Altrimenti rischiamo una drammatica riduzione del potenziale vitivinicolo delle regioni da cui si estirpa la coltura". A chiederlo è il Senatore Dario Stefàno (Misto), capogruppo in Commissione Agricoltura di Palazzo Madama, in una interrogazione al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina.
"Il decreto ministeriale che traduce il regolamento comunitario sul sistema per gli impianti viticoli - continua Stefàno - stabilisce che le autorizzazioni per i reimpianti sono concesse ai produttori che estirpano una superficie vitata e che presentano una richiesta alle Regioni competenti. Tali autorizzazioni sono utilizzabili, da norma, dalla stessa azienda che ha proceduto all’estirpazione e corrispondono ad una superficie equivalente alla superficie estirpata in coltura pura".
"Cosa sta accadendo? Facendo ricorso a una semplice stipula di contratto d'affitto di una superficie vitata, sempre previa autorizzazione del proprietario, è possibile ottenere il rilascio di un'autorizzazione al reimpianto che, a quel punto, viene effettuato presso un'altra superficie della stessa azienda ma situata fuori dai confini regionali di origine. Di fatto, è come se si trasferisse la superficie vitata in un'altra regione con la conseguente riduzione del potenziale produttivo nei territori che subiscono questa procedura. Una situazione - conclude Stefàno - che di certo sta contribuendo ad un inasprimento della crisi economica e occupazionale per alcune zone a vocazione vitivinicola".
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