sfida di Daesh, l'autoproclamato Stato islamico, incubatore e magnete di terrorismo, portatore di una concezione barbara, che strumentalizza l'Islam a meri fini di potere. Il terrorismo è un buco nero di umanità. Guai – ha amonito – a sottovalutarlo, sotto ogni profilo, a partire dalla sicurezza interna. Dobbiamo, tuttavia, fare molta attenzione a condurre nel modo giusto, più adeguato, questa battaglia”. L'Italia “è a fianco dei Paesi che, sull'altra sponda del Mediterraneo, sono in prima linea nella lotta contro l'oscurantismo e l'inciviltà, per l'affermazione dei valori della vita contro quelli della sopraffazione e della morte”.
Richiamati i rapporti tra Europa, Italia e Usa, il Capo dello Stato ha ricordato agli Ambasciatori che “l'Italia ha un vantaggio comparativo molto importante nello sviluppo della sua politica estera. La nostra azione, infatti, può far leva su una "potenza culturale" davvero unica, formatasi sulla storia, l'arte, la bellezza, la creatività, il gusto, l'innovazione, insomma lo stile di vita italiano. Il "Made in Italy" ha grandi capacità, anche economiche, benché sia un soft-power. Da questo punto di vista, la diplomazia italiana è diventata da tempo ormai uno strumento attivo a sostegno del "Made in Italy", in stretto raccordo con le competenti amministrazioni dello Stato, con le imprese e le loro strutture associative, contribuendo a dare al nostro sistema produttivo un raggio d'azione globale”.
“Uno dei vettori più importanti per diffondere all'estero la nostra cultura e per promuovere i nostri prodotti, e le nostre mete turistiche, resta comunque la lingua italiana”, ha aggiunto. “Le statistiche ci dicono che il numero di studenti di italiano all'estero è in crescita costante tanto che nel 2014 la nostra lingua è risultata la quarta più studiata al mondo. E con la "domanda di italiano" cresce anche la "domanda di Italia", che merita di essere coltivata e a cui dobbiamo dare risposte positive, cogliendone le grandi opportunità”. Quanto all’Expo “ha arricchito la nostra immagine nel mondo”.
La diplomazia “è una risorsa preziosa per l'Italia. Consideratemi sostenitore della funzione istituzionale di rappresentanza dell'intero Paese alla quale assolvete, al fine di promuoverne il ruolo, la sicurezza, l'economia e la cultura. Il nostro è un Paese pronto a proteggere i propri cittadini e a investire sul loro futuro. Un Paese, intendo sottolinearlo anche in questa occasione, che continuerà a battersi, con determinazione, affinché Massimiliano Latorre possa restare in Italia e Salvatore Girone vi possa rientrare al più presto. Continuate nello svolgimento del vostro servizio allo Stato, facendovi anche interpreti di un messaggio di fiducia e di speranza per l'avvenire dell'Italia”. Con informazione dell' aise

 

Read 763 times Last modified on Lunedì, 27 Luglio 2015 21:11

Utenti Online

Abbiamo 1187 visitatori e nessun utente online

La tua pubblicità su Agorà Magazine