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Lunedì, 20 Febbraio 2017 17:54

Pd, Orlando, «Se serve a evitare scissione, mia candidatura c'è»

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Terremoto in casa Pd. Matteo Renzi segretario dimissionario, scissione a un passo, governo Gentiloni in difficoltà. Questo lo scenario che si apre dopo l'assemblea dem di ieri e che oggi, e per i prossimi giorni, dominerà la scena.

"Se la mia candidatura è in grado di far ripensare chi ha preso la strada della scissione, io sono in campo, più importante di noi è il destino del Pd" ha detto oggi il ministro della Giustizia, Andrea Orlando.

Intanto la minoranza Pd non parteciperà alla Direzione dem convocata per domani. "Noi domani non parteciperemo perché la direzione eleggerà la commissione per il congresso e noi non intendiamo farne parte perché non condividiamo il percorso avviato" si legge in una nota della minoranza Pd.

Se la scissione sarà formalizzata, ci sarà un mutamento dei gruppi parlamentari Pd e questo, in particolare al Senato, comporterà un problema in più per l'esecutivo, che a palazzo Madama potrebbe ritrovarsi in affanno sul piano dei numeri.

Dal palco dell'hotel del Parco dei Principi, ieri Matteo Renzi ha detto "no ai diktat della minoranza" e ha invitato a "capire se c'è spazio per immaginare un domani, perché fuori di qui ci stanno prendendo per matti". "Fermiamoci e rispettiamoci", ha detto. "Si discuta oggi (ieri ndr) poi ripartiamo perché "peggio della scissione c'è solo il ricatto". Formalizzando le dimissioni da segretario, Renzi ha aggiunto che "non si può chiedere a una persona di non candidarsi perché solo questo evita scissione. Avete il diritto di sconfiggerci, non di eliminarci".

Per la minoranza Pd, come dichiarato ieri da Michele Emiliano, Enrico Rossi e Roberto Speranza, "è ormai chiaro che è Renzi ad aver scelto la strada della scissione assumendosi così una responsabilità gravissima". "Abbiamo atteso invano un'assunzione delle questioni politiche che erano state poste, non solo da noi, ma anche in altri interventi di esponenti della maggioranza del partito. La replica finale non è neanche stata fatta".

Cesare Damiano, parlando con i cronisti alla Camera, oggi ha spiegato che sono in corso colloqui per verificare la possibilità di creare una nuova area alternativa a Matteo Renzi e che possa esprimere una eventuale candidatura alla segreteria del Pd: "Ci siamo sentiti con Cuperlo, Orlando e altri. In queste ore ci sono moltissimi contatti...".

"La scissione? Ancora nulla è successo, bisogna lavorare per evitarla, finché qualcuno non metterà la parola fine, noi continueremo a lavorare" ha detto Andrea Orlando parlando con i giornalisti a margine di un convegno alla Scuola Superiore della Magistratura a Scandicci (Firenze).

"L'unica cosa che non sto facendo è riorganizzare nuove correnti di cui non si sente il bisogno" ha puntualizzato a proposito della fase congressuale del Pd. "Al di là dei rapporti di forza e dei numeri, la scissione è una sconfitta per tutti - ha aggiunto Orlando - Se la mia candidatura è in grado di far ripensare chi ha preso la strada della scissione, io sono in campo, più importante di noi è il destino del Pd".

(Adnkronos)

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