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Venerdì, 05 Maggio 2017 05:24

Alex Britti, «Canto l'amore solare e fuggo dai talent»

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di Antonella Nesi, videointervista di Lavinia Gerardis  "Parto sempre dalle atmosfere, dal mio stato d'animo che poi si traduce in una sonorità e che in fondo già nasconde musica e testo. E questo è un disco più allegro, solare e spensierato del precedente, che pure parlava d'amore ma era un po' più scuro, più cupo". 

Alex Britti racconta così la genesi di 'In nome dell’amore – volume 2', album 'sequel' di 'In nome dell'amore' del 2015, che esce domani nei negozi e nei digital store e segna un nuovo percorso umano e musicale di Alex Britti. "È un momento sereno nella mia vita, sono innamorato ma lo ero già anche quando ho scritto il disco precedente. Parlo dell'amore perché è in assoluto il sentimento che più ci migliora e ci fa sentire vivi", spiega all'AdnKronos. "Ma l'amore per me è anche essere amici, giocare con la tua compagna o il tuo compagno, divertirsi insieme con la giusta complicità", aggiunge.

Nei sette brani inediti di questo 'Volume 2', Britti spazia dai sogni sul futuro di 'Senza guardare indietro' ("parlo di me e di quello che potrei diventare") all'ironia di 'E basta' ("perché l'amore è anche divertirsi insieme con complicità"), dall'inno alchimia amorosa di 'Speciale' ("quando incontri la persona giusta fai centro, perché tira fuori il meglio di te") al bilancio riflessivo di 'Tanti anni fa' ("dove faccio un po' di contri con il passato ma senza rimpianti, con un po' di sana nostalgia"), da 'Stringimi forte amore' ("che è proprio una canzone d'amore classica ma con una stesura molto particolare") alla riconoscente 'Libero' ("perché in questo periodo il mio cuore è occupato da una persona che mi fa sentire libero e l'ho voluto cantare in un brano rock'n'roll alla Chuck Berry, che è un po' un omaggio"), fino alla versione acustica di 'In nome dell’amore' ("dove imbraccio la mia chitarra classica e strizzo un occhio al jazz").

Musicalmente si spazia dal blues alla Bublè al rock'n'roll alla Chuck Berry, a sonorità jazz, senza rinunciare ad una sezione fiati accompagnata dai cori che da sempre caratterizzano i brani di Alex. "Ho lavorato sugli stessi suoni del volume 1 - racconta - ma ho voluto aggiungere un po' di batteria vera oltre a quella elettronica. Mi piaceva, lo volevo più rock'n'roll questo disco. Più schietto e dal vivo. Il synth pop dilagante in questi anni è un po' tutto uguale e in un disco invece è più bello suonare", sottolinea Britti.

Produttore artistico negli ultimi anni per più di un giovane talento (prima i Kutso e poi Pierdavide Carone) Britti ha una visione critica dei talent show televisivi: "Le case discografiche si sono arrese ai talent, quasi tutte hanno praticamente chiuso l'ufficio scouting e i ragazzi non hanno alternative al talent in questo momento storico. Sei hai talento, il talent di certo non cancella. Ma spesso rende personaggi anche quelli che non sono talenti musicali, grazie ad una presentazione gradevole in tv, fatta di look eccentrici, tagli di capelli strani, tatuaggi e coreografie. In fondo in quasi 20 anni di talent, sono rimasti davvero solo Emma Marrone, Marco Mengoni e Alessandra Amoroso. Stiamo parlando di tre artisti che magari sarabbero usciti fuori lo stesso. Quando ero ragazzino io c'era 'La domenica del dilettante' al Folk Studio, dove ti presentavi senza nessun orpello. E in tv c'era 'La grande occasione' su Gbr. Ma c'erano anche i talent scout che giravano per i locali".

Quanto al fatto che nelle carriere di quasi tutti i suoi colleghi, l'esperienza di giudice o coach-producer in un talent sembra diventata una tappa quasi obbligata, Britti aggiunge: "Me lo hanno chiesto più di una volta ma io non sono adatto. Non me la sento, soffrirei. Non riuscirei a dire bene di un ragazzo che non mi piace. Io voglio fare l'artista", sottolinea ospite di AdnKronos Live.

All'uscita dell'album seguirà un tour che toccherà prima diverse arene estive e in autunno riprenderà nei teatri. Ma ci sono due date estive, il 31 luglio e il primo agosto, in cui Britti darà vita nella Cavea dell'Auditorium di Roma ad un live in duo a cui tiene molto, perché lo vedrà ricongiungersi con un vecchio amico: "Saremo io e Max Gazzè insieme. Giocheremo un po' sui nostri repertori e soprattutto, da musicisti affiatati e legati da tanta gavetta fatta insieme, ci piacerà suonare di nuovo insieme, io con la chitarra e lui con il basso", conclude.(adnKronos)

 

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