ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 01 Marzo 2017 09:50

La coscienza sporca

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MASSIMO D’ALEMA, PARA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, OVVERO LA SPORCA COSCIENZA DEL PDS E COME PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: 21 OTTOBRE 1998 – APRILE 2000

Ha conseguito la maturità classica e studiato Filosofia all'Università di Pisa. (certamente non ha avuto il tempo di laurearsi! Per rovinare, per quanto ha potuto il PD e soprattutto gli italiani)

Giornalista professionista, ha collaborato a "Città futura", "Rinascita" e "l'Unità" di cui è stato direttore dal 1988 al 1990.

Il suo impegno politico è cominciato nel 1963, quando si iscrive alla Federazione giovanile comunista italiana (Fgci), della quale dal 1975 al 1980 è Segretario nazionale. La prima tessera del Partito comunista italiano (Pci) è del 1968. Entra a far parte nel 1979 del Comitato centrale al XV congresso, al congresso successivo nel 1983 è nella Direzione, nel 1986 nella segreteria.

E' tra i giovani dirigenti della "svolta" che, nel 1989, con Achille Occhetto, trasformano il Pci in Partito democratico della sinistra (Pds). Alla nascita del nuovo partito, nel 1990, ne diviene Coordinatore politico. Il primo luglio 1994 è eletto Segretario nazionale del Pds.

Entra per la prima volta alla Camera dei deputati nel 1987, eletto nella circoscrizione di Lecce-Brindisi-Taranto. Nel 1992 è capolista.

Rieletto, assume l'incarico di Presidente del gruppo dei deputati del Pds. Nel 1994 è candidato, con il nuovo sistema elettorale uninominale, nel collegio n.11 della Puglia, in cui è stato riconfermato il 21 aprile 1996.

Il 5 febbraio 1997 è eletto Presidente della Commissione parlamentare per le riforme istituzionali che il 4 novembre dello stesso anno ha trasmesso ai Presidenti delle due Camere un progetto di legge Costituzionale di revisione della parte seconda della Costituzione.

Dal 21 ottobre 1998 all'aprile 2000 ricopre la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri.

Attualmente è Presidente della Fondazione di cultura politica Italiani e europei.

Nel dicembre 2000 viene eletto Presidente dei Democratici di sinistra.

Nell'ottobre 2003, a San Paolo del Brasile, durante il 22mo Congresso, viene eletto Vice Presidente dell'Internazionale Socialista, carica alla quale viene riconfermato durante il Congresso di Atene nel luglio 2008.

Nel giugno 2004 viene eletto al Parlamento Europeo dove ricopre l’incarico di Presidente della Delegazione Permanente per le relazioni tra l’Unione Europea e il Mercosur.

Il 9 aprile 2006 viene eletto deputato nella lista dell’Ulivo nella Circoscrizione Puglia.

Il 17 maggio 2006 viene nominato Ministro degli Esteri  nel Governo Prodi

Il 22 aprile 2008 si conferma Deputato della XVI Legislatura nella Circoscrizione XXI Puglia nelle liste del Partito Democratico. 

Da gennaio 2010 è Presidente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica.


Presidente del ConsiglioMassimo D'Alema (Ds)

Vice PresidenteSergio Mattarella (Ppi)

Sottosegretario alla presidenzaFranco Bassanini (Ds)

Bilancio e TesoroCarlo Azeglio Ciampi

FinanzeVincenzo Visco (Ds)

IndustriaPier Luigi Bersani (Ds)

EsteriLamberto Dini (Ri)

GiustiziaOliviero Diliberto (Pdci)

InternoRosa Russo Jervolino (Ppi)

Commercio estero:Piero Fassino (Ds)

Riforme costituzionali: 
Giuliano Amato

Beni Culturali Spettacoli e SportGiovanna Melandri (Ds)

SanitàRosy Bindi (Ppi)

Ambiente: 
Edo Ronchi (Verdi)

Funzione PubblicaAngelo Piazza (Sdi)

ComunicazioniSalvatore Cardinale (Udr))

Pubblica IstruzioneLuigi Berlinguer (Ds)

Ricerca Scientifica e UniversitàOrtensio Zecchino (Ppi)

TrasportiTiziano Treu (Ri)

Difesa: 
Carlo Scognamiglio (Udr)

Lavori PubbliciEnrico Micheli (Ppi)

Lavoro e MezzogiornoAntonio Bassolino (Ds)

Pari opportunitàLaura Balbo

Solidarietà socialeLivia Turco (Ds)

AgricolturaPaolo De Castro (Ulivo)

Rapporti parlamento: 
Guido Folloni (Udr)

Politiche comunitarie
Enrico Letta (Ppi)

Affari regionali: 
Katia Belillo (Pdci)

(21 ottobre 1998)

Il 30 giugno 2010 viene eletto Presidente della Foundation of European Progressive Studies (FEPS). 

