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Sabato, 22 Aprile 2017 17:02

Taranto – Parte dall’Articolo Uno ma è già un movimento. Enrico Rossi «ritorniamo al nostro popolo»

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Enrico Rossi, il governatore della Toscana e ora tra i fondatori dell’Art1 MDP, nel suo intervento conclusivo lo dice, al di là dei sondaggi che non dicono nulla di vero, a suo dire, che il popolo agli incontri del neonato movimento è già il doppio di quello che incontrava nel PD. Segno che sta crescendo. Lievita, occorre del  tempo, ma c’è.

 

Del resto l’incontro di stamattina nell’ex sala giunta della Provincia, partito in sordina tra vecchi incontri e rimpatriate tra vecchi compagni, lentamente si è trasformato in un’affollata assemblea con posti in piedi. “Scissionisti?” si domanda Ernesto Abaterusso presidente gruppo MDP Puglia, “ma quali scissionisti, noi siamo ricostruttori del centro-sinistra, porte aperte a tutti quelli che vogliono impegnarsi per questo”. 

Un movimento che diventa casa per quanti hanno da tempo smarrito l’indirizzo e vivevano come apolidi della politica, o girando nei cespugli, come l’On. Donatella Durante che ricordiamo vicina a Bertinotti e poi a Vendola e ora finalmente del gruppo MDP della Camera. Articolo Uno sembra raccogliere di fatto l’eredità piena del movimento anti-referendario a difesa della Costituzione il cui primo articolo entra di diritto nel logo del movimento e la Durante che introduce l’incontro, parafrasando lo slogan del manifesto dei valori,interviene sui temi del lavoro, la difesa dell’ambiente e l’equità sociale, facendo molti riferimenti alla realtà cittadina.  Massimo Paolucci, euro parlamentare del movimento ricorda Alfredo Reichlin che in otto righe ricordava, sette giorni prima di morire, sulle pagine dell’Unità, di non lasciare morire la sinistra sotto le macerie. Un monito e un appello raccolti ora dal neonato movimento.  

Nell’incontro di stamattina chi sembra uscire del tutto di scena è il partito democratico di Renzi, massacrato da giudizi senz’appello, del tutto proiettato a destra non riconoscibile più all’operaio del Jobs Act, ai giovani umiliati a comprare i voucher dal tabacchino per lavorare, agli insegnanti della buona scuola con 6 miliardi di risorse in meno, e tanti problemi, o ai malati che tra medico curante e ospedale hanno perso tutto quello che c’era in mezzo in termini di prestazione.

Poi c’è il dato della povertà che secondo l’Istat ha raggiunto i 7 milioni di individui, un disastro sociale. Secondo i relatori della prima iniziativa fondativa del movimento nella provincia di Taranto, occorre tornare a parlare ai quelli che erano spariti dalla sinistra, ai giovani, agli anziani, alle donne o anche – come sottolinea Rossi nel suo intervento – alle mamme di Taranto che hanno dovuto tenere i figli a casa per le giornate di tramontana e per le scuole chiuse, come per dire che va ammesso che abbiamo tutti sbagliato e ora va presa qualche decisione anche forte in questa direzione senza più discutere o lasciarsi sedurre dal binomio lavoro e salute. Si tratta di riprendersi i valori per tornare a parlare al popolo di sinistra attraverso una piattaforma che riguarda i punti che sono lo spartiacque sul quale la politica si è arenata e che si può scaricare qui, mentre si incalza già il governo Gentiloni sul tema della politica economica le cui proposte del movimento si possono leggere quiIMG 20170422 103531

Particolare emozione ha suscitato il ricordo riportato nel suo intervento, quando Rossi ha parlato di Gabriele Del Grande, questo giovane giornalista toscano bloccato in Turchia. “è un ragazzo toscano che ha scritto un libro e fatto un film sui profughi, per dare voce a chi non ce l’ha e l’altro giorno mi sono incontrato col padre il quale mi ha parlato del figlio che ora mi chiede di dare voce a lui per ristabilire la difesa dei diritti, 'anche se questo lo so', dice sempre il padre, 'che tale atteggiamento potrebbe irrigidire il governo Turco, ma se me lo chiede mio figlio debbo farlo'”  

“Ecco, commenta il presidente della Regione Toscana, questa è la gente che noi dobbiamo rappresentare.  Si respira un’aria diversa non c’è che dire, tutti ex pd che sembrano lasciarsi andare dopo tanta sofferenza, “Ora si capisce cosa voleva rottamare” dice Paolucci, “la sinistra”.

Ora si aspetta il congresso del Pd, si aspetta che altri sofferenti, di fronte al plebiscito intorno a Renzi, decidano di smettere, si guarda a Pisapia che gira a vuoto, si ride al fatto che a Palermo, Orlando, invitato dal Pd a fare alleanza per il comune ha detto che non esiste proprio e che il logo del Pd non lo vuole, e ora il partito democratico siciliano propone, cincischiando, a soluzione del problema una lista civica con Alfano.

Articolo Uno MDP appare una sorta di zattera di salvataggio per ricreare, riallargare, come si diceva stamane all’inizio, un centro-sinistra scomparso nelle nebbie delle grandi alleanze, saccheggiato dalle politiche renziane a detta dei relatori. Il primo Maggio, e non è un caso l'accostamento, partirà il tesseramento. 

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