ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 03 Maggio 2017 06:29

Francia - A Macron anche il 35% della sinistra radicale

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Dopo il primo turno delle presidenziali francesi, il 23 aprile scorso, Melenchon era stato duramente criticato per non aver dato indicazioni di voto, preferendo consultare la base. 

Ora si che I due terzi degli elettori di Jean-Luc Melenchon non voteranno per Emmanuel Macron, il candidato centrista di En Marche! che domenica 7 maggio sfiderà al ballottaggio la leader del Front National, Marine Le Pen, per la presidenza francese.

I risultati della consultazione online

E' quanto emerso dalla consultazione online lanciata il 25 aprile e chiusasi oggi tra i 243.128 sostenitori del leader della sinistra radicale. Secondo i dati raccolti, il 36,12% degli elettori e militanti iscritti alla piattaforma del movimento France Insoumise sceglierà scheda bianca o nulla, il 29,05% si asterrà, mentre il 34,83% voterà per Macron. L'opzione di un voto per Marine Le Pen non era contemplata. 

Il nodo della riforma del lavoro

Al centro delle divergenze fra le due forze politiche c'è la riforma del lavoro, la legge El Khomri, adottata definitivamente nell'estate 2016 dopo cinque mesi di durissime proteste con scioperi, manifestazioni, scontri e arresti. In particolare, a suscitare l'opposizione maggiore era l'articolo due della riforma, quello che su produttività e orario di lavoro che dà la priorità alla contrattazione aziendale rispetto a quella nazionale. Secondo i sindacati "inverte la gerarchia delle norme" contrattuali ed è stato scritto sotto la dettatura del "padronato".

L'abrogazione della norma è stato uno dei cavalli di battaglia di Melenchon che, dopo aver ottenuto quasi il 20% dei voti al primo turno, ha chiesto un gesto a Macron nei confronti delle posizione della sinistra sul tema.

Ma la proposta non è stata accolta dal candidato centrista che ha parlato di un "tradimento" del suo elettorato se facesse un passo indietro su uno dei punti centrali del suo programma elettorale con il quale ha ottenuto il 24% dei consensi.

Già nei mesi scorsi, Macron aveva promesso che, da presidente, entro l'estate avrebbe presentato "un disegno di legge per semplificare il diritto del lavoro e decentralizzare la contrattazione", spiegando che avrebbe proceduto "per decreti legge così da procedere in modo rapido ed efficiente".

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