La voce di Salvatore Buzzi irrompe nell'aula bunker di Rebibbia in collegamento dal carcere di Tolmezzo. E il processo Mafia Capitale entra nel vivo.
Il ras delle cooperative parlerà per 7 udienze e inizia con l'inquadrare la sua storia e i suoi rapporti con Massimo Carminati. "Non rinnego l'amicizia, ma lui nelle mie cooperative non contava nulla, nulla", ripete Buzzi che racconta di aver conosciuto l'ex Nar- anche se lui è di sinistra quando era in carcere, per incontrarlo di nuovo- dice - nel 2012 quando entrò nelle coop. Buzzi circoscrive al 3% il volume degli appalti in cui Carminati è stato coinvolto, rivendicando i successi della sua cooperativa. Un sistema perfetto, anche secondo Legacoop, a quanto dice. Allora negli interrogatori futuri Buzzi dovrà tra l'altro spiegare perché invece in un'intercettazione col suo collaboratore Gammuto diceva: "Massimo era un grande. Ci sta facendo fare un sacco di lavori..."
I continui pagamenti a Franco Panzironi, il rapporto di amicizia con Massimo Carminati, veicolato da Riccardo Mancini, e l'ex sindaco Gianni Alemanno. Salvatore Buzzi racconta la sua versione in videoconferenza con l'aula bunker di Rebibbia dal carcere di Tolmezzo.
Il suo esame parte con gli appalti Ama, uno dei business più importanti della 29 Giugno. Sono entrato in contatto con Panzironi perché voleva 100mila euro per l'appalto per il verde al Verano: "Io non potevo denunciare: a Roma un imprenditore che denuncia la politica non lavora più, può pure andare in pensione". Poi, una volta instaurato il rapporto con l'ex ad di Ama Buzzi paga per altri appalti: "Mi ha chiesto 500mila euro, metà in nero e metà in chiaro, per un appalto da 20 milioni. Accettai. I soldi in chiaro finirono alla Fondazione Nuova Italia, presieduta da Alemanno. Non so se l'ex sindaco si é chiesto la provenienza dei soldi. Però a me non ha mai chiesto denaro. Solo contributi per le cene elettorali, circa 30mila euro".
Una volta passati al setaccio il filone Ama la testimonianza di Buzzi si è indirizzata sul suo rapporto di amicizia con Carminati: "I miei rapporti d'affari con Massimo Carminati cominciano nell'autunno del 2011, quando Riccardo Mancini dell'Ente Eur spa mi dà appuntamento al bar Palombini e mi dice che avrebbe avuto piacere se la prossima gara l'avessi fatta con Massimo e il suo gruppo imprenditoriale. Non vedevo Carminati da circa 30 anni, dai tempi del carcere, l'ho riconosciuto subito per via dell'occhio. Cominciammo a frequentarci, dandoci appuntamento in vari bar di Roma, e a diventare amici".
È il ricordo di Salvatore Buzzi, presidente della cooperativa '29 giugno', sentito oggi dal tribunale nel processo 'Mafia Capitale'. "Lui è per me - ha detto ancora Buzzi parlando dell'ex esponente dei Nar - un grandissimo amico, un personaggio di grande cultura, gradevolissimo e molto generoso. Con lui era possibile parlare di tutto, affrontavamo sempre qualsiasi discorso. La sua fissazione era che temeva di essere intercettato per i suoi rapporti con Finmeccanica... Voi parlate di 'Mafia Capitale' - si è sfogato Buzzi - ma dimenticate che l'appalto più grosso a Roma e in Italia è quello della metro C, con Finmeccanica, Gruppo Caltagirone e Toti, è lì che si concentra tutto. Lui portava i soldi ai politici per conto di Finmeccanica, non so a chi ma temeva che, essendo intercettato, potessi essere intercettato anche io".
In apertura di dibattimento Buzzi ha puntualizzato alcuni
elementi raccontati ieri: "Non ho mai conosciuto il prefetto Gabrielli, non ho mai parlato con il prefetto ma mi sono limitato a dire di aver parlato di lui con Luca Odevaine". Nessun. Passo indietro sull'ex Pd Goffredo Bettini: "Tra contributi all'associazione e pagamenti di cene, posso confermare che a Bettini abbiamo dato 24700 euro (ieri aveva parlato di 21mila, ndr). So che ha definito falsità le mie affermazioni, ma sono sicuro di quello che dico"
Max informazioni: La Repubblica, il Messaggero