Ho presentato il dorso ai flagellatori, la guancia a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto confuso, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare deluso.
È vicino chi mi rende giustizia; chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi mi accusa? Si avvicini a me.
Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole?
Salmi 69(68),8-10.21bcd-22.31.33-34.
Per te io sopporto l'insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono un estraneo per i miei fratelli,
un forestiero per i figli di mia madre.
Poiché mi divora lo zelo per la tua casa,
ricadono su di me gli oltraggi di chi ti insulta.
L'insulto ha spezzato il mio cuore e vengo meno.
Ho atteso compassione, ma invano,
consolatori, ma non ne ho trovati.
Hanno messo nel mio cibo veleno
e quando avevo sete mi hanno dato aceto.
Loderò il nome di Dio con il canto,
lo esalterò con azioni di grazie,
Vedano gli umili e si rallegrino;
si ravvivi il cuore di chi cerca Dio,
poiché il Signore ascolta i poveri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 26,14-25.
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti
e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento.
Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo.
Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?».
Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli».
I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici.
Mentre mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà».
Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?».
Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà.
Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!».
Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto»
Giuda.
Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».
Il traditore Gi.ud.a merita la lettura zumera:
gi6, ge6 [MI]
night; shade (cf., gig2, ‘black/dark’) [GI6 archaic frequency] [1].
ud, u4
n., sun, light; day; time; weather; storm (demon) [UD archaic frequency].
prep., when, since[2].
a
n., water; watercourse, canal; seminal fluid; offspring; father; tears; flood. [ A archaic frequency].
Interj., alas!; oh!; ouch! [3]
L’intermedia –ud- qualificata come demone mi esenta dall’approfondire l’azione specifica del tradimento a fatto nella notte gi.
La qualifica di maestro, rabbì, con la quale si rivolge a Gesù, è la presa in giro più perversa perché chiede chi è il traditore a rab.biz:
(gis) rab(3), rap
ring; clamp; fetter, shakle; stock; pillory; snare (to slide+ open container)[4].
-bi
possessive suffix, […][5]
biz; bi(z)
n., tears (Akk., loanword from bissu, ‘flow of tears’ and basasu, ‘to let drip’, cf., Orel& Stolbova #256 *baz- ‘to flow, be wet’).
v., to drip, trickle; to cry; to ooze; to pour; to raise off; to impute, accuse; to push someway away; to dry (cf., bi-bi-ze2 –to drip-)[6].
Ed il maestro rinvia la risposta al richiedente completando il raggiro.
Qualsiasi osservatore pulito, davanti a questo giro, che vien letto in eme ghir, dovrebbe almeno riconoscere nel zumero la lingua origine dell’ebraico.
[1] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 98.
[2]John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 293.
[3] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 1.
[4] [4] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 218.
[5] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 32.
[6] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 34.