“Non abbiamo più nulla – dice Luis Vasante, residente a Mocoa – ora quello che ci interessa di più è avere una casa, per tutti e per poter ricostruire proprio in questa zona. Per ora non abbiamo assolutamente nulla. Non abbiamo vestiti, non abbiamo niente da mangiare o qualsiasi altra cosa”.
Sono circa 45mila le persone coinvolte nel disastro. Varato lo stanziamento di 40 miliardi di pesos (circa 16 milioni di Euro) per la ricostruzione. Dalla Commissione Europea in America Latina stanziati altri 150mila euro, mentre fonti della Farnesina confermano che non ci sono italiani tra i dispersi.
Colombia rischio epidemia a Mocoa
Sono iniziate le prime sepolture a Mocoa, in Colombia, dove una valanga causata dall’esondazione di tre fiumi, sabato all’alba ha spazzato via la città. 273 i morti, 260 i feriti e un mare di corpi ancora da riconoscere. Corpi ritrovati dopo giorni nel fango, in via di decomposizione, morti difficili da identificare con parenti disperati in cerca di un indizio. Il locale cimitero è diventato una morgue improvvisata dato che l’obitorio dell’ospedale era saturo già sabato.
Con tutte le tubature di acqua e gas saltate e condizioni igieniche sempre più precarie, il governo ha iniziato una campagna di vaccinazioni contro epatite e tetano.
Sono 2700 gli sfollati, sistemati in scuole, ripari di fortuna, tende. L’obiettivo del presidente Santos è di liberare quanto prima le scuole perché possano riprendere le lezioni e con esse un barlume di ordinaria quotidianità.
Con informazioni Euronews
Hoy en Mocoa continuaremos seguimiento y revisión sobre la perspectiva de la reconstrucción, para que quede mejor que antes #EstamosConMocoa pic.twitter.com/C6KHeA4mau
— Juan Manuel Santos (@JuanManSantos) 4 aprile 2017
A #Mocoa sommersa dal fango 62 bambini fra le 250 vittime. @UNICEFColombia in azione nei settori Acqua, Igiene e Istruzione di emergenza pic.twitter.com/xzPNjqjxBk
— UNICEF Italia (@UNICEF_Italia) 3 aprile 2017
#Colombia @JuanManSantos declara emergencia social y económica para atender tragedia de #Mocoa https://t.co/e4UfFLvN8n
— Diario Las Américas (@DLasAmericas) 4 aprile 2017
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