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Domenica, 26 Febbraio 2017 00:00

Taranto - L'Ilva e la città non si dialoga più occorre giustizia

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Ha avuto clamore nazionale la marcia che ha visto una intera città scendere in piazza, lo scrivente ha incontrato persone che non vedeva da anni, come se il richiamo "Giustizia per Taranto" fosse riuscito a stanare davvero dal guscio chiunque.

Una giornata che non cesserà di essere raccontata. Per la sua caratteristica di essere stata libera da bandiere di partito e di associazioni ambientaliste storiche e non, come segno che l'appartenenza è esclusiva dei cittadini, senza alcuna distinzione di alcun tipo accumunati da un solo problema, la salute prima di ogni altra cosa. Quella dei propri cari, innanzitutto. Più si vive esposti ai fumi e alle polveri si è più a rischio, quelli della città vecchia sono più a rischio di quelli del Borgo e meno di quelli del rione Tamburi che è attaccato alla fabbrica in questo abbraccio mortale. L'attore tarantino Riondino, che abbiamo anche raccontato su questa testata per le sue performance teatrali, rilascia un'intervista sul Fatto Quotidiano proprio in concomitanza della manifestazione affermando, fra l'altro spiegando il senso di una manifestazione: " Per unire, riaccendere lo spirito unitario dei tarantini. Per dire che nessuno si arrende a ciò che sembra inevitabile.

Che Taranto non accetta di essere il luogo del Paese in cui si muore inevitabilmente e in cui nessuno pensa neppure ad un adeguato riordino ospedaliero che garantisca un reparto oncologico adeguato. A Taranto non si può continuare ad avere paura anche che soffi il vento." Appunto quel vento di tramontana che spinge il Sindaco a fare l'ordinanza di chiudere le finestre.

Quel Sindaco che da anni assente dalle piazze, si lasciò umiliare dall'azienda che - e questa è cronaca giudiziaria oramai - lo lasciava trattare con l'autista del defunto Riva padrone dell'Acciaio. Come per dire che quello era il livello di incontro formale riconosciuto anche per il Governatore Vendola, anch'egli rinviato a giudizio nel processo che riprende il primo marzo con tutti dentro senza patteggiamenti possibili, fino in fondo. Lo scrivente ha sottolineato un aspetto, che ha riportato nel social forum, quella pioggia sahariana che per la mattina ha portato acqua e scirocco non è riuscita a fermare il corteo e "pioggia o non pioggia arriveremo..." Con lo scirocco, che è il vento buono che respinge l'inquinamento, si è respirata davvero una grande voglia di cambiamento. Ne parleremo ancora. In foto un momento della manifestazione foto di redazione

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