A che serve osservare il durante del congresso del partito di maggioranza a noi cittadini esterni? Sarebbe da dire: fatti loro privati, finchè non avremo l’esito del partito legale che il Parlamento sta discutendo.

Ma, quale che sia questo risultato, che può essere anche nullo, il segretario uscente da questo congresso sarà il dominus politico di tutto il sistema, come 69 anni di vita repubblicana rivelano.

I conteggi sono ancora parziali. Tuttavia, anche prendendo buoni i massimi, 250.000 votanti (58%) e stime dei sostenitori del meno votato, Orlando, sarebbero andati il 62% a Renzi, il 30% ad Orlando, l’8% ad Emiliano. Una discreta affluenza ed un confronto democratico.

Il Pd trinitario compone l’ ‘uomo senza poteri’ a fronte col ministro di grazia e giustizia ed il governatore della Puglia.

L’ ‘uomo senza poteri’, grazie alle duplici dimissioni da premier e da segretario, è il candidato a succedere a sé stesso. È succeduto democraticamente al segretario Bersani per defenestrare il premier Letta, che è rimasto un democratico che ha dichiarato il suo voto per Orlando.

Anche se nessuno si prende la briga di denunciare il colpo di Stato fatto da Renzi, tanta è l’abitudine corrente, io, non iscritto al pd proprio per questa anomalìa del doppio potere di segretario-premier vissuta per mille giorni, non manco di sottolinearla.

La politica debole, denunciata ieri nei commenti sulla corruzione, viene rappresentata molto bene dalle cariche delle persone che hanno osato contrapporsi all’ ‘uomo senza poteri’ dall’alto di due cariche istituzionali importantissime.

Dal pd trinitario non mi aspetto niente di nuovo.

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