ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 13 Marzo 2017 09:42

Romeo resta in carcere

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La seconda domenica di Quaresima 2017 contempla il caso di Romeo che resta in carcere per decisione del giudice inquirente Gaspare Sturzo: “Caso Consip, ci sono altri corrotti” [l’inchiesta in la Repubblica, domenica 12 marzo 2017: 4].

Stiamo parlando del caso scoppiato ad inizio del mese quando mi rivolsi al Padre Nostro, ricordate?:

http://www.agoramagazine.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=15040:padre-nostro-tiziano&Itemid=713

Alfredo Romeo, il principale accusato, ha costruito un -“modello […] rafforzato tramite i riscontri indirettamente forniti dalla memoria difensiva”. Doveva essere la carta per uscire dal carcere [ha scritto Maria Elena Vincenzi nell’articolo]. Ma per il gip, quella memoria è, invece, il modo per rimanerci. Il giudice rigetta l’istanza di revoca della misura. –Questo modello ha natura criminale ed è basato non sulla semplice concorrenza ma sulla corruzione di pubblici ufficiali nell’ambito Consip e sull’utilizzo di facilitatori politici sistematicamente assoldati per assecondare le “politiche di mercato” di pertinenza di Romeo. Non solo. Romeo mostra di volere e potere utilizzare anche altre persone che avrebbero avuto il compito di tentare di avvicinare alti vertici della maggioranza di governo-.

Io lascio al lettore scrupoloso il compito di approfondire con i nomi la questione riferita dall’articolo perché a me premono le conseguenze, suggerite da Italia sì:

 http://www.agoramagazine.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=15308:italia-si&Itemid=628

Il partito del Paese nascerà solo dalla legge sul partito, che, sola, può sgominare la corruzione.

Il presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi in:

dopo 60 anni cancellata la conferenza stampa

Consulta, 366 giudizi in 12 mesi. Grossi: «Lavoriamo per il migliore diritto possibile»

ci ha detto che il collegio della Consulta lavora per il miglior diritto possibile.

La corruzione in Consip avrà dei responsabili precisi che il giudice Sturzo sta scovando. E meno male che l’ordine giudiziario operativo fa il suo lavoro affidabile.

Noi, cittadini senza ruoli istituzionali, subiamo la corruzione anche se non siamo corrotti.

Ma non siamo né tonti né inetti.

Ai politici che stanno decidendo chi sarà il conduttore più bravo chiediamo la legge sul partito senza altre chiacchiere e confusioni.

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