ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 11 Maggio 2017 00:00

Taranto - Elezioni, i rifiuti sono lo spartiacque di un buon Sindaco, ma nei programmi dei candidati poco spazio

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La vicenda di Roma e della Raggi, nella bufera sui social per i cumuli della spazzatura in città, la dice lunga sul tema oggetto del presente articolo.

 Personalmente lo scrivente è convinto che sui rifiuti si giochi la carriera di un Sindaco e finanche di un presidente regionale. Quanti ricordano a Napoli il sindaco Antonio Bassolino, osannato nei presepi da sindaco e giù nella polvere, persino inquisito da governatore regionale e commissario nella gestione dei rifiuti? Non basta avere un bel curriculum, una specchiata volontà di fare e poi non risolvere uno degli aspetti vitali del decoro urbano che non può concedere di avere nel centro storico le discariche ad ogni angolo. Chi accoglierebbe in casa qualcuno con il disordine e la sporcizia? Arrivano 1400 croceristi e invadono il Borgo e la mondezza? Tutti i cassonetti aperti o in palese situazione precaria com'è da mesi quello in foto (del giugno 2016 mai cambiato) all'angolo fra Via Oberdan e Via Duca di Genova, che un pò indica la situazione attuale dell'Amiu. Lo stesso cassonetto ieri sera

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In dieci anni, a Taranto, l’amministrazione uscente non è riuscita a fare qualcosa di importante; solo il materiale dei cassonetti è cambiato, sono in plastica…così se bruciano non c’è neanche il peso del trasporto dell’attrezzatura bruciata. Non ci va di fare bilanci, ognuno se lo faccia nella propria coscienza, ma almeno si può parlare delle cose da fare? L’Amiu quante persone ha in malattia professionale che sono lontane dal lavoro? Il parco mezzi è adeguato a una città estesa fra le più grandi? Quanti sono in proporzione gli impiegati rispetto agli operatori ecologici? La squadra che fa il lavoro notturno è sempre la stessa?

Nel mio libro, ora cartaceo, «Rifiuti, dal buco nero dei comuni alle holding in Borsa» un piccolo libro che consiglio davvero da leggere, si nota il primato di Taranto in Italia, la prima nel Bel Paese è Asti con un dipendente ogni 1919 abitanti, a Taranto, all'utimo posto,  c’è un dipendente ogni 210 abitanti, il doppio è a Lecce e Foggia... dovremmo essere pulitissimi!!! O forse è il segno che le Amiu del Sindaco nel corso degli anni sono diventati, come tutte le partecipate, una sorta di bancomat per sistemare clientele. 

Il prossimo amministratore non può sorvolare su questo con slogans, titoli, buone intenzioni, ecc senza entrare nel merito delle questioni. C’è chi vuole privatizzare in cento giorni, quando un bando europeo dura sei mesi e poi lo devi anche approntare, discutere, scontrarti con sindacati e lavoratori col patema di uno sciopero della raccolta che significa soffocare nella mondezza.

Occorre rigore e chiarezza senza essere né frettolosi e né superficiali o lenti. Lenti come chi in dieci anni doveva fare i centri di raccolta e sono stati fatti da poco (il bando di Vendola è del 2008) e forse ancora non operativi e asfittici con i frigoriferi per strada cannibalizzati col freon in aria alla faccia del clima. Poi ci sono i centri di riutilizzo, che sono una priorità, anche per dare lavoro, e non ci sono e invece si fa melina, ovvero lasciar fare a quelli che nei cassonetti raccolgono alluminio e ferro come nelle discariche del Nicaragua e dove lo portano? E quelli che raccolgono ferro e sono in deroga (scaduta gennaio 2017?) e si assicurava che erano in cooperativa iscritta all’albo? L’unica coop che abbiamo trovato gestisce pompe funebri. Problema appeso? Al prossimo tocca capire e risolvere, cosi come l’avvio della raccolta differenziata estesa a tutta la città. Nel borgo? Vedere a Padova come si fa. Insomma fate campagna elettorale Sindaci, ma ricordatevi la monnezza.  E ci fermiamo qui, per ora, per il resto c'è il catasto rifiuti per vedere come stiamo messi (in dieci anni passati dal 5 al 15% di RD roba che per andare al 60% di obiettivo occorrono sette amministrazioni).

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