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Giovedì, 23 Marzo 2017 00:00

zona economica speciale per Taranto, insediato gruppo di lavoro

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Primo incontro questa mattina, mercoledì 22 marzo, del gruppo di lavoro che dovrà delineare i contorni per la previsione per l’area di Taranto di una Zes, zona economica speciale.

Nella sala riunioni del Rettorato dell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, si sono riuniti il consigliere regionale Gianni Liviano, coordinatore del tavolo tecnico per la legge regionale speciale Taranto all’interno della quale la Zes è prevista come strumento di innovazione e sviluppo, il Magnifico Rettore dell’Università di Bari, Antonio felice Uricchio, il prof. Aldo Berlinguer, ordinario di Diritto comparato all’Università degli studi di Cagliari, il dott. Francesco Milella, funzionario Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), il dott. Aldo Patruno, direttore del dipartimento Turismo e Cultura Regione Puglia, il dott. Francesco Solofrizzo, dirigente il settore Risorse finanziarie Regione Puglia.

 

“La Zes è un’area geografica delimitata dotata di una legislazione economica differente dalla legislazione in atto e che, diversamente dalla Zona franca, beneficia di una normativa di favore più ampia. Proprio per sfruttare le condizioni di vantaggio che le Zes offrono - spiega il consigliere regionale Gianni Liviano -, abbiamo pensato di introdurre questo strumento nella legge regionale speciale per Taranto perchè permetterebbe la possibilità di introdurre agevolazioni di carattere fiscale, sotto forma di riduzione delle imposte sui redditi (Ires), dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) o dei tributi locali (Imu, Tari) per gli immobili posseduti dalle imprese e utilizzati per l’attività economica, riduzione dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente. Un’occasione che, credo, vada sfruttata al massimo se vogliamo provare a creare occasioni di riscatto e di rilancio dell’area ionica. Del resto - conclude Liviano - il rapporto Svimez del 2014 evidenzia come l’istituzione delle Zes sia lo strumento ideale del rilancio economico nei tre porti di transhipment del Sud Italia: Cagliari, Taranto e Gioia Tauro”.

 

Ma al di là degli incentivi fiscali rivolti alle imprese che intendono investire nell’area di Taranto, nella Zes si intende ricomprendere attrattori e fiscalità di vantaggio anche per le imprese culturali e creative. L’obiettivo è quello di offrire un nuovo modello di cultura di impresa partendo, è stato fatto presente dal direttore del dipartimento Turismo e Cultura, Aldo Patruno, dalla modifica dell’attuale sistema “e passare dal sostegno all’offerta, un vero e proprio aiuto di Stato, al sostegno alla domanda. Per cui - ha concluso - la Zes va inquadrata in un ragionamento più complessivo”.

 

Ovviamente, ha detto il Magnifico Rettore, Uricchio, “è importante procedere ad una verifica dei parametri comunitari in modo da capire fino a che punto possiamo spingerci nella configurazione della Zes per Taranto. Aprirne i confini anche all’industria culturale, e aggiungerei anche all’industria culturale spinta, può ampliare i margini di sviluppo economico oltre che, appunto, culturale”.

Tanto più che sulle Zes “si sta verificando una vera e propria congiuntura favorevole”, ha sottolineato il prof. Aldo Berlinguer, in quanto allo studio del Governo “c’è una legge quadro di disciplina delle Zes che individua nelle aree di Gioa Tauro, Napoli-Salerno-Benevento-Avellino, Taranto la possibile introduzione di questo importante strumento”. Nella legge quadro allo studio del Governo, però, manca proprio la previsione dell’introduzione nelle Zes delle imprese e industrie culturali “per cui Taranto, con la sua proposta, può svolgere un ruolo di ulteriore innovazione. Ma va sempre tenuto conto del fatto, ha spiegato il dirigente il Settore finanze, Francesco Solofrizzo, che “non si possono prevedere misure selettive e di vantaggio specifiche per un’area a prescindere dal quadro nazionale”

Franco Milella dell’Ocse, invece, ha sottolineato come città di mare europee, con le stesse problematiche dell’area tarantina, ce l’hanno fatta “a smarcarsi dalla condizione di one company town” attraverso “l’ibridazione delle proprie attività economiche”.

In conclusione di incontro è stato deciso che, innanzitutto, la commissione dovrà essere un organismo snello e sarà aperta anche alla partecipazione del prof. Giuliano Volpe, professore ordinario di Archeologia cristiana e medievale presso il Dipartimento di studi umanistici dell'Università degli studi di Foggia; tempi rapidi per l’espletamento delle verifiche di sostenibilità del progetto; redazione di una legge statale di iniziativa regionale per l’istituzione della Zes.

Il gruppo di lavoro tornerà a riunirsi il prossimo 5 aprile sempre nella sede del Rettorato dell’Università degli studi di Bari.

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