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Venerdì, 10 Febbraio 2017 17:52

Taranto – Gianni Liviano su «Vertenza Teleperformance» mozione in Consiglio regionale

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Mozione presentata dal Consigliere regionale Gianni Liviano al Consiglio regionale per la vertenza dei lavoratori del call center

 

«Nella nostra città e nella provincia di Taranto, la seconda impresa produttiva per numero di occupati dopo l’ILVA è la società Teleperformance, il call center francese con sede operativa nel quartiere Paolo VI, che impiega circa 1500 lavoratori assunti a tempo indeterminato e più di 1000 cosiddetti “atipici”, con contratti di lavoro a progetto e contratti di somministrazione.
A Taranto operano anche altre attività di assistenza telefonica di altre importanti aziende private (Tim, etc.), con l’impiego di ulteriori centinaia di lavoratori.
Teleperformance e le altre aziende di “call center” o “customer care”, hanno fra i committenti aziende di notevole rilevanza nazionale ed internazionale che, per diverse ragioni, hanno anche un forte legame con il nostro territorio, oltre che committenti importanti aziende pubbliche;
negli anni scorsi, al fine di scongiurare gli esuberi dichiarati nell’ottobre del 2012 e tutelare il sito tarantino, Teleperformance ha usufruito di un accordo sindacale che determinava un abbattimento del 12% sul costo del lavoro, grazie al demansionamento dei lavoratori (Legge 223 del 1991 sui licenziamenti).

Tutto ciò considerato, continua il consigliere, che: «le rappresentanze sindacali unitarie di Teleperformance hanno più volte ribadito, anche a seguito dello sciopero nazionale del settore delle Telecomunicazioni dello scorso 1° Febbraio 2017, che un mancato intervento politico-legislativo sul settore potrà trascinare Teleperformance e le altre aziende similari in una nuova crisi ancor più grave e senza prospettive, molto simile a quella che ha portato a Dicembre 2016 al licenziamento di oltre 1600 lavoratori di “Almaviva” nella sede di Roma.
il Consiglio Comunale di Taranto è sempre stato vicino a questi lavoratori, sostenendone le loro ragioni e prodigandosi per facilitare i rapporti con i diversi rappresentanti istituzionali della Regione Puglia, del Parlamento e del Governo nazionale;
tali attività impiegano donne ed uomini con elevata scolarità e professionalità, in un settore di innovazione e sviluppo, che necessita anche di miglioramenti ed innovazione, per il territorio e per il sistema Paese più in generale.
in un territorio così colpito dalla crisi economica, in cui il futuro diventa ogni giorno più incerto per l’ILVA ed il suo indotto e per tante altre attività produttive locali, non possiamo assistere inermi alla perdita di reddito e lavoro per tantissime persone;
attualmente le proposte in campo ipotizzano la risoluzione della vertenza di Teleperformance con una riduzione generalizzata dell’orario di lavoro e degli stipendi dei dipendenti, oppure applicando tutte le norme del “Jobs Act” anche ai vecchi assunti, consentendo l’accesso ai dati individuali del lavoratore per misurare la produttività anche con finalità meramente punitive o disciplinari.

Il Consiglio Regionale della Puglia, tanto premesso e considerato, sostenendo le ragioni del lavoro e della buona impresa, al fianco dei lavoratori di Teleperformance e dei call center di Taranto. IMPEGNA

Il Presidente della Regione Puglia, al Consiglio Regionale, ai Parlamentari, al Governo Nazionale, al fine di sollecitare ed intervenire presso ASSTEL CONFINDUSTRIA (associazione di categoria che, nel sistema di Confindustria, rappresenta le imprese della tecnologia dell’informazione esercenti servizi di telecomunicazione fissa e mobile) al positivo rinnovo del CCNL di settore, scaduto da oltre due anni e di introdurre regole chiare, definitive ed utili alla tutela e qualità del lavoro nel  delicato settore in oggetto per:
scongiurare selvagge delocalizzazioni;
eliminare le gare fondate prioritariamente sul prezzo più basso;
rendere effettiva la  clausola sociale nei cambi di appalto;
la qualificazione delle imprese attraverso il cosiddetto bollino blu;
sostenere l’impresa responsabile in accordo con la rappresentanza del lavoro.

Questioni ad oggi  - conclude Liviano - ancora irrisolte e che possono condurre alla perdita di migliaia di posti di lavoro nel settore del “customer care” e in quello della “rete telefonica».  

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