ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 10 Febbraio 2017 19:39

Intervista esclusiva al Dr. Silvio Mignano, Ambasciatore d’Italia in Venezuela

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Dr Silvio Mignano Ambasciatore d'Italia in Venezuela e Umberto Calabrese editore e direttore  di Agorà Magazine e Piazza Italia Dr Silvio Mignano Ambasciatore d'Italia in Venezuela e Umberto Calabrese editore e direttore di Agorà Magazine e Piazza Italia

Siamo all'inizio di un nuovo anno e vogliamo fare con l’Ambasciatore d’Italia in Venezuela Dr. Silvio Mignano il punto della situazione, il 2016 si è chiuso con la visita a Caracas del Presidente della Commissione Esteri del Senato Sen.Pier Ferdinando Casini, e il 2017 si è aperto con la visita dell’On. Renata Bueno;

entrambi, anche se in maniera diversa, hanno incontrato la Comunità italiana, hanno avuto modo di incontrare i vertici del Parlamento venezuelano, hanno entrambi potuto verificare di persona quindi la reale situazione che noi italiani del Venezuela viviamo ogni giorno. Hanno sentito le nostre angosce e le nostre preoccupazioni, ben conosciute dal Governo italiano: voglio ricordare le periodiche visite del Vice Ministro Mario Giro, e dell’onorevole Fabio Porta.  Ma mai come questa volta l’Italia la sentiamo più vicina ai nostri problemi reali cos'è cambiato secondo lei?

Da un lato il grande lavoro fatto quotidianamente dalle istituzioni italiane in Venezuela – ambasciata, consolati, istituto di cultura – che certamente non passa inosservato a Roma e aiuta a suscitare interesse sempre maggiore su questo paese e in particolare sulle problematiche dei connazionali che vi abitano. È ovvio poi che i mezzi di comunicazione sempre più rapidi, diffusi e capaci di penetrare in ogni ambito consentano di far circolare le notizie, tanto più se relative a un paese dove vivono tanti italiani. Infine, le visite politiche hanno avuto un ruolo fondamentale, anche se sulle medesime preferirei non soffermarmi in questa sede per la delicatezza che riveste la materia.

Gli italiani del Venezuela  si sono confrontati con Lei in un pubblico dibattito,  a metà gennaio, credo sia stata la prima volta senza la mediazione degli organi elettivi CGIE e Comites. Quali sono le sue impressioni e se questo incontro con la Comunità è stato l’inizio di una serie di incontri  “faccia a faccia” ?

È vero, come ha detto il Dottor Bafile, organizzatore di quel dibattito, che lo stesso ha costituito una novità quanto a struttura, perché sono stati ridotti i tempi di intervento, consentendo a un numero maggiore di persone di intervenire ed evitando i grandi discorsi, più di carattere teorico o atti a tracciare panoramiche storiche, che pure in certe occasioni possono avere un valore, ma che in questa avrebbero appesantito lo svolgimento dell’incontro.

Non è invece vero, come hanno sostenuto altre persone, che si sia trattato del primo caso di apertura delle istituzioni italiane alla collettività. Anzi: ero reduce da un incontro avuto appena una settimana prima a Barquisimeto, con un numero di partecipanti molto simile, superiore a duecento. Io credo molto nel confronto e nella trasparenza, ritengo che sia un dovere dei funzionari e dei dirigenti pubblici, e in un anno e mezzo, pur avendo in Venezuela il ruolo di ambasciatore e non di console, ho avuto già decine di incontri con la collettività: due volte a Barquisimeto, appunto, due volte a Maracaibo, e ancora a Valera, a Mérida, a Maracay, a Puerto Ordaz, a Porlamar e in molti contesti diversi a Caracas. Senza contare gli eventi culturali, che sono comunque occasione di contatto ravvicinato con i connazionali e che servono anche ad accentuare quell’idea di apertura al pubblico e di superamento di vecchie concezioni basate sulla distanza tra cittadini e istituzioni e di chiusura di queste ultime a mo’ di monade o di cittadella inaccessibile.

Quanto ai Comites e al CGIE, li rispetto molto e credo di avere un buon rapporto con loro. Ho partecipato a riunioni organizzate insieme a tali istituzioni e lo farò ancora. È importante in certi casi offrire alternative, senza alcuna mediazione da parte degli organi rappresentativi, com’è accaduto il 21 gennaio, ma ciò non esclude altri possibili formati.

Infine, sempre parlando di apertura, vorrei ricordare le circa venti operazioni che svolge annualmente il consolato generale nelle città interne, presso i consolati onorari, o ancora incontri specifici come quello natalizio con le famiglie bisognose destinatarie di sussidi e altre forme di aiuto.

Nel 2016 le attività culturali italiane in Venezuela sono state particolarmente ricche non solo in quantità ma decisamente in qualità, possiamo sperare  nel prosieguo delle attività anche nel resto del Venezuela, penso a Maracaibo, Porlamar (Isla Margarita) ?

Certo. Stiamo cercando di ottenere maggiori risorse per farlo. La priorità in questo 2017 sarà l’assicurazione di maggiori e migliori servizi ai connazionali, ma non per questo dobbiamo dimenticare il ruolo delle iniziative culturali, che possono dare ai cittadini italiani una prova ulteriore della vicinanza dell’Italia, offrire momenti più sereni in un contesto ambientale purtroppo spesso meno allegro, e infine rafforzare la presenza dell’Italia nel paese.

Il problema delle pensioni anche grazie a Lei è stato risolto o per meglio dire è in via di risoluzione, può spiegare ai nostri lettori qual'è la reale situazione?

