ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 12 Febbraio 2017 00:00

Il vino locomotiva dell'agroalimentare toscano. Rossi «Crescono anche i lavoratori»

Written by 
Rate this item
(0 votes)

FIRENZE - "Auguri di buon affari a tutti, agli imprenditori e alla Toscana". Perché il vino è la Toscana. Anche il presidente Enrico Rossi interviene, con una videochiamata skype, alla presentazione di Anteprime 2017, l'evento che parte dalla Fortezza da Basso  di Firenze, in contemporanea con il Buy Wine, e proseguirà poi nei territori alla scoperta dei sedici consorzi vitivinicoli della regione.

"Eventi di promozione come questi – sottolinea – sono importantissimi, per un settore come quello vitivinicolo che peraltro non cresce solo in fatturato ma conta in Toscana 25 mila addetti, cresciuti in dieci anni, nonostante la crisi economica, del 5 per cento". Rossi accenna al pedigree blasonato della sua regione, ai quattro consorzi (Chianti, Carmignano, Rufina e Val d'Arno di Sopra) che hanno appena festeggiato nel 2016 i trecento anni dalla prima denominazione di origine al mondo, quando le Doc ancora non esistevano, parla del vino toscano che è un'eccellenza mondiale e dell'interesse che nel mondo c'è per il vino della Toscana, con il ritorno quest'anno al Buy Wine, il "Vinitaly" fiorentino.  di compratori dalla Russia e l'arrivo addirittura di operatori dal Kazhakistan e da altri paesi asiatici in crescita.

"La Toscana è vino – racconta un'imprenditrice nel video realizzato dalla Fondazione Sistema Toscana  e proiettato sul grande schermo – Ovunque c'è qualcosa che parla del vino, che storicamente appartiene ai toscani". La Toscana sicuramente è tradizione, ma se riesce ancora ad imporre il suo stile è perché continua anche ad innovare. In fondo quando è nata la tradizione era innovazione e di fatto, in una lenta linea di movimento, non si è mai fermata. Innovare dunque e fare squadra, "perché – la sintetizza così l'assessore all'agricoltura, Marco Remaschi – la Toscana è un brand straordinario dove al suo interno ogni territorio può trovare la sua dimensione".

"Occorre investire sulla promozione – dice -, occorre investire nei campi reimpiantando e sostituendo le viti più vecchie ed occorre investire in cantina". Va fatto per migliorarsi o anche per fronteggiare ad esempio i cambiamenti climatici, che - raccontano gli addetti ai lavori – hanno portato ad un innalzamento del grado alcolico delle produzioni. "Ma che occorra investire i produttori toscani lo sanno bene  – conclude Remaschi - e da anni hanno puntato sulla qualità dei prodotti , che alla fine paga. Il vino è la locomotiva dell'agricoltura  e dell'agroalimentare toscano. Uniti si può vincere e per le sfide più importanti che ci attendono in prospettiva ci sono ancora un po' di risorse del piano rurale regionale da impiegare".  Tutti assieme.

Sostieni il tuo quotidiano Agorà Magazine I nostri quotidiani non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore

Sostengo Agorà Magazine
Read 1226 times

Utenti Online

Abbiamo 1157 visitatori e nessun utente online

La tua pubblicità su Agorà Magazine