ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 29 Luglio 2015 12:17

La bandiera americana sventola all’avana

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1973: Un giornalista domanda a Fidel Castro quando si potranno ristabilire le relazioni fra Cuba e gli USA, paesi tanto lontani, nonostante la stretta vicinanza geografica.

 

ll Lider Maximo risponde a voce alta, in modo che tutti possano ascoltare: Gli USA verranno a dialogare con noi quando avranno un Presidente nero, e in giro per il mondo ci sarà un Papa latinoamericano.

2015: La bandiera di Cuba sventola a Washington e la bandiera a stelle strisce sventola su L’Avana.

Quarant’anni fra queste due date, un periodo di tempo che ha segnato cambiamenti epocali, per le nostre abitudini di vita, il mondo del lavoro e le relazioni fra stati. Inizialmente abbastanza scettica su questo episodio, ritengo che può essere veramente accaduto che Fidel Castro abbia avuto una sua singolare ed onirica visione del futuro. Un futuro imprevedibile, allora, ma oggi possiamo dire non tanto lontano, visto che ha avuto egli stesso la fortuna di vedere realizzato un sogno, anzi un desiderio.

Fidel Castro desiderava certamente un mondo diverso, migliore, più giusto, con una più equa distribuzione della ricchezza e differenze di classe meno marcate. Considerata la realtà di quel momento lontano, in cui il nostro mondo era diviso in due blocchi contrapposti, ideologicamente lontanissimi, ma pragmaticamente costretti a convivere in pace, possiamo ipotizzare che forse sognava una qualche forma di riavvicinamento con gli USA, a reciproco vantaggio. Il mondo per migliorare doveva certamente superare le barriere razziali esistenti nelle istituzioni terrene, sia politiche che religiose. Un Presidente degli USA nero, allora, sembrava impossibile quanto un Papa non italiano, anzi sudamericano.

Questo desiderio si è avverato, un Papa latino americano ha visitato Cuba auspicando il riavvicinamento con gli USA, e subito dopo (in questo caso dopo può significare poiché) il Presidente americano di colore si è recato a Cuba per iniziare il laborioso processo di riavvicinamento. Ciò che sembrava impossibile si è realizzato.

Ma il mondo è veramente migliore, come sognava Fidel Castro? Sarebbe bello se lui ci facesse un’altra profezia, mi piacerebbe tanto sapere come vede il futuro del progetto politico del Califfato dei tagliagole neri, fonte di oscuri presentimenti da tenere lontani con la forza della ragione e la fiducia negli armamenti occidentali; come vede il futuro delle crisi economiche e finanziarie dell’Europa, quelle che ci riguardano più da vicino, per cui i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, per un graduale impoverimento delle classi medie. Ma questi sono problemi che riguardano il vecchio mondo che appartiene ben poco al Lider Maximo.

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