È stata la missione più sentita e che ha assorbito le nostre energie morali, umane e professionali per mesi, mossi dalla coscienza che migliaia di famiglie stessero ricevendo trattamenti economici irrisori e in certi casi umilianti. Siamo finalmente riusciti a trovare una soluzione forse non perfetta ma che potesse godere di una copertura formale (l’uso del tasso di cambio DICOM, che ha una sua certificazione chiara) e moltiplicare di decine di volte l’importo delle pensioni. Siamo anche riusciti a chiudere l’operazione, con una vera e propria volata finale, in tempo utile per l’applicazione dell’aggiornamento al 1° gennaio 2017, e le assicuro che non è stato facile.

Attraverso dati certi, che ci giungono direttamente dall’ente creditizio incaricato di effettuare le operazioni di versamento, sappiamo che ad oggi quasi tutti i pensionati aventi diritto stanno già ricevendo gli importi aggiornati. Confidiamo che nei prossimi mesi questo valga davvero per tutti, ovviamente con il versamento degli arretrati calcolati al 1° gennaio 2017. Le quantità differiscono a seconda dei periodi contributivi di riferimento ma sono tutte significativamente cresciute. Possono poi esservi all’inizio casi individuali di conguaglio o di altre operazioni specifiche e perciò un quadro completo potrà aversi solo tra qualche mese.

So anche che esiste una richiesta di revisione della convenzione tra INPS e IVSS. Una bozza mi è stata consegnata al termine della riunione del 21 gennaio e poiché riguarda un numero piuttosto alto di firmatari (anche se si tratta di firme non certificate e non verificabili, perché si è usata una piattaforma virtuale, una sorta di comunità in rete), ho già dato puntuale e immediato riscontro ai Comites e al CGIE, in virtù del ruolo di rappresentanza della collettività che la legge riconosce loro. Sono certo che Comites e CGIE abbiano a loro volta informato la collettività. Come avevo detto nel corso della riunione, si tratta di una materia complessa che richiede l’intervento di professionisti. La proposta che ho potuto visionare contiene purtroppo numerosi errori, anche molto gravi, che rischierebbero di danneggiare gli interessati. Resta ovviamente il pieno diritto dei firmatari di inviare la proposta all’INPS, ma ritengo che sarebbe una scelta controproducente e che sarebbe molto meglio affidare questo settore a chi lo conosce a fondo.

Uno dei fiori all’occhiello della nostra Comunità Italiana in Venezuela era l’Istituto Codazzi con doppia parifica italiana e venezuelana, qualè la situazione attuale?

La parità mi risulta confermata anche per quest’anno, per fortuna. Concordo con il suo giudizio, la scuola Codazzi è un patrimonio importante per la collettività. Purtroppo il numero di studenti è ridotto oggi ai limiti della soglia vitale e anche altri parametri fondamentali per ottenere la parità sono davvero fragili. È opportuno che tutti facciano la loro parte per proteggere questo valore dell’italianità in Venezuela.

Nella risoluzione approvata in Commissione Esteri alla Camera dei deputati si fa riferimento all’Alitalia è praticabile un suo ritorno in Venezuela?

L’Alitalia è una compagnia che agisce sul mercato e fa le sue valutazioni sulla base di tale analisi. Soltanto i suoi dirigenti potrebbero rispondere a questa domanda.

Conferma che a giugno ci sarà il normale avvicendamento e il Dr. Mauro Lorenzini sarà sostituto dal nuovo Console Generale proveniente dal Brasile, persona con cui Lei ha già lavorato?

No. Non è una notizia che posso confermare. Tra l’altro la funzione consolare, come quella diplomatica, è regolata da un’apposita convenzione, quella di Vienna del 24 aprile 1963, che si basa sulla reciprocità e sull’accettazione degli agenti consolari da parte del governo di accreditamento, attraverso l’exequatur. Non potremmo perciò nemmeno teoricamente parlare di successori, unilateralmente.

Ora le faccio le ultime tre domande uscendo dalla formalità del suo ruolo per entrare nella veste che la vede autore di successo di romanzi come stanno andando i suoi ultimi due libri pubblicati nel 2016?

Molto bene. L’editore ne è contento, sono stato invitato a numerose presentazioni, le ultime delle quali a dicembre alla Fiera del libro di Roma e in una grande libreria di Padova. Sempre a dicembre ho partecipato a Perugia alle prestigiose serate di Umbria Poesia, in questo caso leggendo testi de La nostra ribelle buona educazione, una raccolta del 2011.

Può anticipare ai nostri lettori la trama del romanzo a cui sta lavorando?

Tra un paio di mesi uscirà presso un editore di primo livello in Italia un nuovo libro di poesie. Il prossimo romanzo potrebbe uscire invece l’anno prossimo ed è un po’ presto per anticiparne la trama.

Chiudiamo queste dieci domande a Silvio Mignano Ambasciatore d’Italia in Venezuela con l’ultima personalissima: oltre al clima la cosa che le piace di più di questa Terra di Grazia che è il Venezuela?

Senz’altro le persone che la abitano, che sono un mirabile mosaico di eredità culturali, linguistiche e sociali diverse, che hanno dato luogo a un insieme omogeneo e differenziato al tempo stesso. Entrare in contatto con i venezuelani è davvero un’esperienza che arricchisce quotidianamente. Ci sono poi alcuni ambiti di interesse particolare che ovviamente debbo confessare, come l’arte visiva e la letteratura, che mi hanno permesso e mi permettono tante scoperte inattese.

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