ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 04 Maggio 2017 19:23

Liviano ad ArtLab: «Taranto è un cantiere aperto in cui costruire prospettive di futuro»

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“La defiscalizzazione fine a se stessa da sola non basta perché non è abbastanza attrattiva per i potenziali investitori per cui la Zes deve prevedere altro al suo interno. Ovvero, deve contenere diversi attrattori all’interno dello stesso contenitore”.

A ribadirlo è stato il consigliere regionale Gianni Liviano durante il suo intervento al workshop sul tema “Forme di fiscalità di vantaggio territoriali per le imprese culturali e creative” organizzato nell’ambito di ArtLab, piattaforma indipendente al servizio dell’innovazione e delle pratiche culturali, in corso a Taranto nella sede del Dipartimento studi giuridici dell’Università di Bari. Workshop introdotto e moderato da Aldo Berlinguer, ordinario di Diritto comparato all’Università di Cagliari, al quale sono intervenuti il Magnifico Rettore dell’Università di Bari, Antonio Felice Uricchio, il dott. Franco Broccardi, Bbs Lombardia commercialisti associati, Donato Giuliani, Regione Nord Pas de Calais, Filippo Tresca, dottore commercialista e revisore legale.

Ma perché la Zona economica speciale, allargata alle imprese culturali creative per renderla ancora più efficace e attrattiva, può diventare davvero il grimaldello per il rilancio economico e per la rigenerazione urbana di Taranto?

A spiegarlo ci ha pensato Gianni Liviano. “Taranto - ha detto il consigliere regionale tarantino - è un cantiere aperto in cui i cittadini hanno preso atto dell'urgenza di costruire nuove prospettive di futuro, ma si tarda a colmare le distanze tra le aspettative di diversificazione e di promozione con scelte concrete e visibili. Taranto - ha aggiunto Liviano - è una non comunità, una città che trova sintesi più nel lamento condiviso che nella progettualità. È una città i cui abitanti sono più abituati a ragionare di pancia (emotivamente) che di testa (razionalmente). Per cui pensare, progettare e riflettere sul ruolo che arte e cultura hanno per la coesione sociale, lo sviluppo economico e la crescita civile dei territori, diventa sicuramente uno strumento che può aiutare questo cantiere aperto, che è Taranto, a prendere coscienza delle sue potenzialità, a ricostruire coesione sociale, a restituire fiducia nel futuro”.

E proprio sul capitale umano, ha sottolineato ancora Liviano, occorre lavorare “cominciando con il rimettere al primo posto il senso di responsabilità piuttosto che le aspirazioni personali”. Insomma, basta battitori liberi e “novelli Masaniello che sanno parlare soltanto alla pancia della gente”. Ma anche una offerta formativa particolarmente valorizzata “può diventare un fattore necessario per ricompattare la comunità. Questo è il momento - ha aggiunto ancora Liviano - in cui il senso di responsabilità dovrebbe prevalere rispetto ai piccoli calcoli di bottega. L'ansia di farsi costruttori di futuro, di costruire concrete prospettive di diversificazione economica, di riscattare un'autentica rigenerazione urbana, che è fortemente collegata alla rigenerazione umana, di valorizzare identità condivisa, di compattare una città che fa fatica ad essere coesa è la sfida cui tutti siamo chiamati mettendo da parte l’io in favore del  noi. Dobbiamo indirizzarci - ha concluso il suo intervento Gianni Liviano - verso percorsi di responsabilità e la legge regionale speciale per Taranto, e con essa la previsione di una zona a fiscalità di vantaggio, la Zes appunto, può essere un'importante occasione da non disperdere”.

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