LA MEMORIA CORTA DI MASSIMO D'ALEMA

La vigilia della guerra: Come gli Usa hanno operato,con pressioni politiche e diplomatiche per coinvongere l'Italia nellìntervento contro la Jugoslavia

Il governo D'Alema nacque per rispettare gli impegni Nato (ex ministro

della difesa Carlo Scognamiglio 10 giugno 2001: Attacco contro Milosevic: fu il mio governo

a dire sì (ex pres. del consiglio Romano Prodi) Prodi diede solo le basi noi inviammo gli aerei (ex ministro della difesa Carlo Scognamiglio Pasini)

JUGOINFO 16 giugno 2001: Onorevole Prodi, non tolga a D'Alema il "merito" della guerra! (comunicato Peacelink - allegati atti governo

Prodi)

*

JUGOINFO Prodi non aveva i voti per rispettare gli impegni Nato (ex-presidente e sen. a vita Francesco Cossiga)

LA MEMORIA CORTA DI MASSIMO D'ALEMA

Vorrei ricordare che quanto a impegno nelle operazioni militari noi

siamo stati, nei 78 giorni del conflitto, il terzo Paese, dopo gli USA e la Francia, e prima della Gran Bretagna. In quanto ai tedeschi,hanno fatto molta politica ma il loro sforzo militare non è paragonabile al nostro: parlo non solo delle basi che ovviamente abbiamo messo a disposizione, ma anche dei nostri 52 aerei, delle nostre navi. L'Italia si trovava veramente in prima linea.”

(On. Massimo D'Alema)

“E' difficile definire le regole di appartenenza al giro nobile dei

grandi, non esiste uno statuto. Di fatto ti rendi conto di essere

entrato in una certa agenda di telefonate del Presidente degli Stati

Uniti”

(tratto da: M. D'Alema "Gli italiani e la guerra", Mondadori)

---

172 missioni in Kosovo dell'Aeronautica militare italiana

Dal "Giornale di Brescia", Sabato 10 Luglio 1999

A guerra conclusa, svelati dal colonnello Francesco Latorre

i numeri dell'operazione "Alled Force"

Sesto Stormo, 172 missioni per il Kossovo

Da Ghedi sono stati schierati in Puglia 85 uomini e 12 velivoli, per

418 ore di volo. Missioni di ricognizione e di attacco a terra.

(...) L'altra sera il colonnello Latorre ha svelato tutti i numeri

della cosiddetta operazione Aled Force conclusasi il 10 Giugno con la

resa di Milosevic (sic). Lo ha fatto davanti ai militari del VI

Stormo

e alle loro famiglie (cui e' andato il sincero ringraziamento del

comandante...) ma anche davanti al Generale Gargini, al prefetto, al

vicequestore e al comandante provinciale dei Carabinieri. Il

colonnello ha cominciato spiegando che, a causa della posizione

centrale in una zona perennemente in crisi (....), "l'Italia e'

considerata una sorta di portaerei nel Mediterraneo. Non a caso, nel

corso dell'Allied Force, l'85% delle missioni ha decollato dalle

nostre basi". (...) Naturalmente, gli uomini e i mezzi del VI stormo

hanno fatto la loro parte. Anzi hanno fatto molto. "L'impegno

operativo del VI Stormo - ha detto Latorre - s'e' concretizzato in

missioni di ricognizione (2 sortite per due giorni la settimana) e in

missioni d'attacco effettuate in un primo periodo da Ghedi, poi da

una

cellula schierata a Gioia del Colle (6/8 sortite giornaliere per 6

giorni la settimana)". (...) da Ghedi in Puglia sono arrivati 85

uomini, 12 velivoli e 12 laser pod. ll rischieramento ha consentito

di

effettuare 418 ore di volo, che si traducono in 172 sortite: 6 di

ricognizione e 166 di attacchi veri e propri, sferrati contro

obiettivi selezionati di tipo prettamente militare: depositi di

munizioni, caseme, aeroporti. V'e' inoltre da specificare che, per

gli

attacchi, sono state utilizzate bombe a puntamento laser e a caduta

libera. Il colonnello Latorre ha anche spiegato come tecnicamente

avvenivano le missioni. Dopo la preparazione alla base, "i nostri

aerei decollavano da Gioia del colle, quindi, fatto rifornimento in

volo sull'Adriatico, si mettevano in "zona d'attesa" su cieli non

ostili, tipo la Macedonia e l'Albania: l'attesa dipendeva dal fatto

che si viaggiava in pacchetti di aerei e che ogni pacchetto aveva

tempi precisi per entrare in azione. Poi, quand'era il nostro turno,

si andava sull'obiettivo, quindi, seguendo rotte prestabilite, si

tornava. Anche grazie alla preparazione dei nostri equipaggi, tutto

ha funzionato a meraviglia, tant'e' vero che, nel 100% delle operazioni,

uomini e mezzi sono rientrati alla base (....)

COMMENTO:

Questo sarebbe l’uomo nuovo della scissione nel PD, assieme a Bersani che era suo ministro dello Sviluppo Economico.

E costoro credono che gli italiani possano davvero essere cosí ingenui da votare dei guerrafondai, per poi smentirsi e affermare di essere “socialisti(Sic!). Formidabili disfattisti e superati da molto tempo dalla storia. ( Trump insegna!)

Ugo Biheller

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