Classe 1997, figlia di genitori tunisini, Sabrine nasce e risiede a Barletta. È una ragazza di seconda generazione che vive una doppia identità, quella di cittadina italiana e quella di immigrata, che tenta quotidianamente di conciliare e di far accettare agli altri in mille piccole battaglie, divisa com’è tra famiglia e scuola.
Il libro “Mi chiamo Sabrine” è nato dall’incontro tra lagiovane autrice e lo scrittore e sociologo Leonardo Palmisano, presidente di “Radici Future Produzioni”. Tradotto in arabo, è stato diffuso gratuitamente sul web per avvicinare Occidente e Medio-Oriente.
Giovedì 30 marzo Sabrine Aouni incontrerà alle ore 11.15 gli studenti dell’I.I.S.S. Marisa Bellisario – G.M. Sforza, all’interno della sede in Via Della Pace a Ginosa, e alle ore 18:00 presenterà il suo libro presso la Biblioteca Civica di Ginosa, in Corso Vittorio Emanuele. La lettura delle pagine più significative è affidata all’attore e poeta tarantino Luigi Pignatelli.
La giornata è organizzata e promossa dall’Associazione di Promozione Sociale MoviMenti, con il patrocinio del Comune di Taranto e in collaborazione con la Biblioteca Civica di Ginosa, Radici Future Produzioni, CAV Rompiamo il Silenzio, I.I.S.S. Marisa Bellisario – G. M. Sforza di Ginosa.
A seguire, la recensione a cura di Nicole Cascione, tratta da “Voglio Vivere Così Magazine”.
Con la semplicità della sua età, Sabrine parla delle contraddizioni di un’Italia non sempre in grado di «far sentire a casa» i giovani di seconda generazione. L’integrazione, la fede e il razzismo sono solo alcuni dei temi sollevati dall’autrice, che, con un pizzico di autoironia, racconta i luoghi comuni in cui troppo spesso gli italiani scivolano, senza conoscere a fondo certe realtà. Sabrine, però, non si limita a questo: mette in discussione le sue origini, i suoi legami familiari e persino il suo rapporto con la Tunisia, descritta come un «diamante ancora grezzo che bisogna levigare», affetto dai suoi problemi, tra cui una democrazia ancora in via di sviluppo, una società dominata da un maschilismo imperante e una gioventù che sogna di fuggire ma che per farlo ha bisogno di tanto coraggio.
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