"L'emergenza Xylella in Puglia non puo' essere affrontata solo in una direzione, tra l'altro non supportata da solide evidenze scientifiche, ossia quella delle eradicazioni di massa e dell'uso su larga scala di pesticidi.
Ci sono sperimentazioni, come quella fatta in campo a Veglie su ulivi diagnosticati come infetti dal batterio Xylella, che si basano sull'uso di un prodotto consentito nell'agricoltura biologica e che sta dando notevoli e incoraggianti risultati Queste sperimentazioni vanno promosse e non affossate dal piano del governo". Lo dice l'eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D'Amato, commentando le conclusioni della tavola rotonda promossa con il consigliere regionale M5S Cristian Casili a Corigliano d'Otranto. Alla tavola rotonda, volta a sostenere un approccio multidisciplinare all'emergenza Xylella, hanno partecipato ricercatori, organizzazioni del settore, associazioni e istituzioni.
"Un altro aspetto su cui occorre intervenire - continua D'Amato - è quello della ricerca. Come sostenuto da diversi esperti durante l'incontro, non è possibile che le analisi di accertamento della presenza del batterio nella pianta sia affidata ad un solo centro di ricerca. È importante allargare la ricerca a più soggetti universitari, non solo al Cnr e all'Università di Bari, e integrare il comitato scientifico di alcune figure necessarie come entomologi, fisiologi e batteriologi. Inoltre - conclude - chiediamo alla Regione e al governo di consentire alle aziende del settore biologico di effettuare gli interventi nel rispetto delle loro metodologie e pratiche e di aiutare il settore agricolo con attività formative atte a recuperare un approccio sostenibile nell'uso dei terreni".