ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

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Lunedì, 10 Aprile 2017 18:02

Crisi Venezuela: Vente Venezuela e Volutad Popular insieme al PPE - Popolari per l’Italia e Forza Italia al Teatro Golden di Roma

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Venezuela informa. Ricca concentrazione di personalità al Golden per chiarire quanto stia accadendo da tempo nel Caribe. I partiti aderenti al PPE con i Partiti venezuelani Vente Venezuela e Voluntad Popular hanno dato vita al dibattito della crisi aprendo un “Filo diretto Roma Caracas”. Questi ultimi a gran voce chiedono l’intervento dell’Europa affinché si possa andare al più presto alle elezioni.

Ci sono alternati sul podio: Antonfrancesco Venturini (PPI) responsabile Giustizia,  Maurizio Gasparri (Forza Italia) vice Presidente del Senato, Il senatore Mario Mauri (PPI), Umberto Calabrese editore, scrittore, direttore di Agorà Magazine, Vanessa Ledezma Camero figlia del Sindaco di Caracas Antonio Ledezma da due anni prigioniero politico, Sandra Bucci per i pensionati Pejuvelt, Alberto Sotillo(Vente Venezuela) Gabriel San Miguel (Voluntad Popular) ha moderato Marinellys Tremamunno giornalista e scrittrice italo venezuelana. In Video da Caracas due interventi Mitzy Ledezma moglie di Antonio Ledezma e ha concluso Maria Corina Machado leader di Vente Venezuela.

A gran voce chiedono l’intervento dell’Europa affinché si possa andare al più presto alle elezioni. È Gabriel San Miguel - avvocato, docente universitario e coordinatore di Voluntad Popular – a chiedere che si intervenga affinché il Venezuela sia nuovamente una democrazia. Denuncia l’assenza del rispetto dei diritti civili e dell’uomo. Informa che vi sono ben cento detenuti politici, almeno trenta con doppia cittadinanza. Parla di torture e detenzioni illegali fatte senza mandato di arresto e/o perquisizione. Conferma quanto detto da Lester Toledo (deputato venezuelano VP) nell’incontro di Febbraio alla Stampa Estera con gli esponenti del PD. Così l’8 aprile è ancora rivendicazione! Da Roma si alza il grido di richiesta: elezioni subito, rilascio immediato dei politici, apertura del canale umanitario necessario. L’appello ai 28 Governi EU. In particolare alla “sorella Italia” che - fin dagli anni ‘60/’70 - ha avuto destino incrociato. Dalle vie dei Caraibi – fin da allora - profitto per l’export Made in Italy.

È stata la volta di FI e PPI. Appoggio rivendicato dalle due forze. A spendersi in parole di vicinanza e preoccupazione sarà il coordinatore del Dipartimento di Giustizia Popolari per l’Italia: l’avv. Antonfrancesco Venturini. Accoglie e saluta in lingua spagnola, poi ricorda che il boom economico degli anni ’80 si ebbe anche grazie al rapporto con il Venezuela. Indirizza parole di timore per i fronti populisti, facendo riferimento ai M5S e alla loro visita a Caracas, “che si sono diffusi in Italia e che potrebbero minare gravemente la democrazia”. Afferma che la legittimazione della politica è un bene molto importante da preservare poiché crede che quanto avvenuto con il chavismo sia una minaccia possibile, lì, dove la politica è delegittimata. “La partecipazione dei cittadini ci può essere ma …deve restare rappresentativa”. E parla del Referendum Costituzionale come un pericolo sventato di cancellazione dei diritti. Da cattolico popolare sostiene che: “la politica deve essere vicina alla gente, con una politica che non accentri ma che si basi sulla sussidiarietà”.

Marinellys Tremamunno (giornalista italo-venezuelana) moderatrice dell’incontro - “un filo diretto tra Roma e Caracas” - si batte da anni per la questione del Venezuela e nonostante minacciata, di gravi conseguenze, continua. Lei convinta nel diritto di ognuno di vivere in democrazia. È così determinata che non lascia di ricordare all’On. Casini – Presidente Commissione Esteri del Senato – di mantenere quanto promesso fino in fondo senza tergiversare vista la grave condizione socio-economica e umanitaria che attanaglia la popolazione venezuelana. La gente muore di malattie e di fame, mancano i beni di prima necessità e vige un’economia di guerra.

