ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 23 Marzo 2017 20:13

Taranto – Bitetti «FEBAT ovvero giusta ribalta internazionale»

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Riceviamo e pubblichiamo - La ricorrenza del 60esimo anniversario della firma dei Trattati di Roma costituisce non solo una data storica da ricordare solennemente ma rappresenta, deve rappresentare, un’occasione per rilanciare con maggior vigore l’idea degli Stati Uniti di Europa.

Difficile dire quanti, nel vecchio continente, abbiano ancora speranza di realizzare un sogno così importante, quel che è certo è che l’Unione Europea deve cambiare perché così com’è non appassiona. Lo si ripete spesso, ma questi propositi finiscono quasi sempre nel dimenticatoio o derubricati al ruolo di dichiarazioni ufficiali buone per tutte le occasioni. 

L’Europa è non solo percepita distante dai bisogni dei cittadini ma fa di tutto per non farsi amare e apprezzare: la gestione del flusso dei migranti, che come sappiamo ha assunto e sempre più assumerà dimensioni gigantesche, la dice tutta sul fallimento della cooperazione tra i vari Stati membri dell’Ue. Alla solidarietà e al senso di responsabilità dell’Italia e di poche altre nazioni, fa da contraltare l’egoismo di molte altre, in particolare dell’Est Europa. 

Occorre dunque cambiare rotta, e farlo velocemente, affinché le istituzioni comunitarie riconquistino la fiducia dei cittadini. E di un’Europa più vicina e attenta alle dinamiche territoriali abbiamo bisogno anche noi, Taranto e la Terra Ionica. È mio intendimento invitare ufficialmente a Taranto il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani e incontrare nuovamente l’amico Gianni Pittella, uno dei principali leader della famiglia dei socialisti europei. Ad entrambi chiederò di sostenere e patrocinare una iniziativa a cui tengo particolarmente: la realizzazione del Festival Europeo del Buon Ambiente Taranto (potremmo chiamarlo FEBAT). 

Un festival, da tenersi ogni anno, per declinare di volta in volta l’idea del buon vivere, delle buone prassi ambientali, delle nuove sfide per la mobilità ecosostenibile, per confrontare le varie e positive esperienze europee dove la riqualificazione urbana e l’ecosostenibilità degli apparati industriali sono realtà. Un festival e non un convegno – ne approfitto per ripeterlo – perché l’evento sarà anche l’occasione per promuovere e valorizzare il nostro patrimonio paesaggistico e storico-culturale, per organizzare eventi nell’evento, dalla musica all’arte, dall’archeologia alla letteratura. Il Festival ci permetterà così di dimostrare che siamo capaci di organizzare un’iniziativa di tale importanza con l’obiettivo di proiettare Taranto in un contesto internazionale, veicolando un’immagine positiva e propositiva. Un festival che dovrà chiamare a raccolta – almeno questa è la mia speranza - le forze migliori della città, soprattutto i giovani con il coinvolgimento delle scuole, per esprimere emblematicamente lo sforzo collettivo con cui vogliamo inaugurare una nuova stagione di crescita sociale e culturale dell’area ionica. 

Chi finanzierà il Festival? Dovranno farlo l’Unione Europea, nelle forme e modalità che si renderanno più opportune e utili allo scopo, la Regione Puglia, certamente il Comune il Taranto. Al presidente Michele Emiliano dirò che in Puglia oltre alla Notte della Tarantae a tante altre iniziative artistiche e culturali come il Bari International Film Festival, ci sarà il Febat e che, di conseguenza, la Regione dovrà fare concretamente la sua parte per sostenere la nostra iniziativa. 

Perché Taranto merita la giusta ribalta internazionale.  

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