ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 13 Marzo 2017 00:00

TAP Albania Italia, un lungo procedimento che a breve potrebbe essere semplificato?

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Il prossimo 08/04/2017 scadrà il termine per la presentazione delle osservazioni alla Verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), avviata il 17/02/2017, per il progetto del Micro Tunnel e del pozzo, nel tratto italiano del metanodotto Trans Adriatic Pipeline (TAP).

Si tratta del gasdotto che trasporterà il metano dalle nuove fonti di approvvigionamento, nella regione del Mar Caspio, all'Europa Occidentale e Sud-orientale. Partirà dalla Grecia, presso il confine con la Turchia, attraverserà l’Albania e il Mar Adriatico per raggiungere l’Italia meridionale. In questo modo il gas affluirà direttamente dalla regione del Mar Caspio ai mercati europei.

Il tratto offshore (d’alto mare) consiste in un gasdotto di circa 105 km di lunghezza, con approdi sia in Albania sia in Italia. L'approdo italiano sarà sulla costa tra San Foca e Torre Specchia Ruggeri (bandiera blu 2016), nel comune di Melendugno. L’approdo albanese si trova a nord-ovest di Fier. Il progetto prevede anche la posa di un cavo in fibra ottica, parallelamente al gasdotto, per consentire la comunicazione tra il terminale di ricezione TAP, le stazioni di compressione in Albania e Grecia, quindi tra le stazioni realizzate lungo i circa 871 km del gasdotto.

La VIA del progetto complessivo, avviata il 19 marzo 2012, si è già conclusa positivamente, con ben nove verifiche di ottemperanza (2 già concluse) e due pareri tecnici (entrambi conclusi), mentre il resto è in fase d’istruttoria tecnica (CTVIA). Il 22 febbraio scorso è stato pubblicato l’avviso al pubblico della società Trans Adriatic Pipeline AG, con sede legale in Svizzera e operativa a Roma, per l’avvio della procedura di verifica di assoggettabilità a VIA per una parte specifica. Infatti, è stato riaperto il procedimento di VIA sulla parte del progetto che prevede la “costruzione di un pozzo di spinta a terra, a perfetta tenuta idraulica, tale da evitare ogni possibile interferenza con la falda e un Micro Tunnel la cui lunghezza è stata ottimizzata al fine di evitare, presso il punto di uscita a mare, impatti diretti con la prateria di Cymodocea nodosa, presente nell’area”.

La documentazione riguardante il nuovo avviso ha avuto una prima stesura nel Novembre 2015 sulla base di dati di ricerche iniziali e delle relative simulazioni numeriche, in seguito, nel Maggio 2016, è stata aggiornata sulla base di nuovi test e misurazioni del livello della falda. La revisione attuale della documentazione riporta l’aggiornamento dovuto alla realizzazione, fra Ottobre e Dicembre 2016, di due nuovi sondaggi (STBH3, STBH6), tre piezometri* (Piezo 7,9,10) e un nuovo “single point dilution test” eseguito nel Piezo 7. La documentazione è stata aggiornata escludendo che, in seguito ad un’eventuale filtrazione d’acqua nel pozzo di spinta, sia necessario eseguire interventi di ripristino dell’impermeabilizzazione dello stesso pozzo. Il progetto del Micro tunnel, infatti, non prevede nessun emungimento (estrazione di acqua del sottosuolo) della falda freatica.

La verifica di assoggettabilità è una procedura finalizzata ad accertare se un progetto debba, o no, essere sottoposto alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.). La procedura di VIA del gasdotto TAP, come su accennato, si era conclusa positivamente con D.M. n. 223/2014, ed era stato predisposto il Quadro di Riferimento Programmatico al fine di analizzare i principali strumenti di programmazione e pianificazione in vigore, applicabili al progetto, e di valutarne la conformità con esso. Pertanto sono già stati analizzati la pianificazione territoriale, ambientale, paesaggistica e di settore, disponibile a livello nazionale, regionale e provinciale, quindi la principale normativa ambientale applicabile. La procedura di VIA aveva valutato la conformità del Progetto nel suo complesso ma ora, giustamente, è stato necessario specificare ciò che non ha subito modifiche successive e dove, invece, sono occorse modifiche, per valutarne la conformità del progetto del Micro tunnel e del pozzo.

Inoltre, rispetto a quanto riportato nell’ESIA (Environmental and Social Impact Assessment) del progetto TAP, il quadro normativo non ha subito modifiche. L’unica nuova disposizione a livello nazionale riguarda la legislazione in materia di ulivi, il D.M. del 7 dicembre, che definisce le misure fitosanitarie per prevenire e contenere la diffusione dell’organismo nocivo Xylella fastidiosa e approva il Piano Nazionale di Emergenza. Nella nuova documentazione presentata si dichiara che il Progetto è coerente con tale Decreto.

Anche il quadro normativo regionale non ha subito modifiche rilevanti. Le nuove disposizioni regionali, relative alla legislazione in materia di ulivi, riguardano le linee guida per l’espianto e il reimpianto degli ulivi monumentali, l’elenco definitivo degli ulivi monumentali per gli anni 2012-2015 e il primo aggiornamento provvisorio per l’anno 2016. Non vi sono ulivi monumentali che interferiscano con il progetto del Micro Tunnel sulla base di tale elenco. Tuttavia la Regione Puglia richiede il coinvolgimento della Commissione Ulivi Monumentali per l’ottemperanza alla Prescrizione A.29 del D.M. 223/2014, che ha autorizzato il Progetto TAP, ai fini della valutazione degli esemplari di ulivo, presenti nell’area interessata dai lavori e con caratteristiche di monumentalità, per un’eventuale inclusione degli stessi nell’elenco ufficiale. Riguardo al patrimonio culturale l’area del cantiere interferirà con elementi minori: quattro muretti a secco, una colonna in pietra situata al margine della strada comunale S. Niceta, che saranno comunque smontati e ripristinati al termine delle attività di cantiere, avendo cura di riutilizzare il materiale originario e di mantenere le caratteristiche attuali.

Un lungo e attento procedimento per ogni minima variante e ogni aspetto significativo!

Intanto apprendiamo che il Consiglio dei ministri si è riunito, il 10/03/2017, a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Paolo Gentiloni, Segretario la Sottosegretaria alla Presidenza Maria Elena Boschi, per approvare cinque decreti legislativi che introducono le misure urgenti, necessarie all’attuazione e all’adeguamento della normativa nazionale a direttive o regolamenti europei. Riportiamo, dal comunicato stampa, quanto detto riguardo alle nuove norme che modificano l’attuale disciplina della “Verifica di assoggettabilità a Valutazione d’impatto ambientale (VIA) ” e della stessa VIA: Attuazione della direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo del 16/04/2014, che modifica la direttiva 2011/92/UE.

Si è osservato che, attualmente, la durata media delle procedure di competenza statale fa rilevare tempi medi per la conclusione dei procedimenti di VIA di circa 3 anni; 11,4 mesi circa per la verifica di assoggettabilità a VIA. Tempi lunghi dovuti anche alla frammentazione delle competenze normative, regolamentari e amministrative tra Stato e Regioni.

Il decreto, per superare anche tale frammentazione, tra gli elementi maggiormente significativi, prevede:

- la prerogativa per il proponente di richiedere, in alternativa al provvedimento di VIA ordinario, il rilascio di un “provvedimento unico ambientale”, che coordini e sostituisca tutti i titoli abilitativi o autorizzativi riconducibili ai fattori ambientali;

- la riduzione complessiva dei tempi per la conclusione dei procedimenti, definendo tutti i termini come “perentori”, con la responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile dei dirigenti, quindi la sostituzione amministrativa in caso d’inadempienza di tali termini;

- l’eliminazione dell’obbligo del proponente di presentare gli elaborati progettuali nella verifica di assoggettabilità a Via, quindi per la fase dello “screening” sarà sufficiente uno studio preliminare ambientale, come previsto dalla normativa europea;

- nel caso di modifiche o estensioni di opere esistenti, la possibilità di richiedere all’autorità competente un “pre-screening”, una valutazione preliminare del progetto per individuare quale procedura avviare;

- una nuova definizione di "impatti ambientali", che comprenda anche gli effetti significativi, diretti e indiretti, sulla popolazione, la salute umana, il patrimonio culturale e il paesaggio;

- l’introduzione di regole omogenee su tutto il territorio nazionale, ridefinendo le competenze normative delle Regioni e un riparto dei compiti amministrativi tra Stato e Regioni per il procedimento di VIA;

- la riorganizzazione del funzionamento della Commissione VIA, con un Comitato tecnico di supporto, che opererà a tempo pieno, per accelerare e rendere più efficienti le istruttorie;

- e, in particolare, una norma transitoria che consenta al proponente di richiedere l’applicazione della nuova disciplina delle semplificazioni procedimentali anche ai procedimenti in corso, che hanno attualmente un valore complessivo di circa ventuno miliardi di euro!

Pertanto scopo del decreto è recepire fedelmente la direttiva, rendere più efficienti le procedure in corso e future, elevare i livelli di tutela ambientale, contribuire a sbloccare gli investimenti in opere, infrastrutture e impianti per rilanciare la crescita sostenibile. Si riuscirà a porre rimedio alle criticità sinora riscontrate da amministrazioni, comunità locali e imprese?

* L’installazione di un piezometro ha come scopo quello di potere controllare il livello della falda o delle falde di acqua presenti nel terreno e di seguirne nel tempo le variazioni.

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