Sul tema straziante l’intervento del nostro Editore e Direttore Umberto Calabrese che denuncia una situazione allo sbando. “la gente ha paura di uscire! Per l’alto numero di sequestri che si trasforma. nel 90% dei casi, in omicidi”. Sandra Bucci (gruppo pensionati Pejuvelt), a sostegno di quanto affermato da Calabrese, parla della propria esperienza personale. Suo figlio sequestrato e rilasciato miracolosamente dopo un giorno e la nipote scomparsa per altri lunghi tre, dopo i quali il fratello ha deciso di trasferire tutti in Colombia. Oggi Bucci è in Italia. Interviene parlando del dramma delle pensioni che non sono corrisposte dal governo venezuelano dopo circa quaranta anni di lavoro. Sembrerebbe nulla a confronto con le parole del direttore di Agoramagazine.it: “muoiono i bambini e i neonati perché non ci sono medicine, muoiono gli anziani e i malati di cancro perché senza chemioterapia e, ancora, chi ha bisogno di dialisi. Questi vanno incontro a morte sicura! Nel completo silenzio della comunità internazionale alla quale si chiede di farsi carico”. La mailbox del giornale subissata da richieste di medicine convertite in disponibilità del governo italiano ad inviare dei quantitativi necessari al fabbisogno interno urgente ma, afferma Calabrese, il Ministro del Venezuela ha risposto “no, gracias aqui no faltas nada”!

È la meravigliosa lezione di politica umanitaria e coscienza di diritto del professor Alberto Sotillo a dare risposta a tale affermazione. Parla di un Venezuela nella morsa della fame e della disperazione. Di più! Affonda il coltello nel didentro quando parla del bisogno di legittimare e riconoscere il leader interno. Lo fa però con elegante professionalità e interpella la riflessione. Chiede di pensare ai narcotrafficanti e domandarsi perché si sia permesso di arrivare a questo punto. Risuona, forse anche nelle orecchie dei politici italiani presenti, un Mea Culpa familiare. Anche l’Italia dovrebbe pensare!

E mentre il professore cita l’incongruenza concettuale - poiché il popolo venezuelano è ricco di risorse ma la più urgente è quella della liberazione delle menti – i nostri si saranno di certo distratti su: “le persone devono comprendere che il controllo deve essere esercitato dal popolo. Lo stesso che ha il diritto di mandare via il governo che non condivide” e ribadisce che non bisogna attendere siano gli altri a fare ma il cambiamento deve partire dall’interno. L’illuminato non dimentica di parlare dei conti in banca e della corruzione ed è certo che la ristrutturazione del sistema penitenziario e il reinserimento dei più deboli sarà l’arma vincente per la società venezuelana. Certo che i colpevoli pagheranno per la violazione dei diritti umani, per il traffico di droga e per la bancarotta fraudolenta dello Stato. Parole forti, fiduciose e largamente condivise in sala. A Vanessa Ledezma spetta l’amara rivelazione della storia politica di privazione di diritti e di tortura a cui è sottoposto il padre Antonio. Democraticamente Eletto nel 2003 e riconfermato nel 2013 a oggi ancora incarcerato: “unico sindaco al mondo arrestato senza mandato e a volto coperto dal regime di Maduro. Questa non è la lotta di una persona ma di un popolo, che vuole diritti e libertà”. Cento prigionieri politici, cento storie e le parole del senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia e Vice Presidente del Senato) e del senatore Mario Mauro (Presidente Popolari per l’Italia). Gasparri la dice alla politichese, si parla di emigrazione, di castrismo, di M5S e di terrorismo. Cita l’attacco in Svezia e rimarca le violazioni democratiche assimilando il dramma al Venezuela. Il suo è un accento convinto che dovrebbe preoccupare anche l’Italia. Poi saluta e va via verso un sabato che prospetta ricco di impegni. Spetta al sentore Mario Mauro elencare i regimi della storia e ne cita giusto i più utilizzati: Lenin, Stalin, Hitler e Pol Pot. “…se la realtà non è come io la immagino sono costretto a risolvere tutto perché torni il mio potere”, questo il pensiero da sempre pericoloso secondo il Senatore. Il potere eternamente annichilisce la civiltà. Crede che il Venezuela stia affrontando una svolta storica nella sua egemonia mafiosa, con una forza oppositrice che la farà brillare per il cambiamento. E chiude con parole di netta vicinanza: “…anche su dall’altra parte dell’Oceano tenemos que trabajar juntos. Per difendere la democrazia e la libertà”.

Toccanti e altrettanto destabilizzanti i collegamenti da Caracas con Mitzy Ledezma – moglie di Antonio Ledezma – e Maria Corina Machado, liberata dalle forze militari ma con il divieto di lasciare il Paese.

Il suo saluto è: “…andiamo a vivere le ore più pericolose, più dure, e necessitiamo che il mondo ci accompagni. Dobbiamo ricostruire la e la libertà, che trasformi questa oscurità in luce, per essere nuovamente la terra del possibile, dei sogni. Libertà, giustizia e prosperità. Democrazia libera e rispetto dei diritti umani. Presto ci incontreremo in un grande abbraccio di libertà!”.

L’8 aprile 2017 due posizioni a confronto: Italia e Venezuela, politica e Maduro.

Servizio fotograzico di Enza Beltrone direttore responsabile Agorà Magazine {gallery}Golden1{/gallery} Servizio fotografico cortesia di Arch. Fulvio Martin {gallery}Golden2{/gallery